sabato 29 dicembre 2012

Bilancio di fine anno.

Ci siamo: il 2012 se ne sta andando, ed è ora di dare un'occhiata alle
statistiche di questo Blog.


I Blog non danno l'immediatezza di un Forum.
In questi ultimi, si riesce a capire subito se c'è qualcuno là fuori che ti sta leggendo, lo vedi dalle risposte, dagli utenti collegati, dalla classifica.
Nel Blog lo capisci solo dalle statistiche, ed anche dai messaggi privati ricevuti: tanti!
In questi giorni di festa ho ricevuto la bellezza di 89 messaggi privati.
In pratica in soli 5 giorni.
Sono contento di questo, ma allo stesso tempo mi spiace, perché non potrò
rispondere a tutti. E' impossibile.
Ognuno chiede qualcosa di diverso: chi quale metal acquistare, dove cercare l'oro, etc.
Dovrei passare la giornata a rispondere, e non è possibile farlo.
Di questo chiedo scusa.
Ogni tanto, comunque, senza scegliere chi sì e chi no, ma seguendo la cronologia
d'arrivo dei messaggi, cerco e cercherò di rispondere.
Quindi, spero di aver chiarito questo punto.
Il ricevere messaggi, oltre a farmi felice, mi dà spesso anche degli spunti su quali articoli scrivere, su cosa effettivamente i cercatori sono interessati.
Allora continuate a mandarli, per favore, li leggo tutti comunque. 


Di cercatori, o di semplici curiosi, questo Blog ne riceve mensilmente perlomeno mille.
Una bella cifra per un Blog nato solo poco più di tre mesi fa.
Le nazionalità sono le più disparate: oltre all'Italia, i lettori provengono soprattutto
dagli USA (davvero tanti), dalla Francia, dalla Germania, dal Brasile, dalla Turchia,
ed anche da paesi come Afghanistan, Malesia, etc. 

I post sono tutti seguiti più o meno allo stesso modo, cioè il numero di lettori non ha picchi enormi per questo o quell'altro post.
Anche se quelli sulla S.D.D.D.C. hanno avuto un pochettino più lettori.

Quando ho iniziato a scrivere su questo Blog, pensavo di dedicarlo solo alla
Super-Drenella, al massimo alla ricerca di oro in mare.
Invece la mia grande passione per la ricerca delle città perdute antiche Romane in Brasile
-ricerche autorizzate- sta forse prendendomi un po' la mano.
Pensavo di annoiarvi, ed invece i numerosi messaggi ricevuti sull'argomento, mi fanno
capire che non è così.
E per me, in fondo, è una specie di terapia, questo perché nelle sei spedizioni effettuate sinora, in totale ben 9 nove persone non hanno fatto ritorno a casa!
Rendendo la cosa un tabù, un qualcosa difficile da raccontare agli altri, che potrebbero non capire, o travisare i fatti. O chissà cosa.

Insomma, la Super-Drenella sì, certo, ma anche la realtà dei fatti storici, ciò
che realmente è avvenuto migliaia di anni fa, merita un resoconto, perlomeno
della ricerca dei fatti.
Per questo ci chiamiamo "cercatori", mica solo per qualeche Euro raccattato
sulla spiaggia.

Non credo quindi di sbagliarmi andando con il Blog verso questa direzione.
In fondo non faccio altro che pensare a quello che gli altri cercatori vorrebbero leggere.
La stessa cosa la facemmo io e Marco-Giovenale, anni fa, con la creazione del primo
Forum sull'argomento creato in Italia: METAL DETECTOR PER TUTTI.
Per chi non lo sapesse, fondato sì da Giovenale, ma da una comune idea, mia e sua.
Forum che ancora oggi è l'unico in grado di dare valide informazioni sulla ricerca in generale, e che consiglio al lettore di questo Blog che voglia approfondire certi argomenti.

Questo Blog ha molto seguito quindi, ringrazio davvero tutti per questo.


Non è comunque questo il mio scopo, sembrerà banale dirlo, ma i numeri non mi
interessano poi così tanto.
Vorrei, invece, che i lettori di queso Blog prendessero spunto ed ispirazione per un tipo di ricerca magari non convenzionale (vedi Super-Drenella), e direi anche della Ricerca come filosofia di vita.
Una ricerca onesta (LEGALE), curiosa, che ci faccia sentire pieni di energia nella quotidianità spesso opprimente che ci circonda. Un'isola felice.
Se questo Blog in parte vi riesce, allora è un vero successo.

Per noi cercatori oggi è sempre una giornata d'oro!

Alla prossima.

                                           © 2012 by "Dino Conta"

domenica 23 dicembre 2012

Ritrovamento insolito: cranio fossile.

I bambini spesso sono i protagonisti di ritrovamenti importanti.
La loro spensieratezza forse è uno dei fattori determinanti.
Questa volta, però, non si tratta di monete d'oro, o altri oggetti del genere, bensì di un
cranio di cinghiale vecchio di ben 10 mila anni!


Ed il ritrovamento fortuito è accaduto in spiaggia, questo ci dovrebbe far riflettere su
come delle volte, anche senza il metal-detector, dovremmo prestare attenzione a tutto
ciò che abbiamo intorno a noi.

Il cranio fossile in questione, è ritenuto dagli esperti una vera rarità, in quanto ben conservato, e con ancora i denti presenti nella mandibola.
Il bambino di 5 anni che lo ha trovato, Nathan Welham, giocava con la mamma ed il suo cagnolino sulla spiaggia di Norfolk, est della Gran Bretagna (tanto per cambiare!),
quando la sua attenzione è stata attirata da un cranio affiorante sulla battigia.
Nathan, che è un appasionato di storie di tesori ritrovati ed ha lo zio cercatore, ha preso
subito il fossile, e se lo è portato a casa, orgoglioso.

Il fossile è della fine dell'Era Glaciale, e si ritiene sia rimasto sotterrato nei pressi
della spiaggia stessa, magari sino ad una mareggiata molto violenta, o chissà cosa.

Il bambino lo ha poi portato a scuola il mattino seguente, senza naturalmente sospettare cosa fosse in realtà.
Solo una maestra piuttosto esperta di fossili ha capito che poteva trattarsi di qualcosa di importante, ed ha chiesto lumi a dei professori universitari.
Scoprendo infine quanto questo cranio di cinghiale fosse importante e raro.

Insomma, molti altri quella mattina avranno notato quel qualcosa affiorante nell'acqua.
Ma solo un bambino di 5 anni, appassionato di tesori ed avventure, come sicuramente lo eravamo noi da piccoli, ha fatto la differenza.

Per me è un episodio che dovrebbe farci riflettere su come la nostra 'impostazione' sia determinante ai fini di una ricerca, e che quest'ultima non deve necessariamente
avvalersi di mezzi come il metal-detector o altro.
E che, inoltre, un cercatore può, e deve, avere un'ampia gamma di target, non solo
Euro o anelli d'oro.

Quanti di noi sarebbero andati avanti senza degnare di uno sguardo quel cranio di
10 mila anni, considerato dagli esperti rarissimo?

Alla prossima.

                                                  © 2012 by "Dino Conta"

lunedì 17 dicembre 2012

METAL-DETECTOR USATI: Piccola Guida.

Spesso quando navigo sui Forum di Metal Detector,
mi capita spesso di leggere richieste accorate dei novizi su quale metal comprare,
come primo acquisto. 
Ne ho già parlato in precedenti post in questo Blog (seguito molto anche dall'estero).
Dicevo di come uscire dal solito schema ipnotico e confortante dell' ACE-250,
metal facile ma con dei limiti che magari altri metal di pari prezzo non hanno.

Oggi, però, vorrei farti prendere in considerazione
l'acquisto di un metal-detector usato.



Molti hanno timore di acquistare uno strumento caro, per vari motivi.
Uno di questi potrebbe essere che questo hobby poi magari non faccia proprio
al caso loro, e si ritroverebbero con un acquisto d'impulso di un metal fascia alta, 
difficile da ammortizzare.
Ed allora, perché non puntare su un metal usato?
E' un buon modo per iniziare questo hobby, e lo è anche per chi cerca da anni ed intende solo cambiare marca o modello.

Quali accorgimenti, allora, debbo avere nell'acquisto di un metal-detector usato?
Intanto se lo compri in un negozio le problematiche non sussistono, perché, come saprai,
il negozio è tenuto a darti un'assistenza, una garanzia, anche se si tratta di usato.
Quindi qui dormi sonni tranquilli.


Ed i negozi che vendono metal-detector in Italia, a quanto mi risulta, non hanno mai dato
seri problemi su questo fronte. 
Magari li hanno dati le Case produttrici (vedi AT-PRO), magari delle volte ci sono stati problemi di comunicazione, ma alla fine tutto si risolve per il meglio.
Le noie possono sorgere con l'acquisto di usato fra privati, e per ovviare a queste problematiche, tieni presenti questi seguenti fattori, quando compri
un metal-detector usato.

Intanto tralascia subito l'acquisto di metal-detector di dubbia provenienza!
Se il venditore (e questo vale per tutte le merci in generale) non sa dirti con esattezza dove lui lo ha acquistato, il prezzo, l'anno, non ha la scatola originale, e neanche le spiegazioni, etc., rischi di fare un incauto acquisto (come minimo), punito dalla Legge,
poiché stai acquistando merce (che poi risulterà rubata) senza aver preso
le necessarie cautele del caso.

Poi, evita gli strumenti senza  marca di riferimento conosciuta, quelli che trovi in Rete con
vari nomi, ma gli strumenti sono sempre gli stessi, e di sicuro tutti provenienti dalla Cina. Scarsi è dir poco.

Una volta individuato un metal usato, pronto per essere acquistato in piena legalità e senza rischio fregature, controlla queste seguenti specifiche.

La PIASTRA di ricerca: deve essere intonsa, niente crepe o pecionate con silicone.
Se ti dicono "Ho messo il silicone perché così rimane protetta dalla polvere",
lascia perdere subito. 
Al 99% lo hanno messo perché la piastra è fallata.
Il copri-piastra (indispensabile) se è perfetto tanto meglio, ma non lasciarti fuorviare se
lo fosse. Basta poco per comprarne uno nuovo e buttarti così il fumo negli occhi.
Concentra la tua attenzione sulla piastra, quindi.

Il CAVO: deve essere assolutamente perfetto!
Chiedi se lo ha tagliato, manomesso, o altro.
Un cavo toccato da qualcuno, in genere crea problemi al metal, e magari è proprio questo il motivo per cui se lo sta vendendo: credeva di essere un genio dell'elettronica,
ed invece ora si ritrova un metal che non va più perché ha
 "solo accorciato il cavo troppo lungo". 

Le MANOPOLE, o potenziometri: controlla se ci siano tutte, e che siano ben inserite al posto giusto, facendo riferimento a foto dello stesso modello prese in Rete.

L'ALTOPARLANTE: è vero che quasi tutti usiamo le cuffie, però anche l'altoparlante
deve funzionare.
Ed  uno dei problemi che spesso si riscontrano in un metal-detector, è l'altoparlante rotto.

Le CUFFIE: non sono un grande problema, se rotte si cambiano con una spesa irrisoria.
L'attacco delle cuffie al box, però, deve essere perfetto.

Le SCHEDE: qui bisognerebbe aprie il box comandi.
Difficile che questo accada, soprattutto se l'acquisto avviene tramite Internet.
E comunque spesso, o quasi sempre, anche il venditore non ha idea di come siano messe
le schede all'interno.
Allora, basterà capire l'uso che se ne è fatto dello strumento, chiedendolo magari direttamente al venditore, sempre che sia sincero fino in fondo.
Un metal usato per anni in spiaggia, logicamente avrà qualche problemino di ossidazione anche all'interno.
Per non parlare di quelli subacquei poi... Gli O-ring, e tutto gli ammennicoli vari di un metal subacqueo, sono importantissimi da verificare.
Tanto da suggerirti l'acquisto di un metal sub, solo in centri specializzati nella vendita
di metal-detector.

E poi ricorda: i metal-detector vengono venduti dai negozianti con tanti gadget in più, compresi nel prezzo.
Li dovresti avere anche tu, insieme al metal usato che acquisti da un privato.
Altrimenti l'affare sfuma.
Una piastra in più sono bei soldoni.
Del borsone in omaggio te ne puoi anche fregare, ma di cose più consistenti, come
appunto una piastra, o una cuffia wireless, no.


In generale, dovresti stare attento che non vi siano pecionate sul box e sull'asta.
Niente 'ritocchi' per capirci.
Sono proprio queste smucinature realizzate da non professionisti, che rendono il metal incapace di svolgere il suo mestiere.
Quindi, controllati tutti questi parametri, e se sei certo che il venditore sia una persona affidabile, e che non prenderai una fregatutra da uno dei tanti truffatori che si aggirano in Rete, procedi pure con l'acquisto di un metal-detector usato.
Un giusto approccio per chi non vuole spendere troppo ed avere un ottimo strumento
con cui cercare.

Spero di esserti stato d'aiuto.
Alla prossima.

                                                           © 2012 by "Dino Conta"

mercoledì 12 dicembre 2012

Doni dal cielo: le METEORITI.

Delle meteoriti, come oggetto della nostra cercatoria attenzione, se ne sente
parlare davvero poco.
Non sto qui ora a spiegarti cosa sono (penso lo saprai).
E se ne vuoi sapere di più, basta leggere informazioni più autorevoli in Rete, leggere
libri sull'argomento, documentarsi, o come ho fatto io, seguire un corso specifico all'Università...fingendo di essere uno studente.

Il valore di questi pezzettini di cielo è, in molti casi, enorme.
Quindi, per noi cercatori, vale la pena aguzzare la vista, non solo guardando per terra,
ma incredibilmente anche alzando il naso all'insù, con la speranza non tanto remota
di vedere l'orbita di caduta di uno sciame meteoritico.



Più probabile l'avvistamento notturno, per ovvi motivi.
La trasmissione "Striscia la Notizia", poche settimane fa, ha mostrato il caso di una
signora siciliana che proprio di fronte a casa sua, ha visto cadere dal cielo, una
serie di 'sassi' che sfondavano il tetto in lamina di un magazzino abbandonato.
I giornalisti di Striscia hanno appurato essere meteoriti.
E, incredibilmente dico io, nessuno si è preoccupato di raccoglierle, evidentemente ignari dell'alto valore di questi esemplari alieni.

Prendo quindi spunto per raccontarti di due casi simili, uno capitatomi personalmente,
circa due anni fa, ed un altro, ben più importante, capitato quest'anno in Marocco.
Tutti e due, come nel caso documentato da Striscia la Notizia, hanno in comune l'avvistamento fortuito della caduta, e la successiva ricerca con rinvenimento delle stesse.

Mi trovavo di sera, dalle parti di Roma, a cercare in spiaggia con il metal-detector.
Serata piacevole di metà agosto, ed anche molto fortunata, visto che avevo appena
tirato su una catena d'oro con ben due fedi, un ciondolo, e 3 piccoli anellini, tutti inseriti
a mo' di ciondoli, evidentemente per non perderli!
Il segno del telo da spiaggia che ancora marcava la sabbia, era stato l'indizio per
accanirmi di più in quel punto.
Ed ero quindi soddisfatto di me stesso, e come sempre faccio in queste particolari botte
di cu..fortuna, alzai il metal verso il Cielo, per rendere grazie al Dio dei Cercatori.

Proprio in quel momento, vedo passarmi sopra la testa, e neanche tanto distante, una
scia somigliante più che a delle stelle cadenti, a dei fuochi artificiali quasi esauriti.
Non capivo se illuminati dall'impatto con l'atmosfera, o se da fonti terrestri.
Comunque sia, ne seguivo la traiettoria quasi ipnotizzato.
Localizzavo bene dove potevano essere cadute, la zona poi è sempre stata una
delle mie preferite.
E addirittura l'impressione era che fossero proprio andate a finire in un bosco che conosco come le mie tasche.
Il pomeriggio seguente ero già lì, non volevo andarmene senza averne trovato traccia.
E difatti, pure qui ebbi fortuna: dopo tre ore di ricerca serrata, salta fuori il primo 'sassolino', quello che vedi qui sotto in foto.


Ti dico subito che degli esperti mi hanno confermato essere meteorite, ma non si
sbilanciano ulteriormente finché non li lascio prelevare un campione, circa
il 15% della pietra, cosa che io non ho voluto si facesse.
Perlomeno sinora.
La ricerca è continuata per una settimana intera.
E a tempi alterni, il bosco l'ho scandagliato perlomeno una trentina di volte.
Il risultato finale è di ben 3 piccole meteoriti, uguali, sicuramente quelle che ho veduto cadere quella sera d'agosto di due anni fa.

Quello che è capitato nel Sahara Occidentale, il 20 maggio di quest'anno, è in pratica
la stessa cosa.
Dei soldati marocchini hanno visto cadere di sera una massa luminosa, che è poi
finita per esplodere.
Il giorno dopo, allarmati dall'accaduto, sono andati di corsa a verificare cosa fosse successo, riuscendo ad individuare il luogo dell'impatto.
Dopo poche ore di ricerca, naturalmente con i metal-detector, sono riusciti a recuperare
circa 300 grammi di frammenti meteorici.
Frammenti che gli scienziati hanno considerato di grandissimo valore, in quanto ancora "freschi di giornata", non alterati dalla pioggia terrestre, dall'inquinamento, etc.
Insomma, vergini, così come sono giunti sino a noi.
Si è scoperto poi, e proprio in questi giorni, che queste meteoriti marocchine, sono
particolari perché hanno dei micro diamanti al loro interno, cosa rara per
delle meteoriti asteroidali.
Ed ecco una sezione, in tutta la sua bellezza:


Insomma cercatori, stiamo sempre con la testa bassa, gli occhi non perdono una piega
del terreno, o i piedi non fanno che cercare una buca in acqua che possa dare il
suo raccolto.
Ma se ogni tanto alzassimo lo sguardo, ci accorgeremmo che l'oro, oppure i diamanti, cadono anche dal cielo!

Che i Re Magi avessero preso il loro oro, proprio seguendo la famosa Cometa?

Alla prossima.

                                             © 2012 by "Dino Conta"

lunedì 10 dicembre 2012

Il metal-detector come ausilio alla risoluzione di un crimine.

Fra i tanti utilizzi che un metal-detector può avere, vi è quello della
ricerca di prove per la risoluzione di un crimine.



Da pochi anni è diventato di uso comune fra le Forze dell'Ordine, che spesso lo hanno addirittura nel porta-bagagli dell'auto di servizio, pronto ad entrare in azione.

Sembra un secolo fa quando, per motivi di lavoro, avevo spesso e volentieri contatto con i Carabinieri di un Reparto di Roma, i quali conoscendo bene la mia passione, il mio
hobby, mi chiamavano per poterli aiutare con il mio metal-detector nel cercare prove
nei casi di qualche crimine.
Ora, come dicevo, hanno a disposizione strumenti importanti che quando mi capita
di compararli con quelli che ho in quel momento a disposizione, il paragone non regge.

I metal-detector, i georadar, sono quindi fondamentali nella ricerca di prove, quali
possono essere bossoli di un'arma, l'arma stessa, oggetti personali perduti da
uno o più indagati.

E le prove possono saltar fuori anche in maniera insapettata, ed in tempi inaspettati.
Quante pistole, quanti coltelli non sono stati trovati a suo tempo?
Quando magari l'utilizzo del metal-detector non era neanche pensabile.
Ed allora, come comportarci, se ci capita di imbatterci in un ritrovamento del genere?
Intanto, come ho già spiegato in uno dei miei primissimi post di questo Blog, in caso di ritrovamento fortuito di oggetti, anche NON di valore, la consegna alle Autorità
competenti è assolutamente d'obbligo!
La Legge non ammette ignoranza, e soprattutto non ammette compiacenti interpretazioni
di comodo. E poi, chi dice che questo o quell'oggetto sia degno di interesse legislativo?
Tu? No, non è così.
Ricordare quello che va fatto, e come va fatto, soprattutto a chi di quest'hobby ancora
poco mastica, è dovere prima di tutto di cittadino, e poi da "nonno" di un hobby in
via di grande espansione.
Per il bene di tutti, prima che le reiterate violazioni, inducano il legislatore a proibire per sempre questo splendido hobby.

Il fatto che per esempio un'arma sia interrata magari da svariati anni, non ha nessuna importanza ai fini della ricerca della verità.
I Carabinieri dei RIS sono in grado di risolvere quesiti tecnici ben difficili.



Sappiamo bene di enigmi svelati dai CC grazie al solo ritrovamento di un solo capello,
datato anni ed anni.
Conosciamo la storia di antichi resti umani, a cui si è dato un nome, grazie sempre all'impegno dei reparti scientifici dei Carabinieri, o di quelli della Polizia.
Non dobbiamo quindi presupporre, senza averne basi culturali poi, che un tal oggetto possa non interessare le Autorità.
Non dobbiamo e non possiamo.
Ci si lamenta tanto di come vanno le cose in Italia, ma quando si tratta del nostro dovere, qualcuno stenta a comportarsi come si deve.
E magari si scoccia pure se gli si ricorda che nel dubbio, è meglio comportarsi in
maniera zelante, piuttosto che il contrario.
Il buon senso ci dice che un tappo arrugginito non va consegnato alla Polizia
o ai Carabinieri.
Lo stesso buon senso (quello famoso legislativo del 'Buon Padre di Famiglia'),
ci dice, o ci dovrebbe dire, che se troviamo un'arma, una bomba, o cose del genere, non solo lo devo segnalare il ritrovamento, ma non devo neanche spostarlo dal luogo!



Quanti crimini potrebbero essere risolti grazie ad un fortuito ritrovamento, magari di
una pistola usata per una rapina?
Quante persone attendono giustizia che non arriverà mai perché non ci sono prove
concrete di un delitto?
Voi ve la sentite per davvero di poter decidere quale ritrovamento valga la pena
segnalare, e quale no?
Da parte mia, suggerisco fortemente a chi sta intraprendendo questo hobby, di
farlo "blindato". Che intendo?
Intendo dire che le cose vanno fatte secondo normativa. Con criterio. 
I miei ritrovamenti li consegno puntualmente alle Autorità (come spiego bene in
precedente post), non vale la pena rischiare.

La Super-Drenella la utilizzo dove e quando posso.
Il metal-detector ora (da 2 anni) non l'ho più.
Ma quando l'ho utilizzato, sempre dove e quando si poteva. Con criterio.
La stessa cosa in Brasile ed in altri paesi del mondo.
Anzi, all'estero ancor di più, poichè in quanto straniero in terra straniera, non avrebbero
riguardi per me.
Per finire, cari amici novizi che so mi leggete molto numerosi, non fatevi incantare dai faciloni, rispettate sempre le regole, e sentitevi orgogliosi di aver ritrovato magari un'arma
o un oggetto, come una protesi dentaria, un orologio, che a buon bisogno è risultato
utile nella risoluzione di una indagine.

Alla prossima. 

© 2012 by "Dino Conta"

sabato 8 dicembre 2012

Metal Detector per la ricerca dell'ORO.

Un breve ma incisiva recensione di metal-detector adatti alla ricerca dell'oro.


Non la devi leggere, però, come una visuale sui nuovi modelli in uscita.
Anzi!
Vedrai, infatti, che qualcuno di questi strumenti è un po' datato.
Ma questo non vuol dire nulla: se un libro è interessante ed accresce la tua formazione culturale, lo leggeresti lo stesso anche se la data di pubblicazione fosse del 1999, giusto?

Questi modelli li conosco, almeno una o più volte li ho provati sul campo di battaglia.
Lo stesso ho fatto con nuovi modelli come per esempio l' AT Gold della Garrett,
che però avrà come recensione il mio sdegnato silenzio.

Inoltre, prendi molto in considerazione l'acquisto di un metal usato.
Molti cercatori danno via dei veri e propri gioielli che non avranno mai più eguali.
Li vendono perché stufi, e bisognosi di nuovi stimoli, cercano quindi un nuovo strumento, spesso per poi pentirsene.
Ma ci siamo cascati tutti, pure io naturalmente.
Allora, se tieni d'occhio un buon usato, e che sia garantito, o cerchi fra le pagine dei
siti web di vendita, quelle meno appariscenti, troverai questi metal per la ricerca dell'oro,
fra i migliori strumenti per la ricerca in assoluto, e non solo per l'oro!

Buona lettura.

> TESORO GOLDEN u MAX:
 VLF e frequenza 10 KHz, fanno di questo metal per la ricerca dell'oro,
  uno strumento affidabile.
  In più ha ben 4 toni diversi nella rilevazione del target.
  Discriminazione precisa e regolabile, come  sono regolabili tutti gli altri comandi.
  Utilizza la 'scomoda' batteria da 9 V.
  Il prezzo è accessibile a tutti, circa 550 euro.
  Mio voto (calcolando prezzo e facilità d'uso, precisione, regolazione, e vari parametri) : 7

> MINELAB GPX:
  di questa serie conosco il 3500, oramai superato.
  Ma qualsiasi numero si scelga, si va sul sicuro.
  Sono strumenti che potremmo denominare professionali, senza esagerare.
  E nonostante tutto, facili da usare.
  Dalla loro il brevetto DVT, cioè la tecnologia a doppio voltaggio.  
  Un vero killer degli oggetti minuscoli e profondi.
  Voto : 8 1/2


> GARRETT SCORPION GOLD STINGER:
 Chissà perché la Casa americana non ha spinto di più questo buon strumento, invece di sfornare i discutibili degli ultimi due anni...
Lo Scorpion è uno strumento di grande precisione, facile da usare.
La modalità motion e non-motion lo rende adatto a molti tipi di ricerca.
Poco conosciuto in Italia, o per niente, è invece molto utilizzato all'estero, ove difatti
l'ho usato anch'io spesso e volentieri.
Mio personale voto: 7 1/2


> XPLORER GOLD MAXX:
Anche lui, come tutti i metal-detector adatti alla ricerca dell'oro, è preciso nello
scovare piccoli target.
Secondo me ancora di più di altri, forse perché lo conosco  meglio e quindi ne posso
sfruttare ogni sfumatura.
Elimina il fastidioso ferro, varie tonalità, a seconda del materiale centrato.
Potenziometro per regolazione sensibilità e bilanciamento terreno. Come tutti gli XP,
consuma pochissimo le batterie.
Cuffia wireless, e scusate se è poco...
Voto: 8

Come naturale evoluzione, abbiamo il metal-detector per eccellenza: XP DEUS
Cosa vuoi che ti dica?
Nel menù ha varie possibilità di ricerca, varie frequenze, quindi anche quella adatta
alla ricerca dell'oro.
Diciamo che vista la sua superiorità, non dovrebbe partecipare ad una competizione
per non mortificare gli avversari.
Se vogliamo proprio trovare dei difetti, eccoli: il costo, ma presto tutti i metal-detector costeranno come minimo mille euro! E fidatevi, che sarà così.. e poi: è un metal un
pochettino delicato in certi contesti.
Per il resto, nulla da eccepire.
Voto 9



Dal Deus, un'altra evoluzione, o se vogliamo un fratellino nato con lo scopo specifico della ricerca dell'oro, è il DEUS GOLD. Ancora non l'ho mai visto e conosciuto.
Presto lo proverò.
Per adesso posso dire solo che non comprendo lo stesso prezzo del DEUS, visto che
ha qualcosa in meno nel menù.
Ma non avendolo mai provato e neanche conosciuto nessuno che lo abbia fatto, mi fermo
qui, e non do neanche il voto.

> FISHER GOLD BUG:
Mi piacciono i Fisher, sono tutti dei buoni strumenti.
Magari ti fanno scavare troppo ferro, soprattutto all'inzio, quando ancora non
ci hai fatto l'orecchio.
E questo può essere stancante per un cercatore non tanto esperto.
Ma secondo me questa Casa meriterebbe più considerazione qui da noi in Italia.
Il GOLD BUG ha una frequenza a 71 KHz, adatto pure lui, quindi, alla ricerca del piccolo target, come possono essere le pepite minuscole o addirittura le pagliuzze in oro.
Motion e non-motion, considero queste opzioni un più molto interessante, il G.Bug le ha. Alimentazione con 2 batterie da 9 V.
Mio voto: 7 1/2

> WHITE'S GOLD MASTER GMT:
Anche questo strumento, e lo dice il nome (come negli altri casi), è nato appositamente
per la ricerca dell'oro.
Non soffre il mineralizzato, e naturalmente capace di scovare piccoli target.
L'ho usato solo una volta, per 3 ore.
Mi portò fortuna, o forse non era poi così difficile da usare, come invece mi avevano detto.
Mio personale e magari discutibile voto: 7

Bene, mi fermo qui, con questa carrellata di strumenti nati per la ricerca specifica dell'ORO.
Forse ne avrò dimenticato qualcuno, ma tant'è, questi conosco.
Naturalmente, anche i non-specifici possono trovare dell'oro.
Ma se devi assaporare una minestra, non usi la forchetta, giusto?  

Devo dire che nel prossimo futuro, la specializzazione di un metal non sarà
poi così marcata.
Lo vediamo già ora: metal come il DEUS o il MINELAB CTX 3030, sono capaci di tutto.
Anche di trovare tranquillamente piccole pepite d'oro.
Ma costano di più, sono più complicati da usare, e sono più fragili.
Quindi questa mia recensione, secondo me, resta validissima ed attuale.

Alla prossima.

                                                © 2012 by "Dino Conta"

venerdì 7 dicembre 2012

Antichi Romani: i primi a scoprire il Brasile.

Sugli antichi Romani come veri scopritori del Brasile, ne ho già scritto.
E ne scriverò ancora visto che dal 1986, a tempi alterni, ho avuto la fortuna di  
partecipare a varie spedizioni di archeologi brasiliani, alla ricerca di antiche
tracce sul loro territorio.
Magari farò il resoconto spedizione per spedizione, sperando di non annoiare nessuno,
visto che sono ben sei le spedizioni, e che qualcuna è durata sino a 75 giorni consecutivi.
La prima in particolare, quella del 1986, durò appunto ben 75 giorni in piena
foresta pluviale, e di cui solo ora mi sento di parlarne, visto che dei 27 componenti
partiti (me compreso), a casa ne tornarono 24!



Ma questa volta, invece, vorrei parlare dei primi segni della presenza Romana sul
suolo brasiliano.
Segnalati per la prima volta, almeno ufficialmente, addirittura nel 1598, naturalmente
dopo la "scoperta" di Cabral (prima i nativi non sapevano che dovevano essere
scoperti da qualcuno, per esistere...).
Precisamente nello stato del Paraiba (nord-est del Brasile), furono numerose le
iscrizioni latine, delle epigrafi vere e proprie, a formare frasi compiute.



Alcune anche in greco, lingua, che come sappiamo, era largamente usata dagli antichi Romani, soprattutto dalla classe più colta.
Ed ancora, numerosissime le monete Romane, datate addirittura due secoli
prima di Cristo.
Negli anni '30, a Rio de Janeiro, fu pubblicato un importante libro proprio sopra queste epigrafi, il cui titolo ed autore preferisco per ora tacere, visto che è fonte inesauribie di importanti notizie topografiche, e potrebbe essere utilizzato per scopi illeciti.
L'autore -LODE A LUI!- passò ben 30 anni della sua degna vita a cercare le tracce
degli antichi Romani nelle campagne brasiliane, spesso con sofferenze indicibili,
raccogliendo iscrizioni su rocce, ed altro, con il ragguardevole risultato di un
libro da ben mille pagine!!
Varie commissioni, all'epoca, si incaricarono di verifcare la veridicità di questo immenso lavoro, e il responso finale fu che "Indiscutibilmente queste iscrizioni sono antiche, 
e vanno a formare frasi dal senso compiuto, in greco e latino, realizzate da abile mano.".

Insomma, la Commissione disse chiaro e tondo che anche per loro era possibile la presenza degli antichi Romani in Brasile, tempo prima della nascita di G. Cristo.
Un parere molto autorevole, ma che fu presto dimenticato. Volutamente dimenticato.
Nonostante in seguito i ritrovamenti di altre monete e ceramiche Romane, non facessero che confutare ulteriormente questa ipotesi.

Ma l'incredibile doveva ancora arrivare!
E dico incredibile, perché nessuno ne ha mai praticamente sentito parlare, anche nel mondo cosiddetto accademico.
Parlo della scoperta di veri e propri insediamenti Romani.



Delle piccole cittadine, la prima delle quali fu individuata, intendo ufficialmente perlomeno,
nel 1753, da un Bandeirante, cioè un esploratore. 
Il Bandeirante era intento ad esplorare un vasto territorio, alla ricerca dell'oro
(naturalmente!) -quindi un nostro 'collega'- quando si trovò di fronte ad una vera e
popria cittadina, abbandonata e dall'aspetto imponente.
Ne fece descrizione dettagliata, e mandò la relazione al Vicerè.
Questa relazione è stata ritrovata nel 1838 in un archivio e pubblicato, dopo i controlli
di rito, in maniera ufficiale dall' Istituto Geografico del Brasile.
Dopo questa pubblicazione partirono varie spedizioni a caccia di questa fantomatica città, "Piena di statue greche e Romane..", ma senza esito.
E posso dire che le spedizioni a cui ho avuto il pregio di partecipare, sono figlie di queste. Insomma, la ricerca continua!

Continua sì, ma in sordina.
Sin da quei tempi, perché, come ho già spiegato in precedente post, i portoghesi non
hanno, e soprattutto non avevano nessun interesse che si sapesse della scoperta Romana.
Questo perché avrebbero perso la "proprietà" del Brasile.



Era l'epoca del Trattato di Madrid, la spartizione dei territori oltreoceano, che venivano assegnati allo stato scopritore, e quindi, dire che i primi scopritori del Brasile, furono in
realtà gli antichi Romani, avrebbe messo seriamente in discussione il loro "possesso".
Non è un dettaglio.
E questo 'trend' continua ancora oggi, come avrai letto nei miei precedenti post
ed in questo.
Nelle spedizioni a cui ho partecipato, difatti, gli archeologi sono al massimo due, su un
numero di partecipanti che arriva anche a 30.
E partecipano sempre in via non-ufficiale, e le stesse spedizioni sono sponsorizzate da
privati danarosi, mai dallo stato brasiliano.
Questo la dice lunga.
Ma ancor di più se leggessi (come io ho fatto) la famosa relazione del Bandeirante, ove lui stesso consiglia la totale distruzione del sito, onde evitare che la Corona Lusitana possa perdere la proprietà del Brasile!!
Arriva, il Bandeirante, addirittura a segnalare il pericolo che il suo socio possa invece spifferare tutto ai quattro venti. La preoccupazione era tanta, evidentemente.

Ed ecco spiegato il motivo, come mai la scoperta del Brasile, la vera scoperta,
è ancora oggi del tutto sconosciuta al grandissimo pubblico.
Da questo fatto che avrebbe potuto essere la svolta decisiva per la divulgazione della
verità, si giunse invece a prendere la decisione di occultare e distruggere ogni minima
traccia della presenza antica Romana in Brasile.
Ancora oggi è così!
Non sto qui ora ad elencare le nefandezze compiute per nascondere la realtà dei fatti.
Vi sono documenti ufficiali, visionabili negli archivi di stato brasiliani, della Marina brasiliana. Inutile soffermarvisi qui ed ora.
Fra gli addetti ai lavori, oramai si sa, prove alla mano, che la Civilizzazione Romana
arrivò in Brasile 2 secoli prima della nascita di G. Cristo, e vi rimase sino alla
caduta dell'Impero.



Evidenti antiche presenze Romane sono state trovate nei pressi di miniere d'oro e di argento, il che fa pensare quali fossero i motivi che li spingevano a rischiare la vita in un viaggio di certo non facile, ma non impossibile per gli abili marinai della flotta Romana.

Che fine hanno fatto tutte le città Romane, tutte distrutte dall'orgoglio lusitano?
E i discendenti degli antichi Romani?
In questo ultimo caso c'è stato un grande passo in avanti nella ricerca.
Ne parlerò un'altra volta, è una storia incredibile.

Come vorrei svelare anche come Cristoforo Colombo scoprì (per la seconda volta..) l'America.
Non per sbaglio, come molti pensano, ma....be', per oggi basta, non credi?

Alla prossima.

© 2012 by "Dino Conta"