domenica 22 dicembre 2013

Cercatore: ricordati che puoi morire! Pericoli nei boschi per tutti!

Uno dei più grandi errori che possa fare un uomo, è quello di credere che a lui certe 
cose non potranno mai accadere.
O non pensare che per gli altri non sei nulla più che un insignificante essere di passaggio, magari nei boschi, con cui ci si può allegramente divertire, magari con una balestra.

Stamane stavo tranquillamente cercando in un bosco che oramai conosco come le 
mie tasche.
Lo scelgo a volte per la vicinanza, non tanto per gli eventuali target.
Ad un certo punto sento degli uccelli di grossa taglia segnalare la presenza di qualche intruso, che non potevo essere io, poiché alla mia presenza erano già abituati.
Ed infatti, poco dopo vedo salire per il sentiero che porta alla cima di questa piccola collinetta boscosa, due ragazzi ed una ragazza, età sui ventiquattro.

Attendo a farmi vedere, voglio prima capire cosa hanno intenzione di fare.
Ma non faccio neanche in tempo a vederli bene in viso, che uno dei due ragazzi tira fuori
una balestra e scocca un dardo verso la mia direzione, forse proprio contro gli uccelli 
che li avevano segnalati poco prima.
In pratica a pochi metri da dove mi trovavo io!



La balestra è un'arma micidiale, per secoli ha fatto la differenza in battaglia.
Tiro preciso e potente, addirittura molto più micidiale delle armi da fuoco dei primi 
2 secoli di uso.
Messa da parte solo perché non provocando nessun rumore nell'uso, non intimoriva il nemico, come invece facevano e fanno le armi da fuoco.

Quindi il gesto di questo ragazzo, vista la sua estrema pericolosità, ha avuto la 
reazione dovuta e necessaria.
Una volta che i tre ritornavano da dove venivano, osservavo fra le mie mani i resti 
di quella che era la loro balestra, micidiale fino a pochi minuti prima, mi rendevo 
conto ancor di più di quanto poco basta per andarsene all'altro mondo.
Basta solo un ragazzo che vuole emulare il suo eroe di un film visto, un errore, una leggerezza, e -zacchete!- non ci sei più, morto.

D'accordo, come tutti noi, pensi che a te questo non potrà mai capitare.
Eppure qualcuno, ogni domenica, viene scambiato da un cacciatore per un cinghiale, 
od un fagiano, e impallinato magari mentre sta facendo pipì dietro un cespuglio.
E sei fai parte di quella schiera di cercatori fortemente mimetizzati, il rischio è ancora più grosso.

Voglio ricordarti di stare alla larga dai luoghi ove sono in corso le battute al cinghiale, 
in genere sempre segnalate da cartelli appositamente apposti il giorno stesso.
Ma i cartelli possono anche cadere, non essere posti nel posto esatto ove passi tu, 
quindi, se senti in lontananza tanti cani ululare, molte persone vociferare concitate, 
sappi che si tratta proprio di una battuta al cinghiale in corso, ed il rischio di beccarsi 
un piombo in mezzo agli occhi, è altissimo!
Vattene via, senza pensarci un attimo.
E fallo in maniera rumorosa, urlando, altrimenti penseranno al cinghiale in fuga, 
e sarebbe ancor peggio.

Lo stesso cinghiale potrebbe rivelarsi un'altra maniera di morire per un cercatore in 
un bosco.
Di provenienza slovena, gli odierni cinghiali, sono così grandi da riuscire a massacrarti 
già alla prima carica.


Basta una rasoiata con le sue zanne su una coscia, e dopo pochi minuti ti troverai in stato di incoscienza dovuto al dissanguamento e magari con il cinghiale che inizia a divorarti,
partendo proprio dalle parti basse....
Per fortuna i cinghiali ancora non hanno capito che i cercatori muniti di metal-detector
potrebbero essere una facile preda, poiché utilizzando le cuffie, sono in pratica sordi
ai rumori provenienti dall'ambiente esterno.

Sembrano invece averlo capito le orde di cani selvatici che scorrazzano libere per il nostro paese.
I cani randagi oramai raggiungono gli svariati milioni, in Italia.
Protetti dal buonismo becero tutto italiano, questi cani in qualche maniera devono pure sfamarsi.
In recenti episodi lo hanno fatto attaccando gli anelli più deboli: malati usciti per sbaglio da qualche ospedale e subito divorati; bambini in giro per le campagne; donne che vanno a raccogliere la cicoria.
Ed ora questi assassini spietati, in mancanza di altro, dovranno per forza rivolgere i loro famelici appetiti verso i cercatori con le cuffie.
Una morte orribile, perché i cani, come in genere tutti gli animali, divorano la loro preda quando ancora viva, e mangiando prima le parti molli, come possono essere i genitali,
o forando con i loro canini la pancia proprio dove si trova l'ombelico, per poi iniziare a tirar via le interiora in maniera lenta e crudele.

Anche il tasso, che molti di voi neanche avranno mai visto, è un animale che potrebbe decidere di inserire un cercatore nel proprio menù.
Dotato di unghie più potenti di quelle di una tigre, e di denti affilati come e quanto 
quelli di una iena, questo furbissimo animale, è famoso per la sua ferocia.
Un cercatore distratto, che magari nonostante gli avvertimenti dell'animale, non si 
accorge di stare troppo vicino alla sua tana con i cuccioli, rischia come minimo un 
attacco dalle conseguenze invalidanti: una mano divorata, od il naso staccato da un 
morso ben assestato.

Insomma, ce n'è per tutti gusti, sono tante le maniere per non tornare più a casa da una cercata nel bosco.
Di altri pericoli ne ho già parlato in altri post: gli squali; gli scorpioni, etc..
Non vorrei fare dell'allarmismo, ma è pure giusto che siate consci che non siete poi così speciali come pensate.
Per un animale siete solo un eventuale pasto; per un cacciatore sbadato solo un errore 
di valutazione.
Se finora vi è andata bene, è solo la legge della statistica che vi ha aiutato.
O magari un'azione che ha bloccato il proliferare di un pericolo.
Per esempio, sono certo che di balestre in quei boschi non ne vedrò più per gli anni 
a venire.

Con questo non voglio neanche demonizzare nessun animale, che come sa chi mi conosce, io amo molto più degli esseri umani.
Ma non per questo entro a far parte del loro piatto del giorno.

Nel dubbio, fate come vi dicevano sempre le nonne, la vecchia e cara saggezza popolare:
quando uscite di casa, mettete sempre un paio di mutande pulite e perfette, 
non si sa mai...

Alla prossima.

© 2013 by "Dino Conta"