domenica 20 gennaio 2013

Putin il Grande.

Vladimir Putin è all'apparenza un uomo dal sintomatico mistero.

Ex agente dei servizi segreti russi, con incarichi via via sempre più 
importanti, fa della discrezione un'arma vincente.


Per noi caldi e rumorosi cittadini del Mediterraneo, ci può quindi apparire 
quasi introverso.
Non è così: Putin rispecchia in tutto e per tutto un uomo di Stato dalle 
qualità invidiabili.
Se la stragrande maggioranza delle persone si prendesse la briga di saperne di più sul suo conto, senza farsi influenzare dai Media che non sono certo 
a suo favore, scoprirebbero che Vladimir Putin è uomo politico capace di 
grandi cose, e tutte a favore del popolo. 
O comunque a favore dello Stato, della Nazione, intesa non come un limone da spremere (vedi la nostra classe politica) ma come entità divina da 
servire fedelmente.
Tutti concetti a noi oramai sconosciuti.

Un comune denominatore con Putin e la sua grande lungimiranza nel modo 
di fare politica al servizio del paese, la possiamo trovare dalle nostre parti solo andando molto indietro nel tempo. 
Nella Roma antica, infatti, l'uomo politico serviva il proprio paese, Roma, come un sacerdote, nel vero senso del termine, servirebbe il suo dio.
Nella Roma Repubblicana, poi, questo senso del dovere ad ogni costo, era 
così marcato ed insito in ogni cittadino, che nessun Romano esitava a 
donare la propria vita alla patria.

Comunque, non vorrei troppo dilungarmi sulla storia di Roma, non 
ora perlomeno.
Vorrei solo far notare le similitudini di condotta con uno statista moderno e 
i tempi che -ahimè- furono.

Come sappiamo, l'Impero Romano non cadde mai a tutti gli effetti. 
Non del tutto.
O meglio: molti non lo sanno, perché si sono fermati alla prima infarinatura storica dettata più da necessità di un  pezzo di carta obbligatorio, che da 
un vero senso del Sapere.

Roma passò, quindi, il testimone ad altri imperi, i quali adottarono spesso lo stesso nome, a scanso di equivoci. 
Uno su tutti: il Sacro Romano Impero. 
Ed anche tanti termini significativi, fra cui Zar, derivante dal latino Caesar.

Ora però scopro che il nesso fra Roma antica e Putin non si ferma qui.


Vista questa immagine qui sopra?

Giulio Cesare e Putin messi a confronto. 

D'accordo, lo so, Giulio Cesare è sicuramente più carismatico ed ha 
compiuto gesta ineguagliabili.
Ma questa evidente somiglianza, non potrebbe significare che gli 
antichi Romani hanno tramandato il loro DNA (che molti studiosi oggi ritengono possa essere di provenienza divina o extra-terrestre),
a personaggi politici in grado ancora di fare una certa differenza, in positivo?

Non solo, quindi, etimologia, usanze, civiltà, invenzioni, modi di fare, 
lingua, etc.
Ma anche lo stesso DNA. 
Il quale DNA magari, ed evidentemente, non si trova più in originale 
dalle nostre parti. Purtroppo.

Insomma, c'è materiale su cui riflettere.
Da una semplice, per modo di dire, somiglianza, forse si può arrivare a comprendere quale via abbiano preso i Geni divini degli antichi Romani, civilizzatori del pianeta Terra, sino alla loro 'venuta' ancora
in mano a gruppi organizzati di umani solo un gradino più su delle 
scimmie antropomorfe.

Alla prossima.

                             © 2013 by "Dino Conta