venerdì 3 maggio 2013

Sempre dal sito

Ed eccomi di nuovo qui.
Sono stati dieci giorni di fuoco, nel vero senso della parola.
Tanto per iniziare qualcuno ha pensato bene di pulire un campo dalle sterpaglie dandogli fuoco. 
Forse contando sul fatto che noi avevamo il permesso di farlo, e pensando "uno piú, uno meno..", non si é posto troppi problemi.
Solo che il fuoco non autorizzato (leggi post precedenti) oltre ad essere illegale, ha sfiorato in maniera molto pericolosa il nostro casolare, il campo base per capirci. 
Non é bello ritrovarsi circondati da colonne di fumo alte venti metri e da un ´aria bollente 
che ti brucia i polmoni.
E questa é giá la seconda volta, solo che in questa abbiamo temuto per la nostra incolumitá.
Comunque, diciamo pure per miracolo, la colonna di fumo si é diretta verso altri lidi, proprio nel momento in cui giá eravamo pronti a scappare a gambe levate.

Il giorno dopo qualcuno si é fatto prendere dalla paranoia, ed ha cominciato a vedere nemici dappertutto.
Il dubbio che la cosa fosse voluta é venuto a molti i noi.
Personalmente ritengo assurda un´ipotesi che vede dei fazenderos intenti ad arrostirci per chissá quale motivo poi.
Sta di fatto che nel giro di 3 giorni, e per la prima volta, ci sono stati assegnati dal Governo brasiliano del personale di sicurezza.
Quattro militari con camionetta che vigilano con ronde e appostamenti.

La decisione é stata presa anche perché si é sparsa la voce dei ritrovamenti nel sito archeo, e come in tutti i posti del mondo, i furbi non mancano mai.
Difatti, per due volte abbiamo trovato segni inequivocabili di persone che durante la notte si sono avventurati nel sito, sicuramente a caccia di qualche reperto, tipo le frecce in selce, numerosissime qui.

E visto che intorno a noi, e per il raggio di 400 chilometri, ci sono solo i contadini della fazenda che ci ospita, non é poi cosí difficile capire chi possa essere stato.

Abbiamo quindi organizzato un tour serale nelle case dei contadini e delle loro famiglie, cercando di radunarli per il giorno dopo, la domenica, di fronte alla chiesetta del luogo.
Qui di fronte ad un pubblico molto attento, abbiamo mostrato parte dei ritrovamenti: le punte di freccia, ed altri oggetti simili.
Spiegando che non hanno un valore materiale, se non per la storia del proprio paese.
Insomma abbiamo toccato il tasto del patriottismo, e dell´orgoglio di poter far parte in qualche maniera di questa ricerca.
Alla fine dei ragazzi hanno "confessato" pubblicamente di essere passati lí una notte per caso, per vedere cosa stavamo cercando, immaginando che si trattasse di oro e non di 'cose storiche'.
L´archeologo a questo punto ha fatto un gesto carino, 'prestandogli' due punte di freccia, e chiedendo loro di cercarne altre in giro, e di avvisarlo nel caso ne trovassero.
Tutti alla fine si sono sentiti coinvolti,e dopo la foto di rito, pacche alle spalle, bevute e mangiate fino a scoppiare. 

Il martedí é giunto anche un esperto di enteogeni.
Il sito, come avrete letto, é un sito preistorico...
ragazzi continuo nei prossimi giorni devo scappare via. ciao