giovedì 28 novembre 2013

Ricerca con metal-detector: i grandi oggetti ferrosi.

Penso che a molti cercatori sia capitato di avere un suono molto forte sotto la piastra, e 
decidere di non scavare poiché ritenuto qualcosa di non importante.
Magari era un pezzo di trattore, oppure una lamiera sepolta lì chissà per quale motivo.
In genere ci azzecchiamo, se proprio ci va di controllare.

Ma qualche segnale, se lo analizziamo mentalmente una volta arrivati a casa, ci dà l'impressione di aver fatto una sciocchezza a non averlo scavato.
E se fosse stato un tesoretto?
Oppure un elmetto tedesco.

Di un segnale tralasciato in particolare, ancora a distanza di anni, sono pentitissimo di non averci neanche provato, complice il terreno gelido e la stanchezza dopo ore di cercata.
Sono convinto -e chissà perché?- che lì sotto c'era qualcosa di buono.

Comunque, ammiro invece chi ci prova ed affronta magari ore di scavo per un singolo target.
In particolare questi cercatori così agguerriti (termine adatto...eh..eh..) sono quelli che vanno per Militaria.



In questo caso, ogni possibile buon target suona ferro, e si tratta di grandi masse, come per esempio il già citato elmetto.
Target che, e non mi vergogno a dirlo, tralascerei tranquillamente, se mi capitasse di passarci sopra la piastra, perché lo riterrei non importante per la mia ricerca, credendolo chissà cosa.

Quindi, va da se che prima di impostare i vari metal-detector, la ricerca inizia con l'impostazione del nostro cervello: cosa vogliamo trovare, insomma.
Sta di fatto che i cercatori di Militaria non si fanno scoraggiare dai suoni che spaccano 
i timpani, anzi.

Guardate per esempio questo cercatore tedesco che cosa ha tirato fuori in un bosco:




Penso che moltissimi di noi sarebbero scappati via, se non altro per salvaguardare 
i propri timpani, una volta individuata la zona.
Invece questo tizio non si è per nulla scoraggiato e ha avuto la curiosità, e la caparbietà, 
di dissotterrare questo enorme, immenso target!
Be', che dire, complimenti.

Bisogna pur notare che in genere sono i novizi, cioè coloro che da poco hanno intrapreso 
questo hobby, ad avere più la curiosità di scavare in presenza di una massa di ferro, anche quando non si è in ricerca di reperti delle guerre passate.
E la curiosità spesso premia.
Segnali snobbati pigramente dai più esperti, a volte si rivelano molto interessanti.

Forse dovremmo ritrovare il nostro iniziale stupore, quello di Alice nel Paese delle Meraviglie, 
cosicché non troveremmo ogni scusa possibile per non piegarsi e mettersi a scavare.

Alla prossima.


© 2013 by "Dino Conta"

sabato 23 novembre 2013

Deus XP: ancora tanto da imparare, ma ora si comincia sul serio.

L'apprendere al meglio lo strumento Deus, non potrà occupare solo pochi momenti 
della giornata.
I pensieri di miglioramento occupano oramai ogni istante della giornata, anche nel sonno.
Pensieri che non vanno confusi con i sogni, poiché i sogni non sono niente altro che 
paure rivelate nello stato di riposo.

La paura di aver preso una cantonata nello scelta di questo metal-detector, me la sono tolta ieri, in una cercata che per me è stata fondamentale.
Da solo e tutta dedicata alla pratica, in un contesto boschivo che uso proprio per palestra dei miei nuovi strumenti.

Il clima non era favorevole: pioggia a raffica, freddo, il primo vero freddo della stagione.
Ma questo, inaspettatamente, è stato uno dei motivi chiave della mia cercata positiva.
Difatti, preoccupato di inzuppare troppo il telecomando, decidevo di metterlo in tasca, 
al sicuro quindi.





Mi sono affidato del tutto all'udito, come ai 'vecchi' tempi.
Ed è stata una scelta, non voluta del tutto se vogliamo, ma comunque azzeccata.
Il telecomando l'ho utilizzato solo per l'abbattimento del terreno, che effettuavo molto spesso.
Troppo spesso a detta degli esperti del Deus.
Ma abbattendo il terreno ad  ogni cambio mineralizzazione (che percepivo in audio), mi 
sono trovato meglio.
Solo un punto, o numero, in più rispetto al valore del terreno.
Per esempio ad 87 se il valore rilevato era 86.
Abbattimento effettuato solo e solamente con il PUMPING.

L'impostazione era quella del Mito II, senza cambiar nulla dell'originale, neanche il volume ferro.
Era una cercata mirata a trovar fiducia, più che target, che del resto sarebbero stati consequenziali, se tutto fosse filato liscio.
E difatti, sotto questo aspetto non posso lamentarmi.
In un contesto arido di target, ormai da tempo, sono saltati fuori oggetti persi da escursionisti,
che non pensavo mai di trovare.



Il volume in cuffia non l'ho impostato a 9, come consigliavo nel precedente post, ma ad 8.
Di più proprio non ce la facevo, le mie povere orecchie oltre questo livello non sopportano.
E poi, non dimentichiamocelo, va bene 'entrare' nell'audio in cuffia, ma va posta molta attenzione a ciò che ci circonda.
Due ragazzi, con tanto di cane, me li sono ritrovati a soli dieci metri, e non me ne ero accorto.
Questo non va bene in un bosco se si è da soli....

Insomma, ho deciso di andare per gradi nell'apprendimento di questo molto particolare 
metal-detector.
Per gradi, senza la voglia di bruciare le tappe subito.
Penso sia questo uno dei passi più importanti da capire.

Avrei voluto portarmi il libretto delle istruzioni, ma fortunatamente, vista la pioggia, 
non l'ho fatto.
Sarebbe andato distrutto, macero.

Quindi, cari signori della XP, perché non realizzare un libretto con le impostazioni di base, perlomeno, in forma di libretto plastificato, con molle a spirali di facile scorrimento?
Sì, va studiato prima a casa, e l'ho fatto, ma un libretto da portarsi appresso, e che non si distrugga alla prima pioggia, sarebbe davvero utile.
Chiedo troppo?
No, se penso al tanto che già offre questo metal, un più utile come questo, sarebbe quasi normale ed apprezzato da tutti.

Per rimanere in tema, so per certo di esser molto letto da tanti esperti.
Chiedo a loro di fare uno sforzo per il bene della comunità cercatoria italiana, povera 
di informazioni.
Qualcuno di voi, per favore, si prenda la briga di realizzare un libricino di istruzioni 
per l'uso del Deus.
Istruzioni più precise, particolareggiate, corredate da immagini efficaci.
In italiano perfetto e semplice.
Magari prendendo ad esempio il racconto suggestivo, ma stringato e per questo ancora 
più intrigante, del 'De bello Gallico'.
Puntando più l'attenzione, naturalmente, sul menù ESPERTO.

Le impostazioni di base (Mito II; Deus fast; etc..) hanno poco da dire.
Il menù Esperto, invece, credo proprio nasconda ancora tante incognite.
E troppe cose sono spiegate con faciloneria, nel libretto ufficiale del Deus.

Si può aver cercato per anni ed anni, 21 nel mio caso, ma ancora non conoscere a fondo 
certe impostazioni che in questo strumento possono fare una differenza enorme.
Non sono, non erano, i fondamentali della ricerca, e a dirla tutta certi parametri, per esempio 
il NOCHT, ne ho fatto a meno senza patemi sino ad oggi.
Anzi sino a ieri.

Ora voglio sapere di più.
E lo volete tutti voi, fratelli.
Ed è per questo che grazie a questo Blog, letto in tutto il mondo (ma cari cinesi, perché 
mi leggete così in tanti?), il verbo del Deus si diffonderà fra i fratelli cercatori italiani, 
e non solo.

I cercatori italiani sono i più reticenti a condividere.
Questo non è un bene.
Guardate su You-Tube quanti video esplicativi.
Quanti sono quelli italiani?
Davvero pochini, troppo pochi.

Fratelli, con umiltà vi dico che ho preso questo ruolo di insegnamento-apprendimento 
per voi tutti, per il vostro bene.
Ed anche per il mio.
Insegno quello che apprendo, non rimanendo quindi in un solo ruolo.
Dino Conta è insegnante, ed allo stesso tempo studente.

Potrei fregarmene, come fanno tutti, saperne dai veri Guru del metal-detecting, 
quelli veri, li conosco tutti, e poi tenere tutto per me.
Lo potrei fare, ma non lo faccio.

Ho chiesto al Padre nostro di illuminare le menti di coloro che sanno, ed aprire i loro cuori, donando tutto a chi è pronto a ricevere.
Diteci, scrivete, non vogliamo scopiazzature tradotte pure male.
E so bene che non lo farete.
Desideriamo saperne più di ogni altro, affinché 'ogni altro' diventi a sua volta colui che sa.

Insegnare, d'altronde, evoca la testimonianza di ciò in cui credi.
Non solo libri comunque.
Ogni situazione dovrà essere colta.
Non solo parole, ma fatti, da assimilare sul campo magari.
E perché no?
Non  si va in palestra per formare i muscoli?
Perché non per formare la nostra mente per il nostro amato hobby?

Bene, non vorrei mischiare troppi argomenti nello stesso post.
E allora mi fermo qui per oggi.

Alla prossima.

© 2013 by "Dino Conta"


lunedì 18 novembre 2013

Deus XP: da ora in poi tutto ciò che vi serve sapere!

Gocce di pioggia rigeneratrici cadranno d'ora in poi su di voi, fratelli cercatori.
Pioggia che vi salverà da quel mondo polveroso ed arido di notizie, che è il mondo 
dei possessori del Deus XP.

Anche il figlio del Dio dei Cercatori, è Deus-munito!
Incredibile è pensare che abbia atteso tanto per compiere il grande passo.
Ho seguito il progetto Deus sin dai primi passi, ne ho seguito gli sviluppi, ed ho creduto 
in esso sin dall'inizio.

Ma la mia convinzione, a volte esagerata, che il cercatore viene prima del mezzo che 
utilizza per cercare, mi ha sempre fatto postporre per anni l'acquisto di questo 
metal-detector innovativo.
E poi quel pizzico significativo di mia tecnofobia.




Comunque sia, da sabato il Deus prende il posto dell'Adventis-2, che però è ancora
qui con me, visto che una certa impostazione di ricerca su spiaggia nera, si è rivelata fenomenale.

Chi ha il Deus è molto reticente nel dare informazioni
Nei forum del settore, sono poche le discussioni valide, pochissime le persone che 
si espongono anche per paura di critiche.

Di mio, invece, cercherò di dare il più possibile.
Non che sia per forza la cosa esatta da fare, ma almeno sarà un'opinione in più da 
prendere in considerazione.

Iniziamo subito.

Ieri, domenica, sono uscito e ho cercato per diverse ore, insieme ad altri utenti del 
forum "M.D. X. T.".
Altri avevano il Deus, uno era alla prima uscita come me.
Lo dico senza vergogna: è stata per me un'uscita disastrosa!
Sono arrivato impreparato, non avevo fatto i compiti a casa insomma.
Lo avevo preso appena la sera prima, e confidando sul fatto che utilizzo metal XP 
da quando la XP è sorta, mi credevo in una botte di ferro.
Errore!!
Il libretto andava studiato per bene prima, e non confidare in toto sulla presenza di altri cercatori esperti sul Deus.
Questi non potranno seguirti passo passo, quindi va da sé che per utilizzare uno strumento dalle mille possibilità, perlomeno le istruzioni bisognerà memorizzarle per bene.

A fine cercata avrei voluto sbatterlo addosso ad un albero, il Deus, e non l'ho fatto perché 
ho pensato sarebbe stato meglio rivenderselo.
Ora, a mente fredda, capisco che è un errore sperare di uscire la prima volta con uno strumento del genere e pensare di poterlo domare da subito.

Non è così, e naturalmente gli darò tante altre occasioni di dimostrarmi il suo valore.
D'altronde, e come dicevo in uno dei miei primissimi post di questo Blog, per capire bene 
uno strumento, ci vogliono perlomeno cento ore di utilizzo.
Per il Deus credo ne serviranno il doppio, o quasi.

Sono tanti strumenti in uno, ed in più ha delle possibilità neanche immaginabili 
in altri strumenti.
Una su tutte il pinpointer da parete, la modalità cerca-tubi, per capirci.




Ieri ho iniziato con le modalità da 'esperto', forse anche questo è stato un peccato 
di presunzione.
Ed in più, abituato oramai al quasi mono-tono dell'Adventis-2, non ho colto i leggeri fruscii 
dei suoni buoni.
Segnali che invece captavo con estrema facilità quando usavo il Mito, anni fa.

Penso di non averli captati anche per la mia mancanza di abitudine di controllare lo schermo, 
il digitale.
Ed anche perché mi sono reso conto -e con il Mito lo facevo!- che l'audio in cuffia deve essere ben altino per poter cogliere ogni sfumatura.
Un volume spacca-timpani, come il volume nove.
Non il sette che ho usato io in ricerca.

Naturalmente mi sto studiando ben bene il libretto, e se ci fosse un qualche libro scritto in italiano che parla del Deus, lo prenderei volentieri, poiché nel libretto noto qualche piccola imperfezione, o qualche cosa che si dà per scontata, e che invece non lo è.

D'accordo, sarà il campo la mia palestra.
Non avevo molto voglia di 'perdere' ore ed ore per studiare uno strumento, sottraendole giocoforza alle ore di vera cercata, la cercata remunerativa, sotto il profilo delle emozioni.
Ed inoltre, sono abituato a far subito "Bingoooo!!" alla prima spazzolata con un nuovo 
strumento.
Questo non è successo, non tanto per il destino ingrato, come pensavo ieri sera, o allo strumento magari inferiore ad altri per un ipotetico difetto di fabbrica.
Ma è capitato perché questa è una macchina del tutto particolare, che ha bisogno di 
attenzioni particolari, perlomeno per le prime ore di utilizzo.

Non vedo l'ora di arrivare al momento magico, quando lo accenderò quasi in automatico, compiendo quei gesti senza neanche rendermene conto.
Quello sarà il momento in cui il Deus comincerà a raccogliere frutti.

Ho deciso che dalla prossima cercata, utilizzerò uno dei dieci programmi 
preimpostati della Casa.
Penso il Mito-II.
Questo mi permetterà di prendere confidenza con lo strumento, senza aver la smania di andare troppo oltre con i suoi parametri.
Meglio non strafare, questa è una lezione che ho già imparato

Mi rendo conto che nessuno, o quasi, saprà aiutarmi nei vari forum.
Perché, come dicevo prima, vi è molta reticenza nel far conoscere il meglio di 
questo metal-detector.
Naturalmente questa è una critica verso coloro che lo sanno usare al meglio, nelle 
modalità avanzate.

Molti cercatori si accontentano, invece, delle dieci impostazioni.
Anzi, di poche d'esse.
Magari spaziando fra una o l'altra, finendo così per utilizzarlo neanche per metà delle 
sue possibilità.
Non vorrei fossilizzarmi su questo tipo di ricerca, chiamiamolo 'facile'.
Sarebbe un peccato di pigrizia, ed uno spreco bello e buono.
Poi, tutto ci sta: c'è chi lo ha comprato solo e soltanto per la leggerezza e la comodità 
del wireless.

Fratelli, non abbiate più paura, la sofferenza è finita.
Il solo leggere qui vi porterà ad essere liberi dalla sofferenza del credere di utilizzare il 
Deus in maniera errata, o a discapito delle sue vere potenzialità. 

Tutto ciò che apprenderò sul Deus, magari attraverso mio Padre, verrà a voi svelato.
Tutto ciò che vi dono, tornerà a me centuplicato, non sentitevi quindi in obbligo di 
ringraziarmi, perché c'è qualcuno più in alto di noi che saprà come farlo.

Ora dovrò dedicarmi in tutto e per tutto a questo atto di fede che è stato prendere uno strumento così -per me tecnofobo- complicato.
Non pensare a ciò che è successo alla prima cercata, perché quello è il passato, 
ed il passato è passato, il futuro ancora non c'è, quindi la mia attenzione è tutta sul 
presente, ed il presente mi dice quello che vedo e che ho per le mani: uno strumento, 
che se utilizzato al meglio, cambia le sorti di un cercatore, per il meglio!

Alla prossima.


© 2013 by "Dino Conta"


mercoledì 13 novembre 2013

Trucchi & dritte per i cercatori che affrontano l'inverno.

Con l'arrivo delle stagioni fredde, molti cercatori sembrano andare in ibernazione, attendendo il caldo.
Magari fanno solo una puntatina qui e lì, a basse quote e vicinissimo 
alla città, dove tutto è più caldo.

Spesso, invece, preferisco proprio l'arrivo del gran freddo per affrontare
cercate più impegnative.
E delle volte anche fermandomi a dormire quasi all'addiaccio 
(ma non lo fate se non siete abituati!).
Non è molto sensato, lo so, ma forse è quella sensazione di non 
avere nessuno fra i piedi per chilometri e chilometri 
(anche senza metal), che mi spinge ad imprese un po' azzardate 
per la stagione fredda.

Ecco allora qualche trucchetto da ricordare e da applicare, in caso di...


> Batterie:


Tenete quelle di ricambio al caldo, magari all'interno di un paio di calzettoni 
di lana di ricambio (da portare sempre). 
Le batterie molto fredde, infatti, non funzionano, ed hanno bisogno 
di riscaldarsi per rilasciare la loro energia.


> Sacco a pelo:



Come dicevo, se proprio vi volete fermare a dormire fuori, magari in macchina,
ricordatevi sempre il sacco a pelo, davvero indispensabile.
E quando ci entrate, non lasciate quel vuoto d'aria fra voi ed il sacco.
Riempitelo con i vestiti stessi di ricambio, oppure quelli che avete tolto.
Vi terranno più al caldo e saranno caldi anche loro all'indomani.
Ed ancora: mai dormire con il viso all'interno, perché l'umidità del vostro respiro renderà nullo l'effetto isolante del sacco a pelo.


> Scaldamani:


Utilissimo, e non solo per le mani.
da mettere nel sacco a pelo primi di infilarcisi, o nelle scarpe prima di indossarle il mattino seguente.


> Contenitore per fiammiferi, e non solo:



Mai di plastica, che con il freddo si spezza e renderà inutilizzabili i fiammiferi.
E portatene sempre più di quello che credete necessario!


> Pipì:



Se vi scappa, non la trattenete.
Il vostro corpo spreca tanta energia per mantenerla calda, e di notte 
quando avrete bisogno di ogni singola caloria per stare belli calducci, 
non potete sprecare così le risorse.
Quindi, se proprio non vi va di uscire fuori dalla macchina, o dalla tenda,
prendete una bottiglia vuota (lasciata apposta accanto a voi) e ....riempitela.


> Presa d'aria:



Anche se fa molto freddo (ed è di questo che stiamo parlando), lasciare sempre circolare dell'aria all'interno dell'auto o della tenda in cui dormite.
Altrimenti la condensa ricadrà su di voi come una brina ghiacciata.


> Bottiglia d'acqua:


Sempre a testa in giù, così da far congelare per prima l'acqua del fondo.
E già che ci siamo, ricordate che la neve si può bere senza problemi!
Non è vero che non si può.
Basta riscaldarla in qualche modo.


> Pantaloni sintetici:




Oltre a costare di meno, sono i più indicati per le escursioni, poiché 
traspirano meglio e si asciugano molto prima, rispetto per esempio 
al cotone.
Mai e poi mai i jeans, ci metterebbero una vita ad asciugarsi!


> Zip:



Quando fa freddo, ed indossate guanti, potrebbe risultare difficile 
individuare e tenere stretta la linguetta della zip, magari mentre 
ve la state per fare sotto dal freddo.
Basterà aggiungerci un anello, di quelli da porta-chiavi, ed il gioco è fatto.
Semplice ma geniale, uno dei miei trucchetti preferiti.


> Occhiali:



Sembra una cosa scontata, ma molti la dimenticano.
Portate sempre degli occhiali da sole in inverno, che se vogliamo saranno 
più utili che in estate.
Magari del tipo anti-riverbero.
E comunque mai e poi mai occhiali da pochi soldi, che finirebbero 
per peggiorare la situazione.


Bene, anche per questa volta mi fermo qui.
Spero di esservi stato utile con questi consigli, a volte così semplici che 
si finisce per non pensarvici.

Alla prossima.

© 2013 by "Dino Conta"

lunedì 11 novembre 2013

I miei stivali.

Come farò a dar un passo nei boschi ora?

Nonostante foste non proprio facili da indossare, confesso che senza di voi non sarà 
la stessa cosa.
Per farvi non ci è voluto un ciabattino, immagino siate fatti con lo stampino.

Niente pelle, o cuoio ricercato, ma solo gomma dal tanfo ristagnato.

Buoni nei boschi e sulla spiaggia, ma quanti chilometri abbiamo fatto insieme, 
quante avventure?

Sono ben 16 anni che mi sopportate, e mi portate in giro, senza mai sbagliare 
o andare di traverso, perché con voi ai piedi son il re dell'Universo.

Quante volte siamo tornati col becco asciutto a casa, e tante altre mi facevate volare,
perché verdi e sobri con eleganza e decoro, mi aiutavate spesso a trovare il mio oro.

Mai mi avete ingannato facendomi perdere l'equilibrio, eppure ero sempre io ad infilarmi 
in situazioni rischiose, per questo, lo confesso, vi penserò ancora spesso.

Non avete mai chiesto nulla, se non il mio affetto, e dopo tanti anni è qui che ve l'ho detto.

Fino a ieri tutti di un pezzo, ed ora una screpolatura, non è per cattiveria che vi lascio, 
ma perché la vita è dura.

Rimpiazzarvi forse è facile, il costo non è alto.
Ma quanti altri stivali sapranno darmi tanto?

Con affetto.




Ode non ricercata sui miei stivali adorati, periti in combattimento ieri, 10/11/2013,
dopo 16 anni di onorato servizio.


© 2013 by "Dino Conta"

domenica 10 novembre 2013

Teoria della piastra nel metal-detecting. Tutta la verità!

Una curiosa teoria circola da qualche tempo nei forum del settore.
All'inizio pensavo a qualche stravaganza intellettuale di qualche esperto elettronico.
Ma ho notato che sta via via prendendo piede fra i più, una teoria non ben spiegata
che è diventato assioma per molti.

La teoria enuncia che le piastre (o piatti, o bobine) dei metal-detector, essendo 

costruite da esseri umani, sono suscettibili di errore di fabbricazione, o perlomeno di minor 
maggior prestazione.

Ora, io non sono di certo uno smanettone, non ho mai nascosto che di elettronica 
ne capisco poco o niente.
D'altronde sono un cercatore, non un elettrotecnico.
Chi va per mare, per esempio, non deve per forza sapersi costruire una barca.
Non ho mai visto un ammiraglio farlo.

Mi sembra comunque molto poco probabile che una qualsiasi ditta, e se vogliamo di 
qualsiasi prodotto, possa far uscire dalla catena di montaggio, un proprio prodotto 
con così tante incognite e suscettibile così tanto all'influenza dell'intervento umano.

Il discorso merita quindi una riflessione, che potrebbe sembrare più un filosofeggiare, 
che un vero discorso tecnico.

Intanto vediamoci questo video, ove in effetti l'intervento umano nella costruzione delle 
bobina, non è poi così importante e basilare.
Possiamo anche saltare i primi 2,20"




Quindi, come è possibile che si possa pensare una cosa del genere?
Quali le fondamenta?

Più che una teoria basata su evidenze strutturali ed elettroniche nel senso stretto del 
termine, mi sembra un qualcosa per darsi una scusante, seppur subconscia, di 
eventuali spazzolate non riuscite al meglio.
Come dire: "Se non trovo come penso e dovrei, non è mia la colpa, e neanche sono sfortunato. Ho scelto bene lo strumento, e so cercare come si deve.
La colpa è quindi del fato beffardo che mi ha messo fra le mani l'imponderabile, 
nella fattispecie una piastra mal costruita.".

Non è così, e non può esserlo.
Lo fosse, ogni metal-detector -ma non solo-, ogni prodotto di qualsiasi genere, dovrebbe uscire dalla fabbrica con un nome in più nella scatola: quello dell'operaio che lo ha 
maneggiato e/o assemblato.
Avremmo così un "Nokia Lumia made by Ciun En Lai" (immaginario operaio della catena 
di montaggio, addetto all'assemblaggio della componentistica del cellulare), o avremmo 
nel nostro caso, e per esempio, un "Garrett Ace-250 by Hu Tzung Ciellin", l'addetto 
appunto all'assemblaggio della piastra.

Impensabile ed impossibile che una ditta non abbia degli standard di qualità che prevedano
un minimo scarto di errore, e d'accordo, ma che lascino passare indenne praticamente 
qualsiasi anomalia, come ci vorrebbe far credere questa bizzarra teoria.
Perché di anomalia si tratta, non della prassi qualitativa costruttiva.

Insomma, tanto varrebbe allora non avere standard qualitativi, e a ben pensarci, neanche 
darsi tanto da fare nel progetto e nella ideazione di un qualsiasi prodotto, poiché in 
ogni caso questi parametri non verrebbero rispettati dall'operaio della catena di montaggio.
Operaio che suscettibile di umori e sotto l'influsso delle stelle e dei pianeti, come tutti noi, 
un bel giorno potrebbe montare i fili delle piastre del metal-detector in maniera errata, 
proprio per i motivi di cui sopra.
Sempre secondo la teoria.

Allora siamo fregati!
Allora meglio tenersi stretto il metal-detector che esce indenne dalle grinfie del tecnico 
distratto dai pensieri del mutuo da pagare.

Fratelli cercatori, se mai avete pensato a questa teoria come qualcosa di vero e di reale, 
sappiate che si tratta di una distorsione della realtà.
Una distorsione con qualche spruzzata di fondamento scientifico, anzi, elettrotecnico, 
ma sempre di distorsione si tratta.
Velata e difficilmente identificabile, e per questo ancora più pericolosa, poiché si cerca 
di identificarla e classificarla come 'verità'.
Come però detto, del tutto non provata e -nessuno si offenda- assurda.




Se il tuo pensiero ancora protegge questa proiezione distorsiva, da te creata per cercare 
di soffrire meno in caso di insuccesso cercatorio, sappi che dovrai rompere queste catene.
Lo puoi fare e lo hai fatto leggendo questo post.

Non giudico male chi ha enunciato per primo questa teoria, e che gli dà credito.
Siamo tutti fratelli, e mi auguro nessuno si sia sentito minacciato da quello che il 
Dio dei Cercatori mi ha chiesto di rivelarvi.

Il cercare, d'altronde, sarebbe troppo mutevole e pieno di insidie se fosse basato solo
sullo strumento e la sua costruzione, e di chi lo costruisce addirittura.

Ti stiamo dando la libertà di rompere le catene, e se lo scopo è degno, questo avverrà.
Non vie traverse, niente illusioni, e nessuna scappatoia che falsamente ci fa sentire 
più al sicuro.
La verità è una, e la strada è diritta.

In silenzio attendi il prossimo verbo in forma di post.



© 2013 by "Dino Conta"


domenica 3 novembre 2013

Trucchi per la sopravvivenza (o semplici curiosità).

Nessuno se lo augura per nessuno, né tantomeno per sé stessi,
ma l'eventualità di perdersi per boschi, non è per niente assurda.

Quindi, questi piccoli 'trucchi' per sopravvivere più a lungo possibile, 
in attesa di soccorsi, potrebbero sempre far comodo.

O magari in una non troppo lontana eventualità di conflitto atomico mondiale,
ove i pochi sopravvissuti dovranno dar fondo a tutta la loro inventiva per potersi procacciare cibo e arrabattarsi con il poco che avranno a disposizione.

Iniziamo.

Smalto per unghie.

Utile per rendere i fiammiferi impermeabili.
Basta immergerli nello smalto per unghie. 
Si può anche immergere la corda nello smalto per evitare lo sfilacciamento.



Tortillas.

Non sapete come accendere un falò?
Prendete un po' di tortillas e delle foglie secche.
Insieme faranno fuoco e fiamme in un secondo, grazie alla quantità di 
olio presente nelle tortillas, appunto.
Ed il fuoco durerà pure a lungo.



Aceto di mele.

Lasciare fuori una vaschetta aperta di aceto di sidro di mele per attirare 
gli insetti intrusi. 
E' un rimedio conosciuto per catturare le pulci, moscerini della frutta, e 
non solo.




Acqua sporca.

Da bere solo acqua sporca, marrone?
Riempire un bicchiere con l'acqua sporca, e metterlo accanto a un bicchiere vuoto. Arrotolate un pezzo di stoffa. Porre una estremità del panno in acqua sporca e un'estremità nel bicchiere vuoto. Lasciare riposare. Alla fine, l'acqua chiara  sarà assorbita nel panno e gocciolerà pulita nel bicchiere vuoto.





Recipienti di plastica.

Preparatevi così, come in foto, per la sicura alluvione che seguirà 
l'apocalisse atomica.



Strappi di lattina.

Gli odiosi strappi, che tanto ci danno filo da torcere quando cerchiamo in spiaggia, saranno utili per pescare.
Basterà renderli come in foto, ed il gioco è fatto.
La lattina stessa, sarà utile per avvolgere il filo da pesca.



Burro di cacao.

Qualche animale vi ha attaccato, procurandovi dei graffi?
Se avete con voi del burro di cacao, basterà passarlo sulla ferita, possibilmente pulita precedentemente con acqua, per bloccare l'emorragia.
Usate burro di cacao neutro, non profumato, per evitare irritazioni.



Bene, penso che per ora possa bastare.

Sono semplici 'trucchi', ma efficaci.
Il mio preferito è quello degli strappi di lattina trasformati in ami da pesca.
Semplice ma geniale!

Alla prossima.

© 2013 by "Dino Conta"


venerdì 1 novembre 2013

Nuova tecnica di datazione e percorso per gli oggetti perduti. Una teoria Dinocontiana.

La vita che gli oggetti perduti sul terreno svolgono, sta diventando una vera e propria 
mia fissazione.
Era iniziato tutto credendo -a ragione- che studiare questa materia, potesse in qualche 
modo agevolarmi nella ricerca.
In effetti è proprio così, in mare come in terra.




Stamane mentre mi bevevo un po' di magnesio, giusto per darmi un po' di tono, mi sono ricordato di una recentissima notizia, letta in un almanacco scientifico straniero.

Degli scienziati americani hanno trovato una nuova tecnica per misurare la conducibilità termica del nostro pianeta Terra, utilizzando appunto l'ossido di magnesio.


L'autore principale dello studio , Douglas Dalton spiega:
" Il mantello inferiore si trova sulla cima del nucleo in cui le pressioni vanno da 230.000 a 1,3 milioni di volte la pressione a livello del mare , raggiungendo temperature infernali , con circa . trasferimento 2800 ° C a 6700 ° C. 
i componenti principali sono gli ossidi di magnesio , silicio e calcio calore avviene ad una frequenza più alta tra materiali di elevata conducibilità termica maggiore di quella tra materiali a bassa conducibilità termica ; in modo che questi ossidi sono isolanti a bassa conducibilità termica.".

Ed ancora,  il co -autore Alexander Goncharov dice:
"Gli atomi dei principali materiali del mantello sono soluzioni solide e sono in una disposizione disordinata , che influenza il modo di condurre calore . Finora, l'effetto di questo sintomo come calore non era stata eseguita , ma soltanto stime con esperimenti a basse pressioni. Pressione sulla dipendenza della conducibilità termica non è stato affrontata in materiali disordinati. Abbiamo schiacciato tra due punte di diamante sull'incudine e misurato la conducibilità termica dei campioni, questo il debutto di una tecnica chiamata dominio 
foto-termico del dominio del tempo ".




" Abbiamo raggiunto sino a mille volte la pressione atmosferica 600 a temperatura ambiente . Questa tecnica permette di misurare le proprietà termiche del materiale dal cambiamento di riflettanza della superficie del materiale , evitando così la necessità di contatto del materiale di interesse , come richiesto dalle tecniche convenzionali. Poi abbiamo confronti con i risultati dei modelli teorici". Aggiunge Goncharov.

Gli scienziati hanno anche dimostrato che vi è una minore dipendenza della conducibilità termica a pressione di quanto si pensasse . Calcoli hanno dimostrato che nel limite del mantello del nucleo della Terra, il flusso di calore è stimato a 10.4 terawatt.

"I risultati forniscono limiti sostanziali sul grado in cui il calore viene trasferito per convezione in opposizione alla conduttività del mantello inferiore.  Il passo successivo è quello di esaminare gli effetti di diversi componenti minerali sulla conduttività termica e comprendere meglio il movimento convettivo di base in scala atomica, di quei materiali nel più ampio contesto delle dinamiche del mantello " , ha detto J. Russell Hemley , direttore del Laboratorio di Geofisica del Carnegie Institute.


Di nuovo Goncharov:
"I risultati suggeriscono che questa tecnica potrebbe realmente avanzare nell'analisi di studi sulla temperatura della Terra profonda e nell'alta pressione, e fornire così una migliore comprensione di come la Terra sta evolvendo e come alcuni materiali reagiscono in condizioni intense. ".

Magari vi ho annoiato, e vi sfugge cosa cerco di dire.
Mi spiego.
Leggendo bene la parte che ho trascritto in rosso, sopra, ci può essere un certo collegamento con gli oggetti perduti.

Se prendo un oggetto qualsiasi, magari una moneta, e lo esamino avendo presente questa nuova tecnica qui esplicata, potrei benissimo capire le vicissitudini dell'oggetto:
tempo rimasto in terra, e sempre grazie alla 'patina' di minerali presenti (vedi sopra)
che fungono anche da misura tempo -evidentemente-, capire, conoscere, anche la profondità raggiunta dall'oggetto stesso nel corso degli anni, e secoli addirittura.
Anzi, ancora meglio secoli, sembra più semplice l'esame.

Quindi, avere un quadro completo di come si è mosso l'oggetto, fino a che profondità, dopo quanto tempo è risalito verso la superficie, etc...

Insomma, di certo questi emeriti scienziati non hanno pensato a questa applicazione in 
questo settore, ma secondo me potrebbe essere una buona, buonissima idea.

Finalmente ci si potrebbe togliere ogni dubbio, non ultimo quello se un oggetto è davvero autentico.
Ricostruire, infatti, la presenza dei suddetti minerali nel dettaglio infinitesimale, sarebbe impensabile.

Che ne dite?
Piaciuta l'idea?

Alla prossima.


© 2013 by "Dino Conta"