lunedì 21 gennaio 2013

Le dimensioni contano?

Giorni fa ero per boschi con un amico.
Ad un tratto spuntano fuori dal nulla due cinghiali, grossi ed arrabbiati.
Ci hanno osservato con gli occhi torvi, e sbuffato come una vecchia locomotiva a carbone.
Ma alla fine se ne sono andati trotterellando, decretando un pareggio fra umani 
e cinghiali.
Ho detto grossi, ma quanto grossi?
Molto grandi, ognuno di loro tanto quanto due maiali adulti messi insieme.
Insomma due esemplari rari. 



Ed a quel punto il mio amico mi fa "Ora capisco perché le Legioni Romane avevano i cinghiali come simbolo, mi hanno fatto paura solo a vederli da quanto erano enormi!".
Sì, è vero, il simbolo di alcune Legioni era il cinghiale, ma non vorrei ora parlare delle motivazioni della scelta di questo animale come simbolo, in quanto esula dal discorso che vorrei fare: le dimensioni degli animali nell'antichità.

Da piccolo ricordo di aver letto il resoconto del viaggio in Africa di un famoso zoologo
tedesco dell'800.
Il nome non lo ricordo, ero piccolino e non facevo tanto caso all'autore del libro, quanto
invece al contenuto, che mi affascinava con i suoi racconti di leoni grandi come  mucche, e di serpenti lunghi anche 20 metri!
Un'esagerazione dettata dalla necessità di trovare ulteriori fondi per le proprie
ricerche future?
No, assolutamente no. 
Gli animali una volta erano davvero molto più grandi!

I cinghiali nell'antica Roma saranno stati il doppio, se non di più, rispetto alle dimensioni 
del cinghiale odierno.
Tanto da essere considerato un animale temibile, e quindi rispettato.
Da qui il simbolo, di cui sopra.
Il motivo, perché sono arrivato a questa conclusione? 
Be', da gran lettore quale sono, dovrei citare i numerosi libri che ho letto nel corso della mia vita, da cui ho appunto tratto questa conclusione.
Ma non lo farò, per ovvi motivi: questo è un Blog, nada mais nada menos.

Ma vorrei portarti a riflettere.
Intanto i resoconti degli antichi. parlano spesso, se non sempre, di animali enormi
citandone a volte le dimensioni con puntiglio. 
Animali di tutto rispetto, tanto da essere scambiati a volte per esseri favolosi, ove il termine 'favoloso' assume l'accezione originaria. 
L'ignoranza in materia di animali, anticamente, era tanta, e un animale sconosciuto,
dalle enormi dimensioni e dalla conseguente grande voracità, avrebbe fatto 
concludere, dei rozzi contadini, che si trattava di un drago, o comunque di un animale 
mitico, favoloso.
Invece, era solo magari grande e grosso e molto affamato.

Non bisogna andare poi troppo lontano per trovare racconti attendibili di animali dalle
enormi dimensioni.
Lo zoologo di cui ho detto, ma ognuno di noi avrà letto Moby Dick. 
Il bellissimo racconto di Melville, contemporaneo dello zoologo tedesco peraltro, ci dice di 
una balena gigantesca. 



In realtà si tratta di un capodoglio, ma non cambia nulla.
Sta di fatto che Melville prese spunto per il suo racconto da storie vere, narrate da 
Capitani di baleniere, e soprattutto vissute in prima persona, a bordo delle 
baleniere stesse.
Quindi, una testimonianza più che valida.

Le stesse carte geografiche antiche, del '500, ci mostrano su disegnati mostri marini le cui dimensioni spesso occupano quasi la metà delle carte stesse! 
Gli antichi disegnatori che cosa volevano dirci con questo?
Forse che erano abili nel disegnare, oppure che da quelle parti vi erano davvero 
dei 'mostri' pronti a divorarvi?



Sì, erano grossi, questi animali che i primi esploratori-navigatori occidentali vedevano per la prima volta, erano 'mostruosi'!
Facevano paura. 
E perché erano ancora più grandi, questi animali, in quei lidi sconosciuti?

Arriviamo alla conclusione: perché non avevano subito -ancora- una
caccia indiscriminata!
Anche all'epoca, quindi, c'era una sostanziale differenza di dimensioni degli animali del mondo conosciuto da quello sconosciuto (sconosciuto a noi perlomeno).

Insomma, per non dilungarmi troppo, e prima che questo Topic diventi un trattato, gli 
animali in antichità erano molto più grandi, perché non cacciati dall'Uomo, e dall'Uomo
non scacciato dal suo naturale ambiente, ove l'animale, se non disturbato, aveva tutta 
la possibilità di crescere di dimensione. In santa pace.

Una prova aggiuntiva: il film "Spiriti nelle tenebre" narra una storia vera, di  leoni
mangiatori di uomini.



Siamo anche qui nell'800 e le dimensioni di questi leoni sono spaventose! 
Ma il fatto importante è che questi animali dopo essere stati uccisi, sono stati imbalsamati e tuttora visibili in un museo di Chicago.
Quindi, una prova provata delle dimensioni, non leggende, o racconti.

Ora, mi sembra intuitivo comprendere che la caccia, spesso indiscriminata, non solo ha eliminato gli esemplari più grandi di ogni specie animale, in quanto più 'appetibili', in 
ogni senso.
Ma ha anche eliminato la possibilità di procreare di questi animali, inibendone così la prosecuzione di certi tratti fisici, come appunto la dimensione eccezionale (per noi oggi).

Date solo un'occhiata a vecchie foto di serpenti catturati in Brasile, i primi del '900,
e vedrete la lunghezza del rettile superare tranquillamente i dieci metri! 
Bene, da più di 30 anni esiste un premio di centomila Dollari, istituito da un ente americano, per chi scova un serpente che superi i nove metri. 
Sinora nessuno ha reclamato mai il premio!
La dimensione non paga in natura. Anzi.
Gli animali più grandi sono anche quelli più aggressivi, i capo-branco, pronti ad attaccare chiunque venga giudicato un pericolo.
Quindi i primi a beccarsi la fucilata.
Fucilata che nega così la prosecuzione genetica di animali  forti, grandi, coraggiosi.
Un vero disastro. 

Forse fra cento anni stenteranno a credere alle dimensioni di uno squalo bianco che ora, 
ed ancora, arriva sino a 8 metri.

Come noi stentiamo a credere che un cinghiale, se incontrato duemila anni fa nel bosco,
avrebbe fatto di me e del mio amico dei miseri pezzettini irriconoscibili.

Alla prossima.

                        © 2013 by "Dino Conta