mercoledì 27 febbraio 2013

Fantasmi!

Mi sto soffermando molto sui cosiddetti fenomeni mistici, o paranormali.
La mole di E-mail arrivatemi mi fa capire che questo evidentemente è un tappo che
qualcuno -in questo caso io- doveva sturare.
Perlomeno nel campo cercatorio.
Alcuni mi fanno notare che il fenomeno delle Retrospezione è molto famoso all'estero.
Lo so, comunque grazie per avermelo ribadito.
Altri mi dicono che sarebbe più corretto chiamare questa 'tecnica' Retrocognizione.
Nel dubbio, e se mai dovessi parlarne ancora, la chiamerò con tutti e tre i 
termini che conosco: Retrospezione, Retrocognizione, Psicometria.




>> Ghost! <<

La visione dei fantasmi non è così sporadica come comunemente la gente pensa.
Sono sporadici i racconti.
E sono rarissimi i casi comprovati, se non inesistenti se vogliamo.
D'altronde, ad esser pignoli, se volessi le prove provate dell'esistenza di Buddha, 
G. Cristo, ed altri, non saprei dove trovarle, se non nei racconti di chi dice di averli visti.
Forse il paragone è irrispettoso, ma non voglio esserlo assolutamente.
Insomma, anche qui è questione di fede.

Ho avuto molte esperienze di visioni spettrali (che è un brutto termine).
Forse perché più recettivo a questi fenomeni, o perché semplicemente più aperto,
non scettico rispetto ad ogni tipo di esperienza non convenzionale.
Credendo che sia possibile, accade che vedi l'impossibile.

Vedere i fantasmi, però, non mi fa credere automaticamente che essi siano le anime 
dei defunti.
Anzi, dopo aver a lungo pensato lo fossero, ora invece nutro dei forti dubbi.
Uno su tutti: se sono davvero le anime di persone morte -quando, dove e come
non importa- perché vedo insieme al corpo, i loro vestiti, i loro cavalli, le loro armi?
Non dovrebbe comparire solo l'anima, in forma di corpo d'accordo, questo mi
sta pure bene, ma senza gli oggetti, notoriamente senza anima?
Un quesito che credo non si sia mai posto nessuno prima.
E di cui non ho trovato traccia.

Questo dubbio ha profondamene minato la mia iniziale credenza quindi.
Non mi ha lasciato sconfortato però, anzi.
Rafforza invece una delle mie -basilari- credenze, cioè che tutto è 
energia allo stato puro.
Cambiano le forme, i modi, ma io sono energia, tu lo sei, gli animali lo sono, le 
piante, le rocce. Tutto.

E quindi anche le immagini del passato, essendo energia di cose con energia , lasciano 
un segno indelebile, tipo fotografia, o meglio filmato, su di una pellicola che solo alcuni riescono a vedere, a scorgere.
Non perché questi alcuni siano predestinati dal Signore, ma perché credono in ciò che 
poi vedranno.
Come dire: se non vai al cinema e paghi il biglietto d'ingresso, difficile che il film lo vedi.
Oddio, spero di non aver fatto troppa confusione, e che il concetto sia chiaro.

Comunque sia, di fantasmi ne ho veduti di ogni fattezza e forma.
Posso tranquillamente classificarli per forma e tipo, volendolo (ma ora non voglio).
Un altro forte dubbio che ho è questo: se sono energia, magari di un fatto passato, 
perché allora delle volte interagiscono con me?
Cioè, come fa dell'energia impressa su di una pellicola cosmica, a poter parlare 
con me qui ed ora?
Se sono delle impressioni tanto quanto un film su pellicola, come fanno?
E' quindi davvero l'anima di un defunto?

Be', insomma, le certezze mancano, i dubbi rimangono.
Oggi penso sia così, magari domani la penserò in un altro modo.
Certo è che se taluni fantasmi non avessero allegramente interagito con me in certe
occasioni, oggi non avrei dubbi nell'affermare che i fantasmi siano solo parte di 
una grande pellicola cosmica in cui tutto è impresso, e al cui accesso hanno diritto
solo quelli che  'amano la fotografia'....

Ma hanno parlato con me, li ho visti, mi hanno detto cose sul luogo in cui cercavo, ed
anche quando non cercavo (con il m.d. intendo).
Difatti, la prima volta che ho visto un fantasma non era certo in un contesto di ricerca
col metal-detector.
Ero piccolino, molto piccolo, e questo 'dono', che forse dono non è, mi ha un po' 
perseguitato per tutta la mia vita.
Non è bello, infatti, vedere cose che tutti non vedono, e non poterne parlare con nessuno
per non essere preso per visionario.
Si finisce per reprimere questo cosiddetto dono. 
Non lo si vuole.

La prima volta che ho visto dei fantasmi durante una ricerca, che è poi la cosa attinente
a questo mio Blog, è stato in un bosco.
Se non erro circa 19 anni fa.
Ero in un bellissimo bosco di una dorsale montagnosa, in provincia di Rieti.
All'epoca non esistevano i Forum che ti davano le dritte sul dove andare a cercare, 
sul cosa, etc.
Se non avevi nessuno che fungeva da Tutor, come capitava a me in quel periodo,
andavi a casaccio.
Ed io finivo per scegliere sempre dei boschi con la prerogativa di apparire fatati.
O forse erano i boschi a scegliere me.

Sta di fatto che la giornata passata in quei boschi di quella montagna non tanto lontana 
da Rieti, fu per me una giornata davvero particolare.
Intanto perché per un buon chilometro fui seguito furtivamente da un lupo solitario.
Non faceva altro che spiarmi da dietro gli alberi, forse per un misto di curiosità e fame.
Hai visto mai -avrà pensato- che questo qui lasci cadere qualche boccone di quel 
panino di cui sento l'odore??!!
Ogni volta che provavo a fermarmi ed in qualche modo a vederlo, lui scompariva come 
per incanto nella macchia.
Avevo già visto dei lupi in natura nel passato, per esempio mentre sciavo fuori-pista
a Roccaraso, in Abruzzo.
Ma furtivo come questo lupo solitario mai.




Lasciato alle spalle il lupo, mentre riposavo su uno sperone di roccia quasi sulla cima di 
quella montagna, mi sento osservato da qualcuno.
Mi giro pian pianino, ed ecco che a neanche un metro dietro di me e con mio immenso stupore, vedo un'aquila!
Ferma lì, in pedi sulla roccia, mi guarda spostando la sua bellissima testa da un lato
da un altro.
Cercando di studiarmi in ogni dettaglio e per niente impaurita.
Anzi, ad onor del vero, se prima la presenza del lupo non mi aveva per nulla spaventato,
ora questa enorme aquila, così tanto vicina alla mia testa, un pochettino mi preoccupava.
Non ne avevo mai viste in libertà, e comunque neanche nei vari Zoo non mi erano 
apparse così grandi.
Sarà stata la vicinanza (quest'aquila non aveva problemi di prossemica), ma penso 
di poter dire che un'aquila così grande, difficilmente se ne troveranno in giro.

La sua presa di posizione continuata mi fece intendere che la sua era anche una 
difesa territoriale.
Facile ci sia stato anche il nido nelle vicinanze, che io comunque non ho visto.
Capisco di non essere gradito, e prima che questo stupendo volatile decida di assestarmi 
una beccata d'assaggio sul mio cranio, me ne vado via senza tentennamenti.

A questo punto decido di mettere nello zaino il metal e la zappetta che ancora stavano 
nelle mie mani fino a quel momento.

Ero troppo appagato dai due incontri, e pensavo fra me e me che nessuno mi avrebbe
mai creduto.
Decido di esplorare una grotta, anzi un vero e proprio antro di Polifemo, che trovo a
ridosso di un boschetto in cui non batte il sole.
Ed in cui non deve battere quasi mai evidentemente, perlomeno a giudicare dal tantissimo muschio presente, e dall'umidità delle grotta.
Mi inoltro solo per i primi metri, non ho nessun tipo di lampada e non mi va di rischiare
altri incontri.
Ci manca solo l'orso, penso.




Sto uscendo velocemente dalla grotta, quando di fronte a me compaiono in controluce
delle figure, degli uomini vestiti in maniera non riconoscibile di primo acchito.
Sono circa sei o sette, e vengono verso di me, e non hanno l'aria di gran simpaticoni.
Loro di fronte e la grotta senza via d'uscita dietro fanno di me un Dino Conta
furente e pronto a tutto.

La mattina presto, mentre a casa stavo mettendo le ultime cose dentro lo zaino, 
mia moglie mi dice " Hai messo pure il coltello nuovo?"
Io dico "No, è troppo da Rambo, non vorrei avere problemi, che ne so...".
E lei "Ma allora che lo hai preso a fare? Mettilo nello zaino, ma portalo!".

In quel momento, quindi, ringrazio telepaticamente mia moglie per aver insistito, ed in 
un guizzo tiro fuori il coltellaccio stile Rambo. 
Se devo morire -penso- mi porto dietro qualcuno perlomeno.
Vado incontro al gruppetto con il coltello in mano, e pensandoci bene, non saprei dire 
perché avevo già deciso fossero così tanto minacciosi nei miei confronti. 
Eppure non avevano spiccicato verbo! 




Una volta arrivato al confine luce-ombra della grotta, quasi all'entrata della stessa, 
questi uomini mi passano ai lati, come se io neanche esistessi!
In pratica sono invisibile ai loro occhi!
Sono senza parole, e mi sa che non respiro da qualche minuto.
Ho troppa adrenalina in corpo, pensavo di rimanerci, ed invece non sono neanche visibile.
Decido -ora dico incredibilmente!!- di seguirli dentro la grotta.
Anche loro, però, si fermano quasi subito.
Parlano, sembrano molto arrabbiati per un qualcosa che è successo da poco.
Uno dice "Non dovevamo andare così alla ventura";
un altro "Ora, ora rimaniamo qui tutta la notte!".

Sono vestiti di pelle, sembrano cacciatori di un'altra epoca, che però non so dire quale.
Forse del '600, ma non lo so.
Li conto, sono sei, e sono tutti armati di lunghi coltelli, quasi delle baionette.
Sono tutti e sei robusti ed alti, alla faccia di chi dice che una volta erano tutti bassi.
Sono così tanto vicino, che è impossibile per loro non vedermi.
Ma non mi vedono.
Questa è la riprova quindi: sono dei fantasmi!
L'adrenalina dei primi momenti va via in parte per lasciare il posto alla compassione.
Pur non vedendo nessuna scena aggiuntiva, comprendo bene il loro destino:
di lì a poco verranno uccisi.
Capisco tutto anche senza vedere altro.
Erano appena sfuggiti ad una piccola battaglia, non so dire chi contro chi, ove 
evidentemente avevano perso dei loro compagni. 
Rifugiandosi nella grotta pensavano di farla franca, ma invece...

Troppo avevo visto ed ora i sei sembravano quasi svanire nell'ombra, ma prima che ciò accada, sono io ad andarmene via.
E non mi volto nemmeno, scendo giù verso il sentiero, torno alla macchina in neanche 
un'ora, contro le previste due di cammino.

Ho avuto paura per la prima volta di fronte a questo fenomeno che comunemente
è conosciuto come il 'vedere i fantasmi'.
Ho avuto paura più che altro perché li ho scambiati per dei vivi con pessime intenzioni.
Ma anche una volta capito chi -o cosa- fossero, ho sentito la loro energia non certo buona.
Non voglio usare il termine energia positiva-negativa, perché dà luogo a confusione,
e comunque non si può dire che sia un'energia negativa quella di questi sei uomini 
della grotta.
E' la rappresentazione di ciò che è avvenuto in quei luoghi, magari nel '600.

Personalmente non so se davvero siano le anime di questi sei defunti, quelle che ho visto.
La mia impressione è che si tratti una forte carica di emotività avutasi in quei luoghi 
ed in quel periodo, la quale emotività è stata registrata nella pellicola -come io la chiamo- dell'Universo. 
Emozioni forti, fortissime, tanto da poter essere registrate e conservate per secoli, 
o per millenni.

Non è un caso, sempre secondo me, che in genere si parli di omicidi o battaglie, nell'apparizione dei cosiddetti fantasmi.
Questo perché sono eventi dalla forte carica emotiva, evidentemente.
Magari lascerà il segno anche l'incontro amoroso di due amanti che si ritrovano nel bosco.
Si tratta sempre di un tipo di energia emotiva, la migliore se vogliamo.
Ma forse non riusciamo a coglierla.

Insomma, i dubbi rimangono, le certezze non sono poi così certe.
Come avrete capito, un'idea me la sono fatta.
Una cosa che vorrei fosse chiara: qui ho parlato di un incontro in un certo 
modo spaventevole, ma non è sempre così. 
Anzi, spesso si tratta di incontri belli, quelli con i fantasmi.
Oppure di incontri misti, cioè, come nella vita di tutti i giorni, con fantasmi buoni e cattivi.

Forse è davvero solo un altro strato di energia in cui abitano questi esseri che noi 
chiamiamo fantasmi.
Forse, come possiamo vedere nel bellissimo film "The Others", per loro i fantasmi
siamo noi!

Alla prossima.

                                                                   © 2013 by "Dino Conta