giovedì 14 marzo 2013

Ritrovamenti in spiaggia: di tutto e di più!

Dopo il ritrovamento del 'vomito' di  balena, di cui parlo in altro post di 
questo Blog, non poteva mancare la balena stessa.
O perlomeno i suoi antichissimi resti.
Difatti queste ossa ritrovate nella spiaggia brasiliana di Iguape, vicino
San Paolo, appartenevano ad una balenottera azzurra morta circa 
duemila anni fa.
Datazione dei resti effettuata con il C-14 dagli studenti dell' università
UNESP, che vediamo anche in foto, mentre trafficano indaffarati intorno 
a ciò che resta della balena.




Notare la scarsa profondità del ritrovamento, alla portata di ognuno di 
noi durante una cercata.
Certo, le ossa non avendo nulla di metallico non avrebbero suonato, ma magari una qualche monetina al di sopra di esse avrebbe potuto segnalarci 
la loro presenza.
In Rete non ho capito chi effettivamente le abbia ritrovate, io una mezza 
idea ce l'avrei...e voi?

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Una vera manna ha cominciato a riversarsi sulle spiagge del Nord America.
Ricordate lo Tsunami di due anni fa, quello che colpì duramente il Giappone?
Be', molte cose sono andate a finire in mare, e come ben sappiamo il mare restituisce.
Ma siccome la sfiga dei poveri giapponesi non ha fine, invece di riversarsi
da loro, grazie alle correnti marine ogni ben di dio va a finire dritto dritto 
nelle mani degli americani.



Intere famiglie americane appena possono vanno in spiaggia con la speranza di un buon bottino.
Pneumatici di marca, bottiglie di alcolici, preziose ceramiche, mobili decorati, e tanto altro ancora.
Il fenomeno è diffuso così tanto che è diventato in pratica un nuovo hobby quello di raccattare gli oggetti provenienti dal Giappone.
Non si parla mai di gioielli, ed in effetti sembra improbabile riescano a viaggiare per così tante miglia. 
Visto poi che tendenzialmente affondano e rimangono quasi sul luogo.
Ma trattandosi di un fenomeno di vaste proporzioni -lo Tsunami- potrebbe anche essere che i gioielli abbiano formato dei gruppi  galleggianti, 
magari con il sostegno di materiali inaffondabili.

Oppure ci si dovrà attendere l'arrivo nelle spiagge nordamericane di 
casseforti intere, strappate alle banche giapponesi o alle gioiellerie 
dalla furia devastatrice dello Tsunami.
Se vi sembra esagerato, sappiate che una famiglia canadese si è portata
a casa un'automobile ancora in buono stato, trovata sopra un cumulo
di bottiglie di plastica.

Notare pure che di restituzione agli antichi proprietari, non se ne parla proprio.
Io un giretto da quelle parti me lo farei molto, molto volentieri.
Davvero ci si può aspettare ogni tipo di ritrovamento, e la cosa 
mi affascina non poco.
Altro che lattine e bottiglie di plastica......

Alla prossima.


© 2013 by "Dino Conta