lunedì 22 aprile 2013

Insetti maledetti che durante la notte si infilano nelle scarpe tutte rotte.

E´stata una settimana dura quella appena passata.
E con gioia ho accettato un´altra volta di fare un giretto nel paese di
4 gatti che dista 400 Km. dal campo base.
Noi lí non abbiamo elettricitá, e una birretta ghiacciata, dopo tanta polvere inghiottita, fa sempre piacere.
Ritrovamenti ci sono stati, in grande prevalenza punte di freccia in selce, cosí tante che a quota mille abbiamo smesso di contarle.
Ancora perline da collana, di cui alcune in lapislazzulo, e la cosa é alquanto strana, visto che in teoria le miniere di lapislazzulo piú vicine sono a circa duemila chilometri da qui.
In metallo piú nulla, tanto da mettere in disparte i due metal presenti, per dedicarci totalmente allo scavo stratigrafico, su indicazione dell´archeologo. Anzi, degli archeologi.
Infatti, visto il mio ritrovamento -la oramai famosa ciotola in metallo-
é giunto purê un altro archeologo di una universitá del nord del Brasile.
La cosa non ci há resi particolamente felici, perché due galli nel pollaio non vanno mai bene.
Uno procede con gli scavi  del tipo anglosassone, cioé con uno scavo meno accurato, piú veloce.
L´altro con tipo italiano, quindi con uno scavo piú attento alla stratigrafia, etc. Uno, l´ultimo arrivato e quindi quello che non há neanche fatto nulla per questa spedizione,  é uno specialista della preistoria e crede di avere diritto di prioritá assoluta in tutto oramai.
Inoltre é veramente uno molto poco socievole, a differenza dell´altro, e  tutto questo rischia di minare il buon andamento della missione.
Comunque, questi piccoli o grandi screzi, spesso capitano in gruppi in cui molte persone si vedono magari per la prima volta.

Come dicevo nell´altro post, noi siamo alloggiati in un casolare in mezzo al nulla, solo enormi campi coltivati, eccettuato un piccolo grupo di rocce, vicino al luogo principale del sito.
Il vecchio casolare é a tutti gli effetti come un reef marino.
Sembra infatti essere il rifugio di ogni tipo di insetto o piccoli animali.
E la cosa non é simpatica per niente.
Gli insetti di queste latitudini o ti ammazzano o perlomeno ti fanno tanto,
ma tanto male.
Un esempio: l´insetto che vedete in foto qui sotto, e che assomiglia ad una vespa gigante, come in effetti é, quando ti punge, ti mette k.o.!


Questa 'bella' esperienza l´ho avuta due anni fa, in un altro posto del Brasile, sono stato punto da ben tre di questi Marinbondos, cosí si chiamano, ed esattamente mi hanno punto ai due alluci.
Be´, vi assicuro che é uno dei dolori peggiori che si possano provare! 
E parla uno che há súbito varie fratture e rogne varie.
Il dolore é cosí forte, che una persona, seppur robusta come potrei esser io, crolla al suolo senza fiato, contorcendosi negli spasmi.
Ebbene, uno di questi amabili insetti há pensato bene di pungere quello che di noi há allergia alle punture di insetto.
Fortunatamente nel mio portafoglio porto sempre una piccola pillola, ben conosciuta da noi in Itália, próprio per tali evenienze (anche se io non sono allergico), e quindi tutto si é risolto al meglio, o quasi.

Il peggio peró doveva venire.
Abituati alle tende, perlomeno quelli che come me hanno alle spalle altre simili esperienze, non pensavamo mai che dormire in un casolare potesse essere una soluzione poco piacevole.
Se difatti si há il conforto dello spazio e della soliditá, dall´altra, come dicevo appunto prima, il casolare é visto dagli insetti come un reef, un único rifugio sicuro in un mare verde di coltivazioni.
insomma, stanno tutti lí a farci compagnia.
E ce ne siamo accorti una notte in particolare, quando é scesa giú tanta di
quella pioggia che dalle nostre parti potremmo vedere in circa un
anno di seguito.
Gli insetti che si accampano sulle tegole e sulle assi del tetto, vuoi per cacciare
o per essere cacciati, grazie all´intensissima pioggia, sono scesi tutti giú,
verso le nostre brande o sacchi a pelo.
Io dormo in una branda tipo accampamento, il sacco a pelo é davvero sconsigliabile in queste occasioni, sia per il caldo che per il rischio di ritrovarsi un insetto velenoso od un serpente all´interno.
Ed ho ragione.
I saccopelisti si sono ritrovati decine e decine di insetti dentro il loro sacco, anche se era ben chiusi.
Tutti noi ci siamo ritrovati sotto assedio: ragni, vermi, enormi millepiedi, e tutti velenosi o comunque dolorosi.
E di seguito: ratti, qualche serpentello, piccoli mammiferi dal nome sconosciuto. Tutti infastiditi dalla grande quantitá di acqua che scendeva come dio la mandava e dal gran numero di tuoni e fulmini.
Alla fine nessuno há dormito, troppo intenti a difenderci con ciabatte, spray vari, bastoni...etc...
La cosa incredibile é che il giorno dopo, quando oramai sembrava che il pericolo fosse finito, uno di noi, il Gaucho come é chiamato, andando a prendere una vanga caduta per terra, é stato morso da un bruco velenoso,
il cosiddetto Lagarta.


 Per fortuna del tipo non letale.
Dopo pochi minuti há cominciato a sentirsi male ed é svenuto.
Lo abbiamo portato nella fazenda non molto distante dove una signora gli há fatto ben due flebo, curandolo del tutto. 
Comunque sia é dovuto strasene a letto per ben due giorni.

Questo fanno gli insetti di queste parti.
Altro che le zanzare nostrane!
Ora capisco perché anticamente non si facevano tanti problemi a sterminare ogni tipo di animale.
Erano visti come nemici, ed é la stessa sensazione che provo io stando qui ora. Una sensazione che in Itália di certo non ho mai sentito e né mai avuto.
Anzi.

Insomma, per farla beve, sarebbe stato meglio accamparsi nel clássico campo con tende, invece di questa cacchio di casa tráppola.
Personalmente dormo vestito, con calze, pantaloni, maglietta a maniche lunghe, tutto quello che posso mettermi.
Mi avvolgo con un lenzuolo lasciando fuori solo il naso e la bocca per respirare,
il tutto annaffiato da abbondanti dosi di repellente, che forse finiranno
per intossicarmi.
Ma tant´é.

Tornando al sito di scavo, nelle rocce, come giá vi dicevo, abbiamo trovato
dei dipinti preistorici. 
I piú interessanti sono quelli rappresentanti degli uomini con fattezze animalesche, ed altri con uomini attraversati da lance.
Inoltre vi sono dei buchi sulle rocce sicuramente prodotti da uomini, anche questi interessanti.
Il sito rimane molto interessante poiché si presume sia stato utilizzato per molti secoli, se non millenni; si trova in una zona dove non ve ne sono altri; e per la ciotola di metallo.
La ciotola e´in metallo scuro, il metallo é a strati, uno dopo l´altro.
Non uno sull´altro, ma uno dopo l´altro.
Tipo, per capirci, quelle ciotole tibetane che si percuotono prima e durante
le meditazioni, le cosidette campane tibetane.
Un peso specifico enorme, é davvero molto pesante.

Peccato che non ci siano stati altri ritrovamenti metallici, ma mentre si continuerá scavare e a cercare su quel sito, io ed un altro amico, giá da domani ci rechiamo in altri posti ad esplorare un po´con i metal-detector.
In fondo e´quello per cui sono venuto sin qui.

Scusate ancora le imprecisioni e la fretta con cui sto scrivendo.
Se riesco scrivo qualcosina solo fra pochi giorni, visto che dovró tornare
ancora qui.

Alla prossima.