lunedì 21 ottobre 2013

Il portachiavi "Mundial '86", e la sua segreta vita nella sabbia.

Strani i percorsi che fanno gli oggetti perduti in mare.
Ed anche nell'arenile asciutto, ove spesso si muovono come e quanto si trovassero in 
balia delle onde.

Tempo fa avevo iniziato questo discorso (vermi, Darwin, etc...), ma non sono andato oltre poiché ad un certo punto si sfocia nella pura teoria, e comunque ribadire più volte quei concetti già espressi, forse non avrebbe molto senso.

Di fatto, rimango sempre molto affascinato dal cammino degli oggetti perduti, in qualsiasi ambito.

Pochi giorni fa, oltre ai vari Euro e monetame vario di ogni nazionalità, ho trovato questo
portachiavi che vedete qui sotto in foto.




Prima considerazione: perché spesso, i portachiavi si ritrovano senza chiavi e chiusi?
Avrebbe senso il portachiavi con moschettone aperto, e quindi nel corso del tempo le chiavi vanno via via sfilandosi.
Ma chiusi e senza chiavi, è abbastanza inspiegabile.

Nel caso particolare della foto, seconda considerazione:
il portachiavi è datato, è un ricordo dei famosi Mondiali di Calcio del 1986, quelli 
della "Mano di Dio", cioè il fantastico gol di mano di Maradona contro gli inglesi;
come fa a trovarsi quasi intatto dopo così tanti anni passati in spiaggia?

Ed anche, potremmo chiederci come sia stato possibile, per un target così grande e grosso, 
passare inosservato agli occhi rapaci dei cercatori, e sfuggire alle grinfie bieche dei trattorini.




Il target si trovava a circa dieci metri dalla battigia, e non credo abbia passato del tempo in acqua, poiché altrimenti sarebbe ben più deteriorato.
Il materiale non è argento, è una lega di nessun valore, di cui però ora non ricordo il nome.
E' praticamente intatto, se non per la catenella ferrosa, che difatti presenta segni di ruggine.

Ma allora, come è possibile sia sfuggito per così tanto tempo, e che sia così ben conservato?

Si potrebbe obiettare che la data incisa non significa nulla, e che magari sia stato perduto da poco tempo, magari solo da pochi mesi.
No, non è così.
La sabbia comunque crea una patina invisibile, o quasi, agli occhi del profano (non-cercatore).
Questo velo color crema chiaro, quasi trasparente, è un marca-tempo abbastanza preciso.
E nel vederlo ho capito subito che questo oggetto ha passato i suoi anni immerso nella sabbia.
Quanti per la precisione, non saprei proprio, ma tanti.

Ho cercato di leggere la sua memoria tenendolo stretto fra le mani per un bel po', ma  a causa di qualche vicissitudine attuale, i miei cosiddetti poteri extra-sensoriali, gli stessi che possedete tutti voi -solo che non lo sapete-, si sono sensibilmente attenuati, facendomi 
regredire -mi auguro solo in maniera temporanea- a circa 129 vite fa.

Quindi, se davvero ha passato tutto questo tempo nascosto sotto la sabbia, e mi ripeto, come mai è ancora così intatto?
E, pure qui mi ripeto: caro portachiavi, come diavolo hai fatto a sfuggire a tutte le mie cercate fatte in quel tratto di spiaggia nel corso degli anni, ed a quelle dei miei fratelli cercatori?
E per così tanto tempo!

Se anche fosse stato utilizzato per dieci anni e poi perduto, mettiamo il caso, questo oggetto avrebbe trascorso ben 17 anni in una condizione degenerativa per dei metalli che non siano l'oro ed i nobili in generale.
Addirittura, se fosse stato perduto alquanto presto, di anni nella sabbia ne avrebbe 
passati 27!

Forse quella crosta, o velo, protegge gli oggetti?
Forse questa lega è particolarmente resistente?
Ma se lo fosse, perché non utilizzarla anche per molti altri oggetti?
Ed invece questa lega metallica viene usata solo per pochi oggetti, fra cui, appunto, 
i portachiavi.

Mi rendo conto sempre di più che non è tempo perso studiare i percorsi degli oggetti, 
una volta perduti.




Pare cadano in un altro mondo parallelo al nostro.
Magari inghiottiti negli abissi, per poi essere risputati da qualche folletto matto, quando
lo deciderà lui.

A tutti gli effetti è una scienza, e a noi cercatori dovrebbe intrigarci parecchio, se non altro
per sfruttarne le conoscenze acquisite, una volta sul nostro campo di battaglia preferito.

Ci sarà d'aiuto, e ci sembrerà di essere ancora più vicini, più fraterni, con la vita di 
Madre Terra, a rispettarla ed amarla.
E con Lei è implicito il Mare.

Un oggetto, seppur di nessunissimo valore, come questo portachiavi del Mundial, può 
darci tanto in molti termini, tanto e quanto un oggetto di valore.

Cerchiamo di ricordarlo la prossima volta.

Alla prossima.



© 2013 by "Dino Conta"