mercoledì 27 febbraio 2013

Fantasmi!

Mi sto soffermando molto sui cosiddetti fenomeni mistici, o paranormali.
La mole di E-mail arrivatemi mi fa capire che questo evidentemente è un tappo che
qualcuno -in questo caso io- doveva sturare.
Perlomeno nel campo cercatorio.
Alcuni mi fanno notare che il fenomeno delle Retrospezione è molto famoso all'estero.
Lo so, comunque grazie per avermelo ribadito.
Altri mi dicono che sarebbe più corretto chiamare questa 'tecnica' Retrocognizione.
Nel dubbio, e se mai dovessi parlarne ancora, la chiamerò con tutti e tre i 
termini che conosco: Retrospezione, Retrocognizione, Psicometria.




>> Ghost! <<

La visione dei fantasmi non è così sporadica come comunemente la gente pensa.
Sono sporadici i racconti.
E sono rarissimi i casi comprovati, se non inesistenti se vogliamo.
D'altronde, ad esser pignoli, se volessi le prove provate dell'esistenza di Buddha, 
G. Cristo, ed altri, non saprei dove trovarle, se non nei racconti di chi dice di averli visti.
Forse il paragone è irrispettoso, ma non voglio esserlo assolutamente.
Insomma, anche qui è questione di fede.

Ho avuto molte esperienze di visioni spettrali (che è un brutto termine).
Forse perché più recettivo a questi fenomeni, o perché semplicemente più aperto,
non scettico rispetto ad ogni tipo di esperienza non convenzionale.
Credendo che sia possibile, accade che vedi l'impossibile.

Vedere i fantasmi, però, non mi fa credere automaticamente che essi siano le anime 
dei defunti.
Anzi, dopo aver a lungo pensato lo fossero, ora invece nutro dei forti dubbi.
Uno su tutti: se sono davvero le anime di persone morte -quando, dove e come
non importa- perché vedo insieme al corpo, i loro vestiti, i loro cavalli, le loro armi?
Non dovrebbe comparire solo l'anima, in forma di corpo d'accordo, questo mi
sta pure bene, ma senza gli oggetti, notoriamente senza anima?
Un quesito che credo non si sia mai posto nessuno prima.
E di cui non ho trovato traccia.

Questo dubbio ha profondamene minato la mia iniziale credenza quindi.
Non mi ha lasciato sconfortato però, anzi.
Rafforza invece una delle mie -basilari- credenze, cioè che tutto è 
energia allo stato puro.
Cambiano le forme, i modi, ma io sono energia, tu lo sei, gli animali lo sono, le 
piante, le rocce. Tutto.

E quindi anche le immagini del passato, essendo energia di cose con energia , lasciano 
un segno indelebile, tipo fotografia, o meglio filmato, su di una pellicola che solo alcuni riescono a vedere, a scorgere.
Non perché questi alcuni siano predestinati dal Signore, ma perché credono in ciò che 
poi vedranno.
Come dire: se non vai al cinema e paghi il biglietto d'ingresso, difficile che il film lo vedi.
Oddio, spero di non aver fatto troppa confusione, e che il concetto sia chiaro.

Comunque sia, di fantasmi ne ho veduti di ogni fattezza e forma.
Posso tranquillamente classificarli per forma e tipo, volendolo (ma ora non voglio).
Un altro forte dubbio che ho è questo: se sono energia, magari di un fatto passato, 
perché allora delle volte interagiscono con me?
Cioè, come fa dell'energia impressa su di una pellicola cosmica, a poter parlare 
con me qui ed ora?
Se sono delle impressioni tanto quanto un film su pellicola, come fanno?
E' quindi davvero l'anima di un defunto?

Be', insomma, le certezze mancano, i dubbi rimangono.
Oggi penso sia così, magari domani la penserò in un altro modo.
Certo è che se taluni fantasmi non avessero allegramente interagito con me in certe
occasioni, oggi non avrei dubbi nell'affermare che i fantasmi siano solo parte di 
una grande pellicola cosmica in cui tutto è impresso, e al cui accesso hanno diritto
solo quelli che  'amano la fotografia'....

Ma hanno parlato con me, li ho visti, mi hanno detto cose sul luogo in cui cercavo, ed
anche quando non cercavo (con il m.d. intendo).
Difatti, la prima volta che ho visto un fantasma non era certo in un contesto di ricerca
col metal-detector.
Ero piccolino, molto piccolo, e questo 'dono', che forse dono non è, mi ha un po' 
perseguitato per tutta la mia vita.
Non è bello, infatti, vedere cose che tutti non vedono, e non poterne parlare con nessuno
per non essere preso per visionario.
Si finisce per reprimere questo cosiddetto dono. 
Non lo si vuole.

La prima volta che ho visto dei fantasmi durante una ricerca, che è poi la cosa attinente
a questo mio Blog, è stato in un bosco.
Se non erro circa 19 anni fa.
Ero in un bellissimo bosco di una dorsale montagnosa, in provincia di Rieti.
All'epoca non esistevano i Forum che ti davano le dritte sul dove andare a cercare, 
sul cosa, etc.
Se non avevi nessuno che fungeva da Tutor, come capitava a me in quel periodo,
andavi a casaccio.
Ed io finivo per scegliere sempre dei boschi con la prerogativa di apparire fatati.
O forse erano i boschi a scegliere me.

Sta di fatto che la giornata passata in quei boschi di quella montagna non tanto lontana 
da Rieti, fu per me una giornata davvero particolare.
Intanto perché per un buon chilometro fui seguito furtivamente da un lupo solitario.
Non faceva altro che spiarmi da dietro gli alberi, forse per un misto di curiosità e fame.
Hai visto mai -avrà pensato- che questo qui lasci cadere qualche boccone di quel 
panino di cui sento l'odore??!!
Ogni volta che provavo a fermarmi ed in qualche modo a vederlo, lui scompariva come 
per incanto nella macchia.
Avevo già visto dei lupi in natura nel passato, per esempio mentre sciavo fuori-pista
a Roccaraso, in Abruzzo.
Ma furtivo come questo lupo solitario mai.




Lasciato alle spalle il lupo, mentre riposavo su uno sperone di roccia quasi sulla cima di 
quella montagna, mi sento osservato da qualcuno.
Mi giro pian pianino, ed ecco che a neanche un metro dietro di me e con mio immenso stupore, vedo un'aquila!
Ferma lì, in pedi sulla roccia, mi guarda spostando la sua bellissima testa da un lato
da un altro.
Cercando di studiarmi in ogni dettaglio e per niente impaurita.
Anzi, ad onor del vero, se prima la presenza del lupo non mi aveva per nulla spaventato,
ora questa enorme aquila, così tanto vicina alla mia testa, un pochettino mi preoccupava.
Non ne avevo mai viste in libertà, e comunque neanche nei vari Zoo non mi erano 
apparse così grandi.
Sarà stata la vicinanza (quest'aquila non aveva problemi di prossemica), ma penso 
di poter dire che un'aquila così grande, difficilmente se ne troveranno in giro.

La sua presa di posizione continuata mi fece intendere che la sua era anche una 
difesa territoriale.
Facile ci sia stato anche il nido nelle vicinanze, che io comunque non ho visto.
Capisco di non essere gradito, e prima che questo stupendo volatile decida di assestarmi 
una beccata d'assaggio sul mio cranio, me ne vado via senza tentennamenti.

A questo punto decido di mettere nello zaino il metal e la zappetta che ancora stavano 
nelle mie mani fino a quel momento.

Ero troppo appagato dai due incontri, e pensavo fra me e me che nessuno mi avrebbe
mai creduto.
Decido di esplorare una grotta, anzi un vero e proprio antro di Polifemo, che trovo a
ridosso di un boschetto in cui non batte il sole.
Ed in cui non deve battere quasi mai evidentemente, perlomeno a giudicare dal tantissimo muschio presente, e dall'umidità delle grotta.
Mi inoltro solo per i primi metri, non ho nessun tipo di lampada e non mi va di rischiare
altri incontri.
Ci manca solo l'orso, penso.




Sto uscendo velocemente dalla grotta, quando di fronte a me compaiono in controluce
delle figure, degli uomini vestiti in maniera non riconoscibile di primo acchito.
Sono circa sei o sette, e vengono verso di me, e non hanno l'aria di gran simpaticoni.
Loro di fronte e la grotta senza via d'uscita dietro fanno di me un Dino Conta
furente e pronto a tutto.

La mattina presto, mentre a casa stavo mettendo le ultime cose dentro lo zaino, 
mia moglie mi dice " Hai messo pure il coltello nuovo?"
Io dico "No, è troppo da Rambo, non vorrei avere problemi, che ne so...".
E lei "Ma allora che lo hai preso a fare? Mettilo nello zaino, ma portalo!".

In quel momento, quindi, ringrazio telepaticamente mia moglie per aver insistito, ed in 
un guizzo tiro fuori il coltellaccio stile Rambo. 
Se devo morire -penso- mi porto dietro qualcuno perlomeno.
Vado incontro al gruppetto con il coltello in mano, e pensandoci bene, non saprei dire 
perché avevo già deciso fossero così tanto minacciosi nei miei confronti. 
Eppure non avevano spiccicato verbo! 




Una volta arrivato al confine luce-ombra della grotta, quasi all'entrata della stessa, 
questi uomini mi passano ai lati, come se io neanche esistessi!
In pratica sono invisibile ai loro occhi!
Sono senza parole, e mi sa che non respiro da qualche minuto.
Ho troppa adrenalina in corpo, pensavo di rimanerci, ed invece non sono neanche visibile.
Decido -ora dico incredibilmente!!- di seguirli dentro la grotta.
Anche loro, però, si fermano quasi subito.
Parlano, sembrano molto arrabbiati per un qualcosa che è successo da poco.
Uno dice "Non dovevamo andare così alla ventura";
un altro "Ora, ora rimaniamo qui tutta la notte!".

Sono vestiti di pelle, sembrano cacciatori di un'altra epoca, che però non so dire quale.
Forse del '600, ma non lo so.
Li conto, sono sei, e sono tutti armati di lunghi coltelli, quasi delle baionette.
Sono tutti e sei robusti ed alti, alla faccia di chi dice che una volta erano tutti bassi.
Sono così tanto vicino, che è impossibile per loro non vedermi.
Ma non mi vedono.
Questa è la riprova quindi: sono dei fantasmi!
L'adrenalina dei primi momenti va via in parte per lasciare il posto alla compassione.
Pur non vedendo nessuna scena aggiuntiva, comprendo bene il loro destino:
di lì a poco verranno uccisi.
Capisco tutto anche senza vedere altro.
Erano appena sfuggiti ad una piccola battaglia, non so dire chi contro chi, ove 
evidentemente avevano perso dei loro compagni. 
Rifugiandosi nella grotta pensavano di farla franca, ma invece...

Troppo avevo visto ed ora i sei sembravano quasi svanire nell'ombra, ma prima che ciò accada, sono io ad andarmene via.
E non mi volto nemmeno, scendo giù verso il sentiero, torno alla macchina in neanche 
un'ora, contro le previste due di cammino.

Ho avuto paura per la prima volta di fronte a questo fenomeno che comunemente
è conosciuto come il 'vedere i fantasmi'.
Ho avuto paura più che altro perché li ho scambiati per dei vivi con pessime intenzioni.
Ma anche una volta capito chi -o cosa- fossero, ho sentito la loro energia non certo buona.
Non voglio usare il termine energia positiva-negativa, perché dà luogo a confusione,
e comunque non si può dire che sia un'energia negativa quella di questi sei uomini 
della grotta.
E' la rappresentazione di ciò che è avvenuto in quei luoghi, magari nel '600.

Personalmente non so se davvero siano le anime di questi sei defunti, quelle che ho visto.
La mia impressione è che si tratti una forte carica di emotività avutasi in quei luoghi 
ed in quel periodo, la quale emotività è stata registrata nella pellicola -come io la chiamo- dell'Universo. 
Emozioni forti, fortissime, tanto da poter essere registrate e conservate per secoli, 
o per millenni.

Non è un caso, sempre secondo me, che in genere si parli di omicidi o battaglie, nell'apparizione dei cosiddetti fantasmi.
Questo perché sono eventi dalla forte carica emotiva, evidentemente.
Magari lascerà il segno anche l'incontro amoroso di due amanti che si ritrovano nel bosco.
Si tratta sempre di un tipo di energia emotiva, la migliore se vogliamo.
Ma forse non riusciamo a coglierla.

Insomma, i dubbi rimangono, le certezze non sono poi così certe.
Come avrete capito, un'idea me la sono fatta.
Una cosa che vorrei fosse chiara: qui ho parlato di un incontro in un certo 
modo spaventevole, ma non è sempre così. 
Anzi, spesso si tratta di incontri belli, quelli con i fantasmi.
Oppure di incontri misti, cioè, come nella vita di tutti i giorni, con fantasmi buoni e cattivi.

Forse è davvero solo un altro strato di energia in cui abitano questi esseri che noi 
chiamiamo fantasmi.
Forse, come possiamo vedere nel bellissimo film "The Others", per loro i fantasmi
siamo noi!

Alla prossima.

                                                                   © 2013 by "Dino Conta

lunedì 25 febbraio 2013

Metodi 'irrazionali' di ricerca.

ATTENZIONE: CONTENUTO NON ADATTO AI MINORI!

La razionalità dell'uomo moderno occidentale ha del tutto spazzato via il senso mistico 
che è insito in ognuno di noi.
Le persone se ne vergognano al solo parlarne, magari per timore di essere derise 
o prese per mezze matte.
Eppure se uno dichiara di essere cattolico, ebreo, o chissà cosa, dovrebbe ricordarsi 
che solo il fatto di credere (o avere) ad un qualcosa di intangibile -la Fede- fa di lui 
un essere mistico.

Oppure, mettiamo da parte i discorsi religiosi, o mistici, rimane quindi il razionale.
Ma anche nel campo del razionale la fisica, e soprattutto la Fisica Quantistica, ci dice che 
tutto è collegato, che siamo energia allo stato puro, come tutto nell'Universo.




Carl Gustav Jung ricordava spesso i cosiddetti substrati universali a cui noi attingiamo.
Insomma, non siamo esserini scollegati da ciò che ci circonda.
Anzi!

Il cercatore armato di metal-detector racchiude in sé  alcuni modelli archetipici, che poi 
magari una volta mi prenderò la briga di esaminare.
Comunque sia, il cercatore conscio delle grandi potenzialità dell'essere umano, potrebbe agevolare la sua ricerca anche spirituale, e -perché no?- di conseguenza la ricerca
'materiale' di alcune cose perdute.
Lo stesso movimento ripetitivo del metal, l'oscillazione della piastra, potrebbe
 -e sarebbe bello- indurre il cercatore ad uno stato alterato di coscienza.

E' appurato, infatti, che i movimenti ripetitivi possono far entrare un soggetto in trance.
Il movimento ripetitivo prolungato e l'osservazione dello stesso.
Quindi, facile immaginare che se io cerco per otto ore, o anche meno, ed osservo la
piastra del metal-detector, quasi fissandola senza sosta, può capitare di ritrovarmi
in uno stato alterato, non prodotto da droghe, o da alcolici, ma dal movimento stesso
della piastra.




Avrete notato, così credo perlomeno, che quasi tutti noi, se non tutti, invece di guardarsi
intorno mentre cercano, guardano la piastra del proprio metal, in attesa di un
buon riscontro.
Questo provoca, come dicevo, una certa alterazione.
Non sempre certo.
Questa alterazione non voluta, non da tutti perlomeno, è una cosa buona e giusta.
Ci mette in contatto con il substrato che tutto circonda.
La tua energia -o cercatore- si collega direttamente all'energia del bosco, o del mare.
se saprai riconoscerla, questa energia, qualcosa ti regalerà.
Per assurdo anche se nulla vi fosse stato in quei luoghi!

Non posso dire che diventi uno specie di sciamano dei boschi, o della spiaggia, nel 
momento che cerchi e magari riesci ad entrare in trance.
No, uno sciamano ha volontà di esserlo, desidera compiere azioni benefiche verso il prossimo, sa bene come  interagire in questi substrati di cui dicevo.
Però, e questa è una notizia buona, anche tu -o cercatore- hai la possibilità di avere 
poteri cosiddetti sovrannaturali, perlomeno nel contesto cercatorio.

Hai visto già che sei facilitato dal movimento oscillatorio della piastra.
Poi, se ti rileggi i miei precedenti post, hai visto pure che con la Visualizzazione, ed
altre tecniche, potresti migliorare la tua ricerca.
Insomma, hai molte possibilità di successo attingendo da quello strato di energia che normalmente tutti non riescono a percepire.
Ma che tu, in quanto cercatore, hai più facilità degli altri ad inserirti fra questi meandri.

Non sto dicendo di diventare sciamano, o cose del genere, ho già detto che non è così.
Potrebbe risultare molto pericoloso invocare forze di cui non si conoscono i limiti 
ed i confini.
Ci vuole una certa preparazione spirituale e culturale.
E infatti, anche se ognuno di noi è potenzialmente uno sciamano, o come volete chiamarlo, fortunatamente solo alcuni si prendono la briga di sviluppare queste nostre forze latenti.
Fortunatamente proprio perché sarebbe un male che dei poteri del genere fossero
in mano a persone non degne.

Quindi, cercatore, l'intangibile è per te più alla portata di mano di altri.
Non sfruttare queste forze per scopi indegni, solo Amore.
Amore verso il bosco che ti circonda, gli animali che lo abitano, le piante che vi sostano.
Non tagliare le radici di un albero solo perché il target è lì sotto: scava intorno lasciando
la radice intatta.
Abbraccia con rispetto l'albero secolare che sta lì ad osservarti: non può parlare, anzi tu
non parli la sua lingua, ma capisce bene le tue intenzioni.



Rispetta e sarai rispettato!
Fai un carico di energia positiva quando cerchi, iniziando con il non fare nessun danno all'ambiente, agli animali.
L'energia positiva accumulata ti ripagherà, come dicevo, se saprai entrare in
contatto con lei.
In qualsiasi maniera pensi sia ideale entrare: con l'oscillazione della piastra; con il 
camminare in maniera circolare ripetitivo; con il visualizzare il target voluto magari
ringraziando il Dio dei Cercatori e/o dei Boschi per avertelo fatto trovare; 
con la respirazione forzata e ripetitiva.
Mangia poco, lo stretto necessario prima e durante la ricerca.
Prima che saper 'sintonizzare' al meglio il box del tuo metal, sintonizzati con il tutto
che circonda il tutto.
Noi cercatori siamo fortunati perché il nostro hobby è profondamente a contatto
 -volendolo o no- con le forze misteriose dell'Universo.

L'eventuale illuminazione avuta durante l'atto della ricerca, la scoperta di un 
altrove invece ben presente dappertutto, ti sarà di grande aiuto nella vita di tutti i giorni.

ATTENZIONE: NON sono consigli medici-terapeutici-psicologici.
Anzi, NON sono proprio consigli!!
NON ho la pretesa di dispensare la verità assoluta,si tratta di mie
personali opinioni, magari pure errate.  
ATTENZIONE: CONTENUTO NON ADATTO AI MINORI!

Alla prossima.

                                                                   © 2013 by "Dino Conta

venerdì 22 febbraio 2013

Metodi psicologici di ricerca con il metal-detector.

E' vero che con la Super-Drenella-di-Dino-Conta o con la più recente
Super-Drenella-Victoria-Victrix-Django-Chained-di-Dino-Conta, non necessita
un grandissimo sforzo di visualizzazione per poter immaginare la disposizione dei target ancora celati.
In fondo la Super-Drenella è un po' come la mano di un dio vendicatore che falcia tutto
in maniera indiscriminata.
Ci vuole comunque discernimento per poterla utilizzare al meglio.
Altrimenti son solo passeggiate faticose e nient'altro.

Con il metal-detector, però, il discorso cambia.
Sì, anche con il m.d. si può tranquillamente gironzolare senza meta con la speranza
di acchiappare prima o poi qualcosa di interessante.
Ma certamente è un tipo di ricerca più razionale.
Certamente? Oddio, non lo so....




In fondo, vedo che i bambini hanno molta fortuna nella ricerca; l'hanno pure
coloro che spazzolano per la prima volta; hanno molta fortuna anche i cosiddetti 'trogloditi'.
Eppure tutte queste sopra elencate categorie non inizieranno una ricerca domandandosi
troppe cose, vanno e basta.
Ed allora, qual è la ricetta segreta per poter cercare al meglio?
Intendo quale preparazione psicologica, quale assetto emotivo ideale.
Forse il solo forte entusiasmo, quello del bambino e del novizio?
Oppure l'inconsapevole ignoranza totale del troglodita?

Fosse così, allora un cercatore adulto esperto ed in una certa maniera colto, non avrebbe
scampo nella ricerca: tornerebbe sempre a mani vuote! 

Quindi, qual è il giusto approccio?
Quasi tutti noi pensiamo in maniera incontrollata, un mix pericoloso di desideri, paure,
e varie idee che ci frullano per la testa.
Questa cosa di sicuro non giova al nostro Io in generale, e di conseguenza anche nel 
campo della ricerca, seppur hobbistica.
Nei post sulla Retrospezione (ancora grazie di cuore a tutti quelli che mi hanno scritto), 
parlavo di varie tecniche per poter, in qualche maniera, dialogare con il 'trascendente'.
Ora quello che mi chiedo è come pensare durante la ricerca.

Le librerie sono inondate di testi sul cosiddetto 'Pensiero Positivo'.
Ne leggo, se non altro per mera curiosità, diversi e da diversissimi anni.
Questi libri sembrano avere sempre la ricetta giusta per vincere nella vita.
Ma credo invece che delle volte possano risultare se non pericolosi, controproducenti.
Questo perché, secondo me, con lo sforzo non si ottiene nulla, o invece, appunto,
il contrario di quello che si desidera. 
Ma allora?

Non è facile capire come gestire i propri pensieri che vagano senza redini.
La Visualizzazione è una tecnica potente, molti scrittori di questo genere così 
perlomeno affermano.
Ma non è facile neanche questa tecnica, checché ne dicano.
E se la visualizzazione la si ottiene con lo sforzo, anche in questo caso si avranno gli
effetti contrari.
In questi giorni, oltre a provare il mio nuovo metal-detector, dopo ben due anni e passa
di pausa, mi sono posto molte domande sul come riuscire ad avere fortuna durante 
la ricerca.
Una fortuna voluta e cercata.
Quindi non donataci da allineamenti planetari o speciali congiunzioni astrali.
Il pensiero pilotato dovrebbe quindi svolgere questa funzione.
Forse, come dicevo prima.




Alcuni di noi, studiando i testi tantrici tibetani, avranno notato che nei "Sadhana" 
gli esercizi di visualizzazione si sprecano.
Parlo dei testi tibetani, poiché in Tibet la cultura della ricerca -anche degli oggetti-
è millenaria.
I Kargyupa, cioè dei monaci tibetani, passavano anni ed anni nelle grotte per affinare gli esercizi di visualizzazione.
Io non credo di averne il tempo.
Ma allora, se queste tecniche fossero davvero così potenti, perché non visualizzare il loro nemico cinese scomparire per sempre?
Insomma, i quesiti sono tanti.
E penso sia giusto porseli, visto che si tratta comunque di tecniche che in qualche maniera possono modificare il nostro vissuto.




Lo stesso Yogananda ci dice di visualizzare ciò a cui aspiriamo (di buono).
E parla di concentrazione e di sforzo di volontà per il raggiungimento dei nostri scopi.
Ma alla fine dei conti, fosse così semplice saremmo tutti ricchi e di successo.
D'accordo, chi non conosce queste tecniche non lo sarebbe, le ignora.
Chi le conosce, invece, è automatico che abbia raggiunto i propri scopi?

"Noi siamo ciò che pensiamo", disse Buddha, molto giustamente.
Ma concretamente, come possiamo mettere in pratica questi saggi insegnamenti nella 
tecnica del ricercare oggetti con il metal-detector?
"Chiedi e ti sarà dato" dice la Bibbia.
Va bene, nell'ultima cercata ho chiesto ripetutamente di trovare una bella cosetta, 
l'ho visualizzata varie volte, ho chiesto e richiesto.
E già che ci stavo ho invocato il Dio dei Cercatori (papà).
Eppure nonostante le mie prime otto ore di ricerca, non è uscito praticamente
nulla di interessante.

Sono un ragazzo fortunato, lo sono stato spesso nella ricerca (intesa come hobby, quindi
niente di 'strano'!).
Non mi lamento quindi.
Però, tutte le tecniche mentali non servono a nulla, visto che le ho messe in 
pratica senza successo?
Forse è solo questione di riprendere la mano, dopo più di due anni di fermo.
Anche contando il fatto che i cosiddetti trogloditi, di cui dicevo prima, non le usano 
queste tecniche.

Il segreto è quindi non usare nessuna tecnica mentale ed avere solo del sano entusiasmo
ed affinare la mera tecnica di ricerca nel senso stretto del termine?
Come potrebbe fare un cinghiale alla ricerca del tubero di cui nutrirsi?
E' così, il resto sono solo cretinate?

Personalmente credo poco allo sforzo di visualizzazione che tantissimi divulgano
in molti contesti, anche scientifici.
Credo di più in cosiddette tecniche 'trascendentali', ed i risultati, perlomeno nel passato, 
mi hanno dato ragione.
Credo in un mondo fatto in gran parte di metafisico, e riuscire a collegarsi a questa
membrana (non so come chiamarla), può dare risultati interessanti, non solo nella ricerca
hobbistica di oggetti perduti.

Forse il segreto per una ricerca perfetta (o quasi) è solo il lasciasi andare, il sognare,
avere l'entusiasmo immotivato.
O perlomeno sarebbe già un buon inizio.

Alla prossima.


© 2013 by "Dino Conta

giovedì 21 febbraio 2013

Di nuovo con il metal-detector! ( XP Adventis II)

Ci sono ricascato!
Dopo più di due anni ho di nuovo un metal-detector.
Mi ero concesso una pausa, all'inizio doveva essere una sosta
pro-Super-Drenellacioè il massimo impegno profuso per una nuova
 -per l'Italia- tecnica di ricerca.

Ma poi la sosta temporanea si era trasformata in blocco totale.
Forse anche un po' deluso dall'andazzo del mondo cercatorio.
Mi immaginavo nuove leve migliori delle vecchie, ed invece ovunque andassi, incontravo solo contadini o bagnini incazzati con i cercatori.

E vabbé, ma la passione è nel sangue, difficile resistere a lungo.
Ed ho quindi agito d'impulso, l'ho comprato senza neanche tanto pensarci.

La mia scelta è ricaduta su un XP.
Non avrei voluto, troppi anni col Mito come metal principale, e forse sarebbe stato meglio cambiare un po'.
Ma visti i risultati ottenuti con gli ultimi due Garrett avuti, proprio non me la sono sentita di rischiare ancora.
Ho scelto quindi l'ADVENTIS II wireless.
Escludendo il Deus, l'Adventis è il metal della casa francese che ancora
non avevo mai avuto.




Mi è arrivato -via corriere- pochi giorni fa.
Pacco perfetto, scatola del metal-detector dentro un'altra scatola, affinché lo strumento rimanga più al sicuro durante il trasporto.
Apro, comincio a montare il tutto.
Dovrebbe essere facilissimo per me, abituato come sono con gli XP.
Ed invece, incredibilmente, vado in tilt con la vite di bloccaggio della
piastra con l'asta. 
Questa non l'avevo mai vista, e non capisco neanche a cosa serva un cosettino forato di plastica.
Il manuale rappresenta il vecchio modello di vite di bloccaggio, inoltre con l'asta vecchio modello, non quella telescopica del Deus che questo 
Adventis II ha di serie.
Quindi dopo due tentativi non troppo convinti, e onde evitare di fare guai, decido di telefonare al distributore ove ho acquistato il metal, pur sapendo
di fare una figura da dummies dei metal-detector.
Per fortuna rispondono subito, e dopo aver perso alcuni minuti per intenderci cosa significasse "alla sinistra" o "alla destra" della piastra
(io lo intendo guardandola come quando cerchiamo, il tecnico no..), riesco 
a capire il meccanismo di bloccaggio della nuova vite.
Se nel caso aveste mai i miei stessi dubbi, sappiate che di gommini ce ne va
solo uno, non due come si usava prima, e che il secondo gommino nella confezione, è di ricambio.
Vallo a sapere....
Ma un disegnino, una foto del nuovo modello nel manuale, no eh?
Comunque, superato questo piccolo ostacolo (che comunque mi ha fatto rodere un po'), ho montato il metal-detector in due secondi.

L'asta telescopica è comoda, ma non tanto quanto pensavo prima.
L'asta a tre pezzi, quella vecchia per intenderci, ha dalla sua la maggiore trasportabilità nello zaino.
Questa telescopica, pur stupenda e tutto quello che vogliamo dire di bello,
nel mio zaino Invicta non entra!
E si tratta di uno zaino di grandi dimensioni.
Nello zaino mimetico che regala la XP (in genere) invece entra tranquillamente.
E per fortuna che ancora ne avevo uno, perché questa volta non me lo hanno inviato in regalo, una cuffia con fili sì, lo zaino no. 
E' una dimenticanza, con certezza, che a me non ha pesato.

Leggo il manuale, di poche pagine ed in italiano.
Il manuale è ben fatto, mettendomi nei panni di un novizio, penso che non ci siano grossi problemi di comprensione.
Il metal è abbastanza intuitivo.
O forse, e mi ripeto, i metal di casa XP sono per me molto facili da capire.

Questi giorni li ho passati a cercare con il mio nuovo metal-detector, alla faccia delle previste piogge che poi non ci sono mai state.
Forse avevo bisogno di recuperare il tempo perduto.
La prima difficoltà l'ho incontrata al mio interno: non  mi sono sentito molto
a mio agio nella prima uscita in campagna, nei boschi.
Mi sembra non sia più come prima, quando anni fa si andava in giro con il metal ed i contadini ti invitavano pure a pranzo, felici di avere un ospite in casa e nei loro terreni.
Sarà per i tanti banditi che girano per razziare, sarà che siam troppi cercatori oramai e tantissimi molto poco educati.
Comunque sia, ci ho messo un po' a carburare, ma dopo essermi rilassato, finalmente ho eseguito i vari test con il nuovo metal-detector.

Se ho già scritto -ed è così- che per capire un metal-detector bene bene, 
ci vogliono circa cento ore di usoqueste ore nel mio caso possono essere molte di meno, vista la grande familiarità con gli strumenti XP
E comunque, in questi giorni, fra campagna e mare, di ore di 'servizio' ne 
ho già fatte circa 25.
Solo il primo giorno ho cercato, forse anche un po' pedissequamente, per 
ben 8 ore!

In questo post non vorrei dilungarmi sulle prestazioni dell'ADVENTIS II.
Non ora.
So bene che diventerebbe pesante un post troppo lungo, e poi comunque vorrei togliermi ancora uno o due dubbi, prima di dare giudizi definitivi.

Dico solo, per ora, che l'impatto è stato positivo, e lo sapevo.
Non esistono i presupposti  per dichiarare il contrario.
Si può dire solo a cosa è più consigliato questo metal, quali i limiti eventuali.
Ma un giudizio negativo, e questo vale per un po' tutti i metal, lo si può dare solo per uno strumento difettoso di fabbrica (vedi i primi AT PRO GARRETT).

Naturalmente l'Adventis da me scelto è con cuffia wireless.
Questo per me è uno dei punti di gran forza della XP.
Trovo molto offensiva, verso i consumatori finali, la scelta di tutte le altre aziende costruttrici di metal-detector di non dotare i loro apparecchi di 
cuffie wireless.


La comodità di una cuffia wireless di serie, quindi con risposta reale al segnale, non tardiva come quelle montate successivamente, è impagabile.
Oggi non riuscirei più a cercare con una cuffia con fili.
Sarebbe come tornare al triciclo dopo aver guidato una bici da corsa.

Be', come dicevo per i giudizi, i test, farò un post a breve.
Come prima impressione posso dire che è un metal molto profondo, e 
non intendo filosoficamente....

Alla prossima.

© 2013 by "Dino Conta