lunedì 20 maggio 2013

Di ritorno dal Brasile. Considerazioni a ruota libera.

Tornato ieri sera dal Brasile.
Viaggio faticoso, una scorpacciata di aerei, ben 4 per tornarmene in Italia.
Questo perché gli ultimissimi giorni ho fatto una capatina vicino a San Paolo, con l'intento di incontrare il proprietario della fazenda Nazista, di 
cui parlo nel precedente post.

Ma di questo incontro ne racconterò in un post specifico a breve.

Questo viaggio in Brasile, se mi avete letto, è stato da me vissuto in 
maniera altalenante.
All'inizio non ero poi così tanto contento di come stavano le cose, 
della ricerca nel sito del Mato Grosso del Sud, intendo.
Troppa poca avventura, così mi sembrava.
Ma poi mi sono reso conto di stare lì a fare le storie come i bambini che 
non si accontentano mai.

In fondo, anche se pochi i ritrovamenti, si tratta di oggetti repertati come 'molto importanti' da parte degli archeologi brasiliani.
La ciotola è sotto esame in pratica da decine di professori e studenti di 
una famosa Università del Brasile.
La giubba in cuoio e le due spade in osso di bue, sono lo spunto per nuove ricerche che si preannunciano interessanti.

Qui sotto in foto, il luogo del ritrovamento della giubba e delle 2 spade:



Per fare una disamina del mio viaggio, dico subito che sono tornato a casa naturalmente senza nessun oggetto.
Speravo perlomeno in qualche punta di freccia, ma neanche questo mi è 
stato concesso.
Vabbé, già lo sapevo d'altronde, e comunque va bene così.
In fondo già lo essere stato spesato di quasi tutto, è stato un gran successo!

Le stesse poche ricerche che ho fatto in spiaggia, quando mi trovavo in 
una nota località marina, si sono concluse con le varie regalie a dei ragazzi che mi hanno assillato tutto il tempo.
E visto che mi sembravano bisognosi, ho regalato loro i vari soldini 
(che tanto pochi non erano) e chi si è visto si è visto.
E forse, così facendo, mi sono pure salvato da un probabile assalto a
mano armata, cosa non rara da quelle parti.

In molte occasioni l'uso del metal-detector è stato 
assolutamente impossibile, in Brasile.
Quando?
Come accennavo poco fa, spesso nelle spiagge brasiliane utilizzare il
metal equivale ad andarsele a cercare.
Nonostante il paese stia crescendo economicamente in maniera vertiginosa,
i poveri ancora esistono, e non pochi di loro prendono la disonorevole scorciatoia del banditismo.

Quindi, vedere un 'gringo' che si aggira per la spiaggia con in mano un mezzo per trovare oro e monete, potete intuire che sia il gringo-cercatore il target, 
e non i soldini sotto la sabbia!

Comunque, una volta trovata una spiaggia in cui sia lecito cercare, e
che non vi siano nidi con uova di tartaruga, erbe di duna non sottoposte a tutela (zona interamente tutelata), che la spiaggia non sia affollata
(per i motivi di cui sopra, mai di notte!), che i poliziotti siano tolleranti
(delle volte gli rode un bel po'..), che i proprietari dei vari chioschi non 
si sentano padroni assoluti di quello che sta sopra la spiaggia ed 
anche sotto (succede pure questo), potete iniziare la ricerca marina.

Sapendo però che se non riuscite a discriminare i milioni (sì, milioni) di 
tappi di bottiglie di birra presenti sulla sabbia, potete pure andarvene via subito, altrimenti rischiate di passare la giornata a pulire l'arenile.

La ricerca su terra.
In Brasile i terreni sono fortemente mineralizzati.
E sono letteralmente tempestati di ferro.
In vaste zone della regione di Minas Gerais, che è grande 5 volte l'Italia,
è assolutamente impossibile cercare.
La presenza del ferro, in forma spesso di vere e proprie pepite di proporzioni considerevoli, rendono inutilizzabile anche il metal-detector più performante.

Queste pepite in puro ferro, nelle foto, sono piccole.


Le ho prese piccole per potermele portare a casa in Italia (almeno queste sì..), le grandi pesavano troppo.
Ma vi assicuro che non è raro trovare a fior di terra pepite di puro ferro
grandi come meloni.
Ed immaginate tutto il campo così disseminato.



Fortunatamente, almeno per noi cercatori, il Brasile non è tutto così.
Anche se stranamente questa peculiarità così nostra nemica, sembra 
trovarsi nei posti più interessanti, perlomeno sotto il punto di vista cercatorio.

Nel Brasile è lecito cercare con il metal-detector? 
Bella domanda.
Da quelle parti fanno spesso riferimento alla legislazione portoghese, visto che sono molti i discendenti dei portoghesi, e sono quelli che ancora contano di più nella società.
Ed in Portogallo cercare con il metal, è assolutamente vietato!
Ma sembrano non saperlo, o meglio, finora nessuno si è ancora posto il problema, nonostante questo hobby stia vivendo un momento di attenzione anche lì, i legislatori, ed il loro braccio violento della legge (eh..eh..),
non vietano, ma neanche permettono.
Una situazione che mi sembra di aver visto da qualche parte...

Diciamo che forse si corrono seri rischi ad avventurarsi senza nessuno che
ti faccia da scorta, anche legale.

Mi spiego: non mi sognerei mai di andare in una collinetta, anche non tutelata archeologicamente, per poter fare una cercatina.
Per vari motivi: il primo che non so come la prenderà il proprietario, anzi, 
i dipendenti dei proprietari, che hanno l'ordine di sparare a vista ad ogni intruso, senza tante formalità.
Ed in un paese dove la violenza è alle stelle, vi assicuro che è un'eventualità del genere è al 99% probabile.
Giocarsela solo pensando di passare inosservati sarebbe da idioti.
Un'auto in arrivo viene segnalata un'ora prima che giungiate nel 
posto prescelto.

Inoltre, altro motivo per cui non andrei mai corazzato in giro per le colline brasiliane, è che sono davvero tanto gelosi della loro storia, quindi guai
se vi vedessero disotterrare anche solo una monetina di 20 anni fa.
Finireste nei guai di sicuro.

Come risolvere allora?
Io da anni utilizzo il metal-detector in Brasile, ebbene non ho mai tenuto neanche un piccolo oggettino per me.
Ho sempre cercato in pompa magna, chiedendo il permesso ad autorità, spesso anche molto importanti, con la promessa -sempre mantenuta- 
di riconsegnare ogni cosa.
Il risultato è sempre stato soddisfacente, mai mi è stata negata l'autorizzazione, e sempre -e ripeto: sempre- mi sono stati dati degli uomini che mi coadiuvassero nelle ricerche.
Dal semplice autista, al contadino che mi accompagnava nei luoghi, all'archeologo, al geologo.

Non voglio dire con questo che la ricerca col metal sia impossibile, ma
non posso essere facilone e dire il contrario.
Personalmente non ho mai avuto il coraggio di avventurarmi da solo in una cercata, non per paura dei serpenti, o chissà cosa, ma per timore delle conseguenze che da queste parti possono essere conseguenze irrimediabili.

Comunque, alla faccia di quello che vi sto dicendo, proprio in questi giorni 
si è svolto a Rio de Janeiro il 'Minelab-Day'.
La spiaggia era piena di futuri cercatori speranzosi.
Nonostante i metal costino praticamente quasi il doppio da queste parti, 
a causa del dazio, la Minelab ha fatto grandi affari.

Il mondo cercatorio in Brasile sta cambiando, credo che già dal prossimo
anno potrò vedere delle differenze.
Non so dire se positive o negative.

Alla prossima.


© 2013 by "Dino Conta