domenica 2 giugno 2013

Ultima cercata di primavera (col metal-detector).

Stamane sarei dovuto andarmene in montagna.
Niente metal-detector  e niente Super-Drenelle, ma una bella 
passeggiata sotto il sole di giugno.
Una voce interiore, però, mi ha obbligato a cambiare programma, ed ho 
quindi optato all'ultimo minuto, e non certo a malincuore, per una 
cercata in spiaggia.
Questa volta con l'Adventis, e sull'arenile.

Mancavano 15 minuti alle otto, e sulla spiaggia libera, ma comunque attrezzata, e che quindi tanto libera non è, i gestori delle capanne-bar non riuscivano 
a celare il loro nervosismo.
Abituati da qualche anno ad un clima quasi africano, mal digeriscono le 
ultime piogge di primavera.
Quelle piogge che non gli consentono di guadagnare il loro pane.

Ed ancora domandandosi di cosa ne sarebbe stato di questa prima 
domenica di giugno, facevano rombare le loro macchine infernali.

Se noi cercatori temiamo ed odiamo la vagliatrice, dovremmo imparare ad odiare ancor di più la pettinatrice!
La pettinatrice è quel grosso rastrello che una volta attaccato dietro il 
trattore, pettina la sabbia spezzandone la naturale compattezza, 
senza comunque raccogliere alcunché.
Tipo la colf che scopa e butta la polvere sotto il tappeto, per intenderci.
Il procedimento serve per far asciugare la sabbia e renderla più accogliente 
ai piedini dei bagnanti.

Un iter dell'ultimo momento, tipico di quegli stabilimenti che non programmano
le operazioni di vaglio dell'arenile, ma che operano a seconda del momento
e delle necessità.



Il trattorista mi osservava fingendo noncuranza, ma la vista del primo avventore -io-, che invece di spendere, andava lì per raccogliere, aveva
sortito in lui  un effetto sconfortante.
Passati i primi minuti, il trattorista cercava di marcare il suo presunto 
territorio con manovre spericolate, tese ad intimorire il figlio 
del Dio dei Cercatori.
Obiettivo non riuscito.
Ben sapendo che una mia eventuale ritirata, sarebbe stata usata come precedente per le cercate future, tenevo testa come quando 
l'eroico ragazzo di Berlino affrontava col fucile i mostri d'acciaio russi.

Si passava quindi allo stadio di sopportazione reciproca, per poi 
sopraggiungere allo stadio di mutuo rispetto.

D'altro canto, anche io non mi potevo ritenere soddisfatto: nonostante se 
ne parli poco di questo maledetto pettine, ben so che la sua opera di spezzettatura e quindi di aeratura dell'arenile, è la cosa peggiore che 
possa capitare ad un cercatore.
L'aria, e penso lo sappiate, non conduce, e nel contesto difficile della sabbia, questo complica ulteriormente la ricerca.

Inoltre, stava capitando proprio mentre arrivavo io, quindi la sabbia 
non aveva avuto modo di ricompattarsi, cosa che avviene solo 
dopo due o tre ore, come minimo.
Non potevo neanche cambiare stabilimento, perché negli altri fervevano
i preparativi in maniera ancora più frenetica, e le facce torve 
dei gestori dicevano bene quale strada avrei dovuto percorrere.

Non mi restava quindi che affrontare il toro per le corna.
Anzi, i tori.
Eh sì, perché per una serie di accumulati fattori, la ricerca odierna 
è stata davvero molto difficile.
Non solo il pettine infingardo e maledetto, ma anche le mareggiate 
dei giorni scorsi.
Le stesse mareggiate che avevo sfruttato a mio favore con la ricerca drenellata, si sono rivelate nemiche del popolo cercatorio.
Perché?
Il mare spesso rigetta gli oggetti a riva, lo sappiamo, e questo discorso 
lo affronterò ben benino nei prossimi post. 
Riversa, grazie alle mareggiate, Euro, Lire, gioielli, e quant'altro.
Ma non questa volta, cazzarola.



Le mareggiate hanno avuto la predominante di riversare tonnellate 
di sabbia sull'arenile.
Sabbia sulla sabbia, tanta sabbia, di ogni genere e specie.
Nera, bianca, verdastra, bluastra, sporca, pulita.

Impossibile trovare qualcosa in queste condizioni.
Ancor di più se pensiamo che l'Adventis non è nato per il bagnato, ed oggi, oltre a tutto il resto, la macchia del bagnato arrivava  fino a quasi le capanne!

Ho pensato per un attimo di chiedere aiuto al Signore Dio nostro.
Ma non ho voluto scomodarLo per una cercata sbarazzina.
Il risultato della cercata è stato molto deludente, fra i miei peggiori di sempre:
neanche 10 Euro in più di tre ore.

Ma se i chiodi valessero anche solo un centesimo l'uno, oggi sarei ricco.
Ne ho trovati a bizzeffe, come non mai.
Evidentemente, e questo è un fenomeno che ben conosco, il mare decide 
quali oggetti risputare di volta in volta.
A seconda del peso specifico, e a seconda della loro conformazione.
I chiodi, proprio per la loro conformazione 'a chiodo', sono stati scelti 
dalle acque e fatti rotolare per il fondale marino, fino ad essere 
riversati sull'arenile.
Ma non trascinati come avviene per le monete, che subiscono un procedimento di spostamento differente, che spiegherò un'altra volta, per non darvi troppe informazioni succose tutte insieme e che comunque finireste per dimenticare.
I chiodi, dicevo, vengono semplicemente depositati nei primissimi metri 
della battigia.
Difatti, i chiodi che si trovano più in là, verso l'asciutto, sono quelli che ancora non sono andati mai in acqua.
Sono ancora 'buoni', e sono stati persi, o buttati, esattamente dove li 
avete ritrovati.
I chiodi 'marini', invece, erano a dormire in qualche buca sul fondale marino, 
o dietro qualche scoglio, e sono stati ripescati dal moto ondoso violento, 
che li ha fatti rotolare come avviene con quei cuscini che si mettono 
sotto le barche quando le vogliamo mettere in acqua.

Insomma, i chiodi da me ritrovati oggi, sono stati, e lo dico per difetto, 
quasi un 200.
Davvero troppi.
Naturalmente mi sono anche preso la briga di raccoglierli e buttarli in 
un cestino, non prima di averli mostrati ad un gestore curioso, che è 
rimasto senza parole.

E non prima di averli mostrati all'ennesimo bagnante che mi chiedeva 
se con quel 'coso', il metal cioè, si trovava tanta roba e si diventava ricchi 
come quelli di D-Max!
Grazie alla vista dei chiodi, dei centinaia di chiodi, penso di aver eliminato 
un futuro concorrente....

Erano circa le 11 e 15 quando decidevo di ritornarmene a casa, con il mio davvero scarso bottino.
La spiaggia cominciava a riempirsi all'inverosimile, sarebbe stato sciocco 
anche il solo pensare di rimanere.
I bagnanti cominciavano la semina, ed io, mentre raggiungevo l'uscita,
li osservavo come quando il fattore controlla le galline nelle stie.

Mi chiedevo anche se avessi sbagliato la tempistica oggi, se non sarebbe 
stato meglio cercare a fine giornata.
Quando di sicuro avrei potuto trovare gli Euro freschi di giornata, fregandomene delle mareggiate, e impostando il metal-detector
non in All-Metal, come avevo fatto, con la speranza di raccattare l'impossibile. 

Ma tant'è, oggi è andata così.
In fondo sono stato bene lo stesso.

Alla prossima (dove continuerò il discorso sugli oggetti perduti).

© 2013 by "Dino Conta".