mercoledì 13 febbraio 2013

Fenomeno di Psicometria, durante una ricerca.

Se mai dovessi dividere i cercatori in classi di appartenenza, di sicuro non sarei fra quelli
'tecnologici' od elettrotecnici.
Cioè, per me il cercare è una filosofia di vita, poco importa il mezzo, e importa 
ancor di meno sapere ogni minima caratteristica tecnica del metal-detector,
per esempio.
Sono due diverse maniere di approcciarsi alla ricerca, non vuol dire che la mia 
sia migliore dell'altra.
O forse sì.
Perché in effetti mi riuscirebbe difficile immaginare un esperto di elettronica 
con la passione del metal-detecting, dare credito a fenomeni metafisici, nell'atto
della ricerca.
Eppure la casistica al riguardo di certo non manca.
A chi di noi cercatori non è mai capitato un fenomeno inspiegabile, seppur piccolo, durante una spazzolata?



L'altra sera un mio amico cercatore ha voluto condividere con me una sua 
personale esperienza.
Ed io con voi:

"Era l'estate di 3 anni fa, in agosto, ed io stavo cercando sotto un sole di un primo pomeriggio cocente, di quelli che non lasciano scampo.
Non avevo neanche il cappello a proteggermi, ed il luogo scelto per le mie ricerche
era una altura priva di vegetazione, ad eccezione di un bell'albero secolare che 
sembrava stare lì più per fare la guardia ad un improbabile fortino naturale
che per dare conforto al viaggiatore incauto come me.
Una altura in cui già in passato avevo trovato tracce interessanti del passaggio umano. 
Grazie alla mia professione di archeologo avevo capito che quella zona era stata 
adibita spesso come luogo di sosta per un'ultima tappa ristoratrice dai pellegrini 
in viaggio verso la Città Santa, Roma.
E mettendomi nei loro panni, avevo supposto scegliessero proprio un luogo più alto, proprio per sentirsi più al sicuro durante la notte, un luogo senza troppa vegetazione, quindi più facilmente controllabile. 
E, come dicevo, i fatti mi avevano dato ragione.
Niente di eclatante, ma comunque significativo.
Quel giorno di un assolato agosto di 3 anni fa, però, oltre ad aver dimenticato il cappellino, avevo anche terminato la mia scorta d'acqua in un battibaleno. 
L'eccessivo caldo mi aveva fatto bere più del solito, e comunque non pensavo di 
starmene lì a cercare tutto quel tempo, come poi avevo fatto.
I tanti target ritrovati mi avevano fatto perdere un po' la cognizione del tempo.
Insomma, caro Dino, lo sai come siamo fatti noi cercatori, no?".

Quindi Gustavo, a quanto ho capito eri abbastanza provato, giusto?

"Sì Dino, provato è il termine giusto.
Provato ma determinato a cercare ancora per molto.
Non so perché, ma il sole sulla pelle, il sudore che mi scendeva copioso sino a 
formare  rigagnoli che sopracciglia e ciglia non riuscivano a fermare, invece di 
farmi rinunciare, sembravano dosi di ormoni della felicità, come quando percepisci il Cosmo alla portata, alla tua portata."

Gustavo, per te forse è più semplice provare queste sensazioni, oltre ad essere archeologo, sono anni che pratichi tecniche che sommariamente vengono 
chiamate New Age. 

"Dino, se ti riferisci alle pratiche meditative, alle pratiche di respirazione, e 
a tutto quelle altre tecniche di ricerca dell'Altrove, sì certo, un qualche aiuto, 
se così posso dire, queste tecniche lo danno.
Insomma, si è più sensibili a quel velo di energia che tutto avvolge.
Il che non è male per chi come me ama andare alla ricerca di oggetti perduti nel passato.
Ritornando al racconto di prima, ti dicevo che nonostante fossi in 'riserva', il motore ancora camminava, e pure bene.
Ti dico subito che non so bene come spiegarmi, non so dirti con le parole esatte 
quello che mi è capitato.
Ho tutto fotografato nella mente, anche in maniera emozionale, ma forse non
ho la cultura appropriata per poterti trasmettere il climax di forte emozione che
ho provato una volta dissotterrato un certo target.".

Sì dai, lo so. 
Ci sono oggetti che ancora te li ricordi dopo anni, ricordi benissimo la sensazione di intenso piacere una volta sentito il segnale buono, una volta dissotterrato, ed una 
volta tenuto fra le mani.

"Dino, non è solo questo! 
Io una volta preso il target in mano ho vissuto un qualcosa di unico.
Ho visto una scena, la scena accorsa a quel poveretto che lo aveva perduto!".

Intanto dimmi: cosa hai trovato? E poi, cosa hai 'visto'?

"Sì, ecco. 
Dopo una serie fortunata di target, stavo scavando un segnale ancor più forte
degli altri.
Un segnale deciso. 
Ci metto un po' a tirare fuori il target: tante pietre sopra di lui, e tanto terreno
duro come il cemento. 
Ma il mio metal-detector cecchino e forse una congiunzione astrale particolarmente favorevole quel giorno, non lasciavano scampo a tutto ciò che doveva essere 
svelato e salvato dall'oblio.
Un anello in bronzo con una bella pietra in cristallo di rocca incisa. 
Questo è ciò che salta fuori dopo circa dieci minuti di scavo. 
Lo guardo con attenzione, lo rigiro fra le mani, il sudore deterge il cristallo
che splendente sotto quel sole estivo svela un volto inciso e delle iniziali: C.R.".

Bell'acchiappo!! E poi?

"E poi Dino, poi -e lo so che giusto tu potrai credermi- dal nulla si è formato un turbine
di medie dimensioni, che veloce si rivolgeva minaccioso verso di me. 
Una tromba d'aria in miniatura, ma comunque alta perlomeno 7 metri e larga due. 
Dal nulla era venuta, e dal nulla, nello stesso istante, ho cominciato a 'vedere'
la scena, cioè come in un film ho potuto vedere quello che era successo
al momento della perdita di questo anello.".

Racconta, ti credo.

"Il 'film' -chiamiamolo così- non sarà durato più di 3 minuti del tempo cronologico
che noi conosciamo.
Ma la durata dei fatti che ho visto, farebbe pensare ad un tempo maggiore. 
Diciamo che ho visto tutto in pochi attimi ciò che è successo in qualche ora.
E parlo di omicidi, stupri, saccheggio e rapina.".

Cosa? Spiegati meglio per favore.

"Ho visto un gruppo di pellegrini, presumibilmente del secolo XVI, accamparsi per 
la notte in quell'altura.
Donne, uomini e bambini provenienti dalla Francia, e guidati da un prelato, 
il proprietario dell'anello.
Li ho visti appena si è formata la tromba d'aria, quando avevo in mano l'anello.
E' stato l'anello l'oggetto che ha scatenato questa retrocognizione repentina, 
e non voluta.  
I pellegrini, tutte persone pie e devote, e profondamente legate al loro vescovo, 
o chi fosse, erano intente a cenare, a cucinare un minestrone su di un fuoco di fortuna.
Ad un certo punto sento delle voci e vedo molto distintamente dei briganti sbucar 
fuori da ogni lato.
Come lupi famelici si gettano contro questi inermi che rimangono attoniti e senza 
difese di fronte alla decisa crudeltà dell'attacco.  
Quello che sembra essere il capo dei banditi ordina ai suoi di uccidere
subito gli uomini, lo grida in un dialetto mai sentito prima, ma che io inspiegabilmente comprendo, durante la visione. 
Come comprendo le grida in francese degli assaliti, pur io non parlando francese. 
Ed ancor di più comprendo, sento, la loro impotenza.
Qualcuno si inginocchia e si fa tagliare la gola rimanendo con le mani giunte. 
Le donne vengono stuprate selvaggiamente dall'orda numerosa. Anche i bambini!
Dopodiché sento uno dei briganti chiedere che cosa dovevano farne delle donne 
appena stuprate, e dei bambini.
La risposta non lascia scampo a nessuno! 
Il vescovo viene ucciso, anche lui con il taglio della gola, fra gli ultimi del gruppo. 
Ed avviene nel punto esatto dove io ho ritrovato il suo anello.
La cosa strana è che io ho visto, ho vissuto l'assalto dalla parte delle vittime.
Come fossi uno di loro, ma invisibile.
L'energia di quei poveri è ancora lì, e vuoi per la psicometria, o per quello che vogliamo pensare, caro Dino, io ho potuto vedere con i miei occhi tutta la scena. 
Anche se dire con i miei occhi non è esatto.
L'ho vista con la mente, con un senso non convenzionale, se vogliamo.".

Cazzarola Gustavo, immagino sia difficile anche il solo raccontarlo.

"Sì, è la prima e forse unica volta che la racconto. 
Non mi va di esser preso per chissà cosa.
E' un po' come quello che dice di aver visto gli alieni, in fondo.
E i risolini in genere si sprecano in questi casi.
Sta di fatto che quello che ho visto è reale, tanto quanto può esserlo la corrente
elettrica che non vediamo ma sentiamo bene se infiliamo il ditino in una presa elettrica.

Informandomi poi, successivamente, ho scoperto esserci delle corrispondenze notevoli
con quello che ho potuto vedere quel pomeriggio di agosto, e la storia.
Ho scoperto anche che esiste una vera e propria scienza, la PSICOMETRIA o RETROCOGNIZIONEche è in pratica la tecnica di svelare il passato attraverso un oggetto.
A me è capitato per caso, non volutamente.
E questa esperienza mi ha segnato, non so dire se in bene o in male. 
Ma lo ha fatto.
Dino, è tutto così collegato?".

Bene, penso sia una testimonianza interessante, e l'ho voluta condividere con tutti
i lettori di questo Blog.
La nostra comune passione ci spinge in campi ancora poco esplorati.
Un Altrove che di certo altri hobbies non ci farebbero mai incontrare.
Apriamoci all'imperscrutabile.

Alla prossima.
                                           © 2013 by "Dino Conta"