giovedì 17 ottobre 2013

Pericolo scorpioni! Le bestiacce attaccano i cercatori!

Sul pericolo degli insetti che pungono, mordono, o fanno tutte e due le cose, ne ho già 
parlato altre volte, in questo Blog.
Soprattutto nei racconti brasiliani.
Chi mi segue, sa di cosa parlo.
Un pericolo troppo spesso sottovalutato dai cercatori.




In Brasile alzo la guardia, temo sempre un attacco di qualche schifoso alato o strisciante.
Forse perché il ricordo di quella specie di vesponi giganti che mi hanno attaccato, tempo fa,
provocandomi dolori incredibili, è ancora molto vivo.

Notizia di pochi giorni fa che proprio questo dolore, in una scala che classifica l'intensità 
del dolore provocato da ogni tipo di animale, insetti compresi, cioè in pratica quanto male
fa un morso di un cane, o la puntura di una vespa, o ancora il morso di una vipera, 
questa puntura, dicevo, si è classificata seconda!!


Seconda classificata fra migliaia e migliaia di tipi fra morsi e punture di animali.
Ora capirete perché al terzo pungiglione che mi si infilava nelle mie carni, di queste maledettissime vespe giganti, caddi come una pera cotta senza neanche riuscire a respirare.

Prima classificata, se tante volte può interessare, è la toccata perfida di una stramaledetta medusa che per fortuna vive nelle acque australiane.

In Brasile alzo la guardia, eppure dovrei alzarla pure qui in Italia.
Perché le volte che sono stato attaccato dalle vespe di terra, quelle che vivono nei buchini 
nel terreno per capirci, neanche le conto più.

Vi racconto questo, perché ancora una volta sono riuscito, mio malgrado, a farmi pungere 
da un altro schifoso!
Questa volta si tratta di uno scorpione!
E pure bello grosso.

Spero che quello che andrò a dirvi, sia utile per far capire quali e quanti pericoli si 
nascondono intorno a noi, durante le ricerche.
Pericoli impensabili, fino a quando non capita a voi......

Già altre volte avevo detto nei Forum e qui sul Blog, di fare attenzione a dove si posa lo zaino.
Basta un attimo -et voilà- si infila una vipera, oppure qualche insetto, approfittando della 
vostra distrazione.

Anni fa trovai una piccola vipera dentro lo zaino, mentre ero in montagna.
Me ne accorsi perché avevo all'epoca uno zaino completamente apribile, e quando stavo riponendo tutto all'interno per poter tornare a casa, vidi in tempo l'infingarda 
già in posizione di attacco.

Gli zaini a sacca, purtroppo, non permettono la completa visione dell'interno.
E proprio con la sacca della XP, mi è successo quello che sto per dirvi.





Circa 2 settimane fa, vado a cercare in una zona a tratti boscosa.
Mi fermo per mangiare dei biscotti, infilo il braccio dentro la sacca, e quando lo ritiro 
su, mi accorgo che attaccato alla manica della camicia, vi è un grosso scorpione che 
sentendosi minacciato aveva attaccato il suo presunto nemico.
Per fortuna poco prima avevo allungato le maniche della camicia, che in genere porto arrotolate, per evitare i graffi dei rovi nel bosco.
Una camicia resistente, dalla stoffa impenetrabile.

Scrollo l'insetto malefico e lo lascio scappar via, felice dello scampato pericolo.
Mi assicuro che se ne sia andato ben lontano da me.
Non ci penso più e dopo un po' decido di tornarmene a casa, senza mai far toccar 
terra alla sacca, -hai visto mai?!-, penso.

Una volta a casa mi reco in cucina, luogo designato per sistemare il tutto.
Infilo ancora una volta il braccio, proprio per togliere  il metal-detector dalla sacca,
quando un dolore lancinante mi fa urlare e cadere indietro con forza.

Non capisco, penso addirittura a delle spine di rovo rimaste nella sacca.
Vedo la mano destra gonfiarsi in parte, l'anulare addirittura bloccato, rigido.
Penso ad una vipera (di nuovo!), anche perché osservando il palmo della mano,
si notano due fori in asse.
Li vedo però molto distanti fra loro, non i canonici 1 o 2 centimetri, classici del morso di vipera.
Addirittura mi immagino un pitone all'interno della sacca, magari di quelli che qualche sciagurato abbandona nei boschi quando questi crescono in maniera oramai ingestibile.

Non so che fare, ed in più sono solo in casa.
Il dolore è forte, ma io devo fare qualcosa per scoprire cosa mi ha morso.
Nonostante tutto, riesco a prendere la sacca, e la metto dentro la vasca da bagno.
La vasca, penso, farà da gabbia scivolosa a qualsiasi animale decida di uscire dalla sacca.

Scrollo con attenzione proprio usando la mano destra, la sinistra è armata di zappetta.
Ad un certo punto cade con un tonfo un grosso scorpione!!
Un altro scorpione, cazzarola!

Evidentemente erano in due i bastardi, ad entrare nella mia sacca nel bosco.
Forse due rivali in amore, viste la grosse dimensioni.
Non avevo pensato di scandagliare la sacca, una volta eliminato il primo scorpione.
Credevo fosse solo lui, ed invece erano evidentemente entrati in coppia, proprio 
come nell'Arca di Noè.

Scrollo ancora la sacca, pensando magari ad un happening di scorpioni, ma per fortuna 
non cade nessun altro ospite indesiderato.
La bestia demoniaca si fossilizza in una posizione marmorea, credendo così di sfangarla.
Corro a prendere la macchinetta fotografica, e faccio due foto, una con flash, una senza.

Non uccido l'esemplare subito.
Prima lo catturo, aiutandomi con una bicchiere ed un foglio di carta, e poi decido di 
studiarne le caratteristiche morfologiche armato di lente d'ingrandimento ed un ago...

Intanto la mano brucia, il dito non si muove proprio più.
Controllo ancora una volta la sacca, e quindi penso sia meglio immergerla in un secchio 
pieno di acqua e prodotti vari, tutti nocivi per un eventuale altro insetto o animaletto vario.

A mia moglie non racconto nulla per qualche giorno, non voglio allarmarla.
Ma dopo una settimana la scusa delle spine di rovo non regge più:
la mano è sempre gonfia e dolorante.

Comunque sono testone e non vado né al Pronto Soccorso, e né dal medico.
Insomma, non faccio nulla.

La mano si è sgonfiata solo al decimo giorno, e la ferita ha cominciato a non bruciare più
solo al dodicesimo.
Foto avrei dovuto farne varie, ed invece della ferita alla mano ne ho fatta solo una , quella 
qui postata, fatta stasera.
Si vedono i 2 buchetti, uno  alla radice del dito, e l'altro verso il palmo.
Fra i due buchi, vi sono quasi 2,5 centimetri di distanza.




Non pochi, evidentemente lo scorpione ha usato le chele, ed anche il pungiglione, che però
molto fortunatamente ha colpito il callo.

Difatti deve essere stato questo pungiglione ad immobilizzarmi il dito, non le chele.
Il foro del pungiglione -il terzo- era già poco visibile da subito, ora in foto non si vede per nulla.

La foto dello scorpione fatta nella vasca da bagno, quando ancora vivo quindi,
non rende tanto bene l'idea delle dimensioni.
La bestiaccia era bella grossa, mai visto uno scorpione così grande in Italia.
E non è certo il primo che vedo.
Manca nella foto un punto di riferimento, con maggior freddezza, avrei dovuto mettere 
un Euro accanto al laido, come si fa con gli oggetti venduti in Rete.
Avrei dovuto misurarlo una volta reso per sempre inoffensivo, ma non l'ho fatto.

Comunque, eccolo:




Ma è già stato tanto che non sono andato in panico e non ho lasciato scappar via lo 
scorpione per casa.
Mancava solo questa......

Bene, penso che la 'morale' di questo racconto sia chiara:
fare attenzione a cosa si può intrufolare negli zaini e nelle sacche, quando si 
va a cercare per boschi e campi.

Se pensate che a voi non potrà mai capitare, be', non è proprio così, fidatevi.

Alla prossima.

© 2013 by "Dino Conta"