venerdì 7 dicembre 2012

Antichi Romani: i primi a scoprire il Brasile.

Sugli antichi Romani come veri scopritori del Brasile, ne ho già scritto.
E ne scriverò ancora visto che dal 1986, a tempi alterni, ho avuto la fortuna di  
partecipare a varie spedizioni di archeologi brasiliani, alla ricerca di antiche
tracce sul loro territorio.
Magari farò il resoconto spedizione per spedizione, sperando di non annoiare nessuno,
visto che sono ben sei le spedizioni, e che qualcuna è durata sino a 75 giorni consecutivi.
La prima in particolare, quella del 1986, durò appunto ben 75 giorni in piena
foresta pluviale, e di cui solo ora mi sento di parlarne, visto che dei 27 componenti
partiti (me compreso), a casa ne tornarono 24!



Ma questa volta, invece, vorrei parlare dei primi segni della presenza Romana sul
suolo brasiliano.
Segnalati per la prima volta, almeno ufficialmente, addirittura nel 1598, naturalmente
dopo la "scoperta" di Cabral (prima i nativi non sapevano che dovevano essere
scoperti da qualcuno, per esistere...).
Precisamente nello stato del Paraiba (nord-est del Brasile), furono numerose le
iscrizioni latine, delle epigrafi vere e proprie, a formare frasi compiute.



Alcune anche in greco, lingua, che come sappiamo, era largamente usata dagli antichi Romani, soprattutto dalla classe più colta.
Ed ancora, numerosissime le monete Romane, datate addirittura due secoli
prima di Cristo.
Negli anni '30, a Rio de Janeiro, fu pubblicato un importante libro proprio sopra queste epigrafi, il cui titolo ed autore preferisco per ora tacere, visto che è fonte inesauribie di importanti notizie topografiche, e potrebbe essere utilizzato per scopi illeciti.
L'autore -LODE A LUI!- passò ben 30 anni della sua degna vita a cercare le tracce
degli antichi Romani nelle campagne brasiliane, spesso con sofferenze indicibili,
raccogliendo iscrizioni su rocce, ed altro, con il ragguardevole risultato di un
libro da ben mille pagine!!
Varie commissioni, all'epoca, si incaricarono di verifcare la veridicità di questo immenso lavoro, e il responso finale fu che "Indiscutibilmente queste iscrizioni sono antiche, 
e vanno a formare frasi dal senso compiuto, in greco e latino, realizzate da abile mano.".

Insomma, la Commissione disse chiaro e tondo che anche per loro era possibile la presenza degli antichi Romani in Brasile, tempo prima della nascita di G. Cristo.
Un parere molto autorevole, ma che fu presto dimenticato. Volutamente dimenticato.
Nonostante in seguito i ritrovamenti di altre monete e ceramiche Romane, non facessero che confutare ulteriormente questa ipotesi.

Ma l'incredibile doveva ancora arrivare!
E dico incredibile, perché nessuno ne ha mai praticamente sentito parlare, anche nel mondo cosiddetto accademico.
Parlo della scoperta di veri e propri insediamenti Romani.



Delle piccole cittadine, la prima delle quali fu individuata, intendo ufficialmente perlomeno,
nel 1753, da un Bandeirante, cioè un esploratore. 
Il Bandeirante era intento ad esplorare un vasto territorio, alla ricerca dell'oro
(naturalmente!) -quindi un nostro 'collega'- quando si trovò di fronte ad una vera e
popria cittadina, abbandonata e dall'aspetto imponente.
Ne fece descrizione dettagliata, e mandò la relazione al Vicerè.
Questa relazione è stata ritrovata nel 1838 in un archivio e pubblicato, dopo i controlli
di rito, in maniera ufficiale dall' Istituto Geografico del Brasile.
Dopo questa pubblicazione partirono varie spedizioni a caccia di questa fantomatica città, "Piena di statue greche e Romane..", ma senza esito.
E posso dire che le spedizioni a cui ho avuto il pregio di partecipare, sono figlie di queste. Insomma, la ricerca continua!

Continua sì, ma in sordina.
Sin da quei tempi, perché, come ho già spiegato in precedente post, i portoghesi non
hanno, e soprattutto non avevano nessun interesse che si sapesse della scoperta Romana.
Questo perché avrebbero perso la "proprietà" del Brasile.



Era l'epoca del Trattato di Madrid, la spartizione dei territori oltreoceano, che venivano assegnati allo stato scopritore, e quindi, dire che i primi scopritori del Brasile, furono in
realtà gli antichi Romani, avrebbe messo seriamente in discussione il loro "possesso".
Non è un dettaglio.
E questo 'trend' continua ancora oggi, come avrai letto nei miei precedenti post
ed in questo.
Nelle spedizioni a cui ho partecipato, difatti, gli archeologi sono al massimo due, su un
numero di partecipanti che arriva anche a 30.
E partecipano sempre in via non-ufficiale, e le stesse spedizioni sono sponsorizzate da
privati danarosi, mai dallo stato brasiliano.
Questo la dice lunga.
Ma ancor di più se leggessi (come io ho fatto) la famosa relazione del Bandeirante, ove lui stesso consiglia la totale distruzione del sito, onde evitare che la Corona Lusitana possa perdere la proprietà del Brasile!!
Arriva, il Bandeirante, addirittura a segnalare il pericolo che il suo socio possa invece spifferare tutto ai quattro venti. La preoccupazione era tanta, evidentemente.

Ed ecco spiegato il motivo, come mai la scoperta del Brasile, la vera scoperta,
è ancora oggi del tutto sconosciuta al grandissimo pubblico.
Da questo fatto che avrebbe potuto essere la svolta decisiva per la divulgazione della
verità, si giunse invece a prendere la decisione di occultare e distruggere ogni minima
traccia della presenza antica Romana in Brasile.
Ancora oggi è così!
Non sto qui ora ad elencare le nefandezze compiute per nascondere la realtà dei fatti.
Vi sono documenti ufficiali, visionabili negli archivi di stato brasiliani, della Marina brasiliana. Inutile soffermarvisi qui ed ora.
Fra gli addetti ai lavori, oramai si sa, prove alla mano, che la Civilizzazione Romana
arrivò in Brasile 2 secoli prima della nascita di G. Cristo, e vi rimase sino alla
caduta dell'Impero.



Evidenti antiche presenze Romane sono state trovate nei pressi di miniere d'oro e di argento, il che fa pensare quali fossero i motivi che li spingevano a rischiare la vita in un viaggio di certo non facile, ma non impossibile per gli abili marinai della flotta Romana.

Che fine hanno fatto tutte le città Romane, tutte distrutte dall'orgoglio lusitano?
E i discendenti degli antichi Romani?
In questo ultimo caso c'è stato un grande passo in avanti nella ricerca.
Ne parlerò un'altra volta, è una storia incredibile.

Come vorrei svelare anche come Cristoforo Colombo scoprì (per la seconda volta..) l'America.
Non per sbaglio, come molti pensano, ma....be', per oggi basta, non credi?

Alla prossima.

© 2012 by "Dino Conta"