sabato 24 agosto 2013

TOTENKOPF RING.

Più di una persona mi ha già scritto chiedendomi pareri sull'autenticità di
alcuni cimeli della II Guerra Mondiale.
Alcuni addirittura della I G.M.
Sulla I-G.M ne so poco o nulla, se non che ho un certo fiuto nell'individuare i falsi
di qualsiasi natura essi siano.


Sui cimeli della II, qualcosina ne so, ma non perché ne abbia studiato, o ne faccia collezionismo.
Assolutamente no, in quanto tutto ciò che riguarda la Militaria non mi affascina poi
un granché.
Ne so perché la mia 'storia' di cercatore è iniziata, da piccolissimo, con l'individuazione
a vista di reperti dello sbarco di Anzio.


I miei avevano un terreno con annessi casolari, ove in quei giorni fatidici i tedeschi
vi avevano posto le basi di un loro Quartier Generale, e capirete da soli quanta roba
usciva fuori solo facendo passeggiatine nella pineta o nei vigneti, nonostante
le numerosissime bonifiche dell'Esercito. 
Ma magari di questo ne parlerò un'altra volta.

Purtroppo però, tutti i miei numerosissimi ritrovamenti d'allora, che comprendevano
Croci di Guerra Naziste, materiale bellico di ogni genere, braccialetti americani, catene
con pendagli vari, piastrine ed anelli, vennero intercettati nel mio segretissimo
nascondiglio da mia madre che spaventatissima (e oggi lo capisco) chiamò i Carabinieri,
i quali sequestrarono il tutto ponendo fine alla mia carriera di piccolo cercatore a vista
di reperti della II G.M.

Però col tempo ho cominciato a ricostruire mentalmente quel ben di dio che avevo trovato,
e solo di medaglie e croci varie, penso che ce ne fosse da far cadere gli occhi fuori dalle orbite a molti collezionisti di queste cosine.
Fra gli altri vi era anche un anello in argento con teschi.
Ed era l'unico oggetto che davvero mi dispiacque quando lo portarono via, perché
ero convinto (beata innocenza) che si trattasse di un anello dei Pirati!

Ad essere sincero sino a poco tempo fa non pensavo di associarlo al Nazismo.
Gli anelli che si vedono nei mercatini, o postati nei vari forum, mostrano anelloni
grandi e grossi, quasi da rockettaro, più che da soldato.
Ma poco tempo fa un mio amico mi ha mostrato un anello tale e quale a quello che
ricordo di aver trovato a vista nella pineta di Anzio.
Un anello più a fascia, più elegante, quasi una fede.
Non certo quelli che si vedono in giro.
Mi dice: "Sai, ho mandato le foto a vari esperti, anche all'estero, e tutti sono concordi
nel dire che sia un originale Totenkopfring...".


D'accordo, appurato già da tempo che il mio non era dei Pirati, ma quello delle truppe
d'elite Naziste, siamo sicuri che fosse proprio così?
Ebbene, come in tutte le cose, bisogna informarsi, ed io l'ho fatto.
Anzi, lo sto facendo, visto che i pareri sono abbastanza discordanti, non tanto sulla forma,
che era proprio così, a fascia, ma soprattutto sul numero di questi anelli in circolazione.
Ognuno sembra dire la sua, e qualcuno, perlomeno secondo me, ne spara di cazzate.

Intanto dico da subito che le foto dell'anello ritrovato dal mio amico non le posso proprio mostrare, per volontà sua.
E altre foto su questi anelli, trovate in Rete, sono tutte protette da Copyright, quindi cercatele voi nelle immagini, perché io non posso pubblicarle.
Magari più tardi cerco meglio e metto qualcosa che si possa postare.

Poi iniziamo con la prima stranezza riguardo i numeri di questi anelli.
Un libro recente, di grandissimo successo "Guida ai luoghi più segreti del mondo"
parla, tra le altre cose, del famoso castello di Wewelsburg in Germania.
Sì, proprio quello delle SS, Himmler, etc.
Non sto qui a raccontare la storia del castello, che potete trovare in altri siti, o libri.
Ma vorrei invece soffermarmi sul fatto che nel libro si parla degli anelli
e si dice siano ben 9000 (novemila) quelli che si troverebbero ancora sepolti sotto terra
in prossimità del castello.
Secondo gli autori del libro, i Totenkopfring non sono stati mai ritrovati.
Io invece penso di sì.
Ho visionato (è possibile farlo in Rete) le vendite di varie aste del settore Militaria,
svoltesi negli ultimi anni.
Spesso salta fuori uno di questi anelli, e di cui l'autenticità sembra non essere messa
in discussione.
Ho scritto a vari collezionisti famosi, per sapere quanti ne possedessero, e se li possedessero.
Dico che su cento degli interpellati, solo 34 mi hanno risposto, e di questi ben 32 affermano di avere uno o più Totenkopfring.

Quindi, o sono io ad non aver capito, oppure nel libro si dicono cose non attinenti
alla realtà storica.
Ma non dovrebbero essere tutti, o quasi, sepolti ancora lì, nel castello?
Da un mio molto approssimativo calcolo, solo fra Italia, Francia, Germania ed Inghilterra, cioè i paesi che ho preso seriamente in esame, dovrebbero esserci perlomeno 2 mila
anelli originali in circolazione.
Senza contare quindi paesi che di sicuro ne avranno di più, magari come preda di guerra.
Fra questi gli USA e la (ex) Unione Sovietica.

Allora, se gli autori di questo libro, peraltro a mio parere tradotto pure male in italiano,
hanno ragione nel dire dei 9 mila anelli, e cioè non ve ne sono altri in giro, questi da dove saltano fuori?
O sono stati ritrovati (come io presumo), oppure di anelli del genere ne sono stati prodotti
in quantità maggiore.

Preciso ancora: non sono un esperto del settore, magari è notorio quello che sto scrivendo, non lo so, le mie sono considerazioni personali.
E posso sbagliarmi pure io.

Il fatto che qualche cercatore di tesori abbia ritrovato i novemila sepolti, ci sta tutto.
E se questo è accaduto, come io penso, il fortunato se li sta vendendo uno ad uno,
con molta calma.
Se li vendesse tutti e subito, farebbe crollare la valutazione del Totenkopfring in maniera vertiginosa, perché un conto è vendere un anello raro e ricercato, un altro un blocco di novemila, che alla fine sarebbero svenduti per pochi Euro.
Pochi Euro contro i diecimila di uno di questi anelli, cioè la quotazione che tranquillamente raggiungono nelle aste del settore.

E allora quello trovato da me ad Anzio e dal mio amico?
Naturalmente questo avvalora l'ipotesi che i numeri espressi nel libro siano errati, poiché
in circolazione ve ne saranno tanti, fra ritrovamenti passati e futuri.
Questi anelli, ogni volta che il loro proprietario moriva in battaglia, e succedeva purtroppo spesso, dovevano essere rispediti nel castello di Wewelsburg, per essere conservati con onore e rispetto in ricordo dei loro eroici proprietari.
Ma naturalmente non poteva accadere sempre.
Ad un soldato disperso, per esempio, non avrebbero potuto recuperare l'anello, e poi
rispedirlo in Germania.
Pensiamo solo alla battaglia di Stalingrado.
Quindi, come possono affermare che quasi tutti gli anelli prodotti (i famosi 9 mila) si
trovino ancora sepolti lì?
Magari in numero minore sì, e magari, come penso, sono già stati ritrovati.

Insomma, non sto a dilungarmi troppo, ma appare chiaro che i numeri non coincidono,
e questo succede spesso leggendo qui e lì.
Come appare evidentissimo che la stragrande maggioranza degli anelli spacciati per
Totenkopfring, siano in realtà dei falsi.

Inoltre, trovo strano che il numero esatto di questi anelli sia così difficile da stimare.
I tedeschi erano famosi per trascrivere tutto quello che facevano, quello che producevano, quello che usavano, etc.
Possibile che ancora non sia saltata fuori una lista degli anelli prodotti?

Mi sembra che l'unica possibilità di sapere se per le mani si ha o no un anello autentico,
sia quella di entrare in contatto con i vari collezionisti sparsi nel mondo.
Soprattutto quelli europei, non gli americani che sembrano essere molto più faciloni
nelle loro valutazioni. 

Il collezionista, comunque, deve essere anche collaborativo, non geloso, o peggio, avido.
Altrimenti tenderà a sminuire il tuo oggetto, magari per invidia, o per poterlo acquistare
da te a 2 lire.
Succede anche questo.

Del significato, o dei vari perché, di questo anello, a noi cercatori in fondo magari
potrebbe anche non interessarci molto.
E comunque esistono tante pubblicazioni al riguardo.
Ma noto che quasi sempre si sia capito davvero poco della simbologia di questo anello.

Avendolo avuto fra le mani di recente, mi sono meravigliato di quanto poco si sia parlato
dei tanti simboli incisi nell'argento, per non dire dello stesso materiale, appunto l'argento, utilizzato per crearlo.

Però forse sarebbe meglio un post solo per questo, per spiegare, o semplicemente prendere in esame, la simbologia non poi così tanto misteriosa di questo anello.
Ad iniziare dal teschio.
Simbolo in uso in ogni cultura da millenni.

Quindi, cari cercatori, se mai -e me lo auguro per voi- vi imbatteste in un anello del genere, magari in un mercatino,  sappiate che le probabilità che sia un falso sono 99 su cento.
Ma nel caso foste riusciti a beccare l'unico venditore di cimeli storici che invece di vendere questo anello a diecimila Euro, ve lo vende solo a trenta, giusto perché siete belli,
allora per prima cosa contattate un esperto, così magari certifica il vostro colpo di fortuna.

Nelle prossime puntate, magari parlerò di altri anelli simili, che spesso erroneamente vengono considerati Totenkopfring, e invece sono anelli prodotti sì in quell'epoca, ma
per altri eserciti.

Alla prossima.

© 2013 by "Dino Conta.