lunedì 1 luglio 2013

IL CERCATORE PER VOCAZIONE.

Un cercatore non lo è mai in modo parziale.
Vero è che il nostro è un hobby, ma è anche verissimo che abbraccia davvero 
tante discipline, spesso del tutto diverse l'una dall'altra.
Storia, sociologia, etnografia, topografia, movimento della maree, meteorologia, etc.
Tutte scienze che creano la Paideia del cercatore.

Per questo penso che non si è mai cercatori in maniera parziale.
Cioè, una volta tornati a casa dalla nostra ricerca in spiaggia, il cercatore 
non dimentica quello che è veramente è.
Cosa che succede a chi pratica invece il golf, o altri 'semplici' hobby.

La ricerca noi la chiamiamo 'passione', infatti.
Agli altri diciamo che è un hobby, solo per tranquillizzarli sulle nostre intenzioni, e per diversificarci dal lato oscuro che alcuni banditi ne fanno dell'uso del metal-detector.
Ma a ben pensarci risulta puerile insistere col chiamarlo hobby, come a volersi 
sempre giustificare, per un supposto qualcosa che poi noi non facciamo e 
che non abbiamo intenzione di fare.  
Come se un semplice guidatore di auto dicesse di avere l'hobby di guidare le 
auto, come per diversificarsi e prendere le distanze dal pirata della strada.

Comprendo però questa ansia di sentirsi sempre sotto attacco e sempre sotto 
una immaginaria lente d'ingrandimento che sta sempre lì a scrutarci, per poi 
eventualmente essere mal giudicati alla prima sciocca manchevolezza.

Insomma, chiamiamolo pure hobby per comodità, ma la nostra è una passione 
ed un modo di essere che ci accompagna ogni istante della nostra vita.
Chi fra noi non concorda su questo, semplicemente non è uno di noi, e presto 
cambierà passatempo, magari optando per il bowling.

Se ci si nasce o ci si diventa cercatori, è un argomento che ho già affrontato in 
un altro post.  
Lo ribadisco comunque: in ogni caso, il risultato non cambia.
Si può avere l'illuminazione anche a 30 o 40 anni, magari cercando di non pensare 
agli anni perduti inutilmente, quando non si era cercatori appunto, e godersi invece 
gli anni di fronte a sé.
Gli apostoli san Pietro e san Paolo non erano esattamente dei ragazzini quando 
iniziarono il loro percorso che ha portato il mondo ad un cambiamento radicale.

Quindi, il 'quando' non ha nessuna importanza agli occhi del Dio dei Cercatori
se tu capisci di esserne il figlio.
Prima o poi.
E non ne deve averne neanche per te, poiché il tempo come lo conoscono tutti, 
non ha lo stesso scorrere per noi cercatori, cioè non ha un prima ed un dopo, 
ma ha solo un mentre.
O meglio: il presente.
Questo perché il cercatore vero, col passare degli anni acquisisce sempre di più i 
cosiddetti poteri extra-sensoriali, oppure in alcuni casi non rari, vi è nato 
con questi poteri.
Possedere queste doti, anche acquisite nel tempo, offre possibilità sconosciute agli altri 
esseri umani normali.
La maggiore consapevolezza di questo, sviluppa in noi cercatori la certezza di quello 
che per alcuni sono solo teorie.

La cosiddetta 'macchina del tempo', per un cercatore esperto non ha segreti.
Proprio perché la sua militanza protrattasi nel tempo gli permette di vedere oltre quelli 
che per gli altri sono confini mentali invalicabili.
Quindi sappiamo, noi cercatori, che la macchina del tempo non è una vera macchina, 
cioè non è fatta di rotelle in acciaio e di fili elettrici, ma è composta da energia, la nostra, 
che ci permette la visualizzazione di cose passate e future, come se tutto si svolgesse 
allo stesso piano del presente.
Per questo non vi è passato e non vi è futuro, come dicevo prima (e quindi una vera 'macchina' non vi può essere, visto che nel tempo non si viaggia, ma lo si vede 
in maniera completa allo stesso istante, come i cercatori sanno bene).

Naturalmente è solo un esempio -e detto pure in pochissime parole- di quello che un cercatore riesce ad essere sia con l'esperienza, sia per nascita vera e propria, e ancor 
di più se le due cose si sommano.

A patto che tutto venga compiuto senza colpo ferire.
Affinché un cercatore raggiunga la Consapevolezza, egli non deve mai, ed in nessun caso, agire contro le Leggi della Natura e né contro le leggi degli uomini.
Questo non è tollerato dal Dio dei Cercatori.
In caso contrario saresti solo un avido senza scrupoli....come tutti gli altri sciocchi 
esseri umani normali.

Possiamo quindi definirci Esseri Illuminati?
Forse di questo termine se ne è troppo abusato.
Nel film 'Shining' (se non sai qual è, non ho parole...) i doppiatori italiani, sicuramente 
i più bravi al mondo, traducono 'Shining' con il buffo termine 'Luccicanza'.
Forse perché Shining non vuol dire esattamente al 100% Illuminazione, o forse perché il termine Illuminato fa venire in mente l'India e tutti i suoi mistici, più che ad un bambino 
che vede cose gli altri non vedono.

Sta di fatto che anche noi cercatori stiamo a corto di termini propri che meglio 
ci definiscono:
ci chiamiamo hobbisti, ma hobbisti non siamo (siamo di più e meglio); abbiamo doti 
e cultura superiori, ma il termine Illuminati ci va stretto; siamo prediletti dal Signore, 
e pure qui, come denominarci?

Se tu che leggi non stai seguendo bene il filo del discorso, non è troppo ingarbugliato:
sei tu che non sai di cosa sto parlando perché non hai ancora raggiunto questo grado di 
sviluppo, oppure non sei per niente un cercatore.

Fattene quindi una ragione.

Gli altri, 'quelli che sanno', avrebbero tanti aneddoti, molte cose da raccontare su 
questo discorso.
E parlando con amici cercatori, mi rendo sempre più conto che la realtà supera 
ogni immaginazione.
Cercatori che interagiscono con mondi nascosti; verità altre; fenomeni straordinari, 
ma per loro ordinari, etc.




Pensavo di essere l'unico, ed invece non è così.
Ognuno di noi ne avrebbe da raccontare, se solo si decidesse ad uscire allo scoperto.
Se solo non temesse di essere ridicolizzato.
Ma chi ridicolizza non è un vero cercatore, quindi cosa temi?

Chi ridicolizza lo fa perché spaventato da fenomeni che non capisce, o peggio: 
che non vuol capire.
Di questo poco ce ne importa.

Personalmente ho detto basta.
Basta col nascondere doti che ho sempre posseduto sin dalla nascita.
Le nascondevo in famiglia perché tutti si spaventavano, dicevano che non era normale 
che io vedessi gli oggetti anche attraverso i muri.
E finivano col deridermi, perché spaventati.
Basta col nascondere il fatto che riesco a vedere scene del cosiddetto passato, o ciò 
che il futuro ha in serbo per alcuni, o per intere nazioni.

Ora, e grazie alla ricerca, ho capito che non sono solo, che moltissimi di noi possiedono questi che ora chiamo doni, ma che in passato credevo fossero disgrazie di cui liberarmi.

Bene, per oggi mi fermo qui.
Penso che questo sia un post importante per molti di noi.
Perlomeno per 'quelli che sanno'.

Alla prossima.

© 2013 by "Dino Conta.