lunedì 22 aprile 2013

Piove governo ladrão!

Piove a dirotto da circa 48 ore e non posso tornare al campo base.
Le strade sono impraticabili, si e´formato uno strato di fango alto mezzo metro,
neanche con un carroarmato si riuscirebbe ad andare avanti.
E visto che qui oltre a ai 3 negozi tre del paese, non c´é praticamente nulla, rieccomi qui.

La scelta della stagione autunnale e´stata voluta.
Sapevamo delle piogge, ma spesso capita che non piova per nulla in questo período,
o capita che piova invece nel período che non dovrebbe.
Quindi, si é optato per la stagione piú fresca, il che vuol dire meno pericolo insolazioni.
Il sole di qui ti cuoce il cervello, nel vero senso dela parola.
Abituati quanto possiamo esserlo al sole itálico, non significa nulla.
Io lo sono, per esempio.
In Itália cerco per ore ed ore sotto il sole, purê senza cappello, e  non mi succede nulla.
Qui cercare anche solo un´ora sotto il sole, senza cappello, significa insolazione certa.
Ed insolazione puó significare morte.
Non é esagerato quello che scrivo, credetemi.
Quindi, nonostante la giornata piú corta, e gli acquazzoni, abbiamo preferito la stagione
in teoria piú fresca.
In teoria, perché il fresco significa comunque punte di 35 gradi!

La gioranta "lavorativa" próprio per questo motivo inizia al primo levar del sole,
cioé alle 5,30.
Colazione alle 4,30~- 5,oo, poi il tempo di una cacat..., e si va al campo.
Il bello di queste ´parti e´che si há la sensazione di scrivere un capitolo di storia,
effettuando questi scavi.
Provate ad andare in una qualsiasi libreria brasiliana, anche di una grande cittá.
Noterete che il settore Archeologioa neanche esiste.
Il massimo che si puó trovare é un libro, mai due!
Se chiedete all´addetto dove si trova il settore Archeo poi, sará da ridere, perché
vi guarderá come foste degli alieni.
Anche il settore Storia non é che sia poi cosí fornito.
Tolti i titoli brasiliani di storia vista al modo loro, con cazzate assurde completamente inventate pur di vendere, non si há la sensazione che ne sappiano poi molto di storia, e assolutamente nulla di arqueologia.
Per questo, quindi, si há quel gusto in piú a partecipare ad imprese del genere.
Loro, i brasiliani, poi, sono davvero ipernazionalisti, danno un valore delle volte anche esagerato ad ogni piccolo ritrovamento.
La ciotola da me ritrovata, per esempio, é stata trovata da un brasiliano, cioé io, in quanto sposato com una brasiliana, ma quando non trovo nulla, é l´italiano che non trova!
Non so se mi sono spiegato...
Scherzando una volta ho detto che la ciotola si sarebbe dovuta chiamare 'ciotola italiensis'... l´avessi mai fatto!
Non hanno gradito la battuta.

Una cosa che mi impressiona di loro, é che conoscono molto bene le rocce, la terra
in generale.
Anche persone che non lo fanno di lavoro, cioé non sono geologi o cose del genere.
Quando parlo dela mineralizzazione del terreno in Itália, riguardo la ricerca col
metal-detector, vogliono sapere tutto nei particolari, non si accontentano di un
genérico "terreno molto mineralizzato". 
E ancora: che tipo di rocce, che minerali presenti, etc...
La prossima volta vedró di studiare qualcosina prima di partire, perché mi sono sentito impreparato sull´argomento.

Spero che non mi stiate scrivendo molte e-mail, perché poco prima di partitre ho avuto la brillante idea di cambiare account, e non recordo la password, e visto che qui un´ora di internet costa una vera fortuna (approfittano del fatto che e´in pratica l´unico computer pubblico di questo paesello in mezzo al nulla assoluto), non mi va di perdere tempo con il cambio password.
Quindi, se qualcuno mi há scritto una mail, la potró leggere solo fra circa un mese.

Ora vado che mi chiamano ancora per cercare presunti anelli persi qui e lí.
Io ho capito che é tutto assolutamente falso, cioé non si sono persi nulla, presumono
che lí si possa trovare qualcosa, e quindi ci provano, fanno i furbi.
Ma io sto al gioco, cosí almeno passo il tempo quando sto qui.
E poi, hai visto mai...
La ricerca in questi casi si fa al coperto, poiché le case antiche di queste parti sono con pavimenti in terra battuta, e sono rimaste tale e quali!!!
Cerco dentro le case, letteralmente.
Finora solo monete, max di un secolo.
Ma sento che oggi ci sará il grande acchiappo.:)

Alla prossima.

Insetti maledetti che durante la notte si infilano nelle scarpe tutte rotte.

E´stata una settimana dura quella appena passata.
E con gioia ho accettato un´altra volta di fare un giretto nel paese di
4 gatti che dista 400 Km. dal campo base.
Noi lí non abbiamo elettricitá, e una birretta ghiacciata, dopo tanta polvere inghiottita, fa sempre piacere.
Ritrovamenti ci sono stati, in grande prevalenza punte di freccia in selce, cosí tante che a quota mille abbiamo smesso di contarle.
Ancora perline da collana, di cui alcune in lapislazzulo, e la cosa é alquanto strana, visto che in teoria le miniere di lapislazzulo piú vicine sono a circa duemila chilometri da qui.
In metallo piú nulla, tanto da mettere in disparte i due metal presenti, per dedicarci totalmente allo scavo stratigrafico, su indicazione dell´archeologo. Anzi, degli archeologi.
Infatti, visto il mio ritrovamento -la oramai famosa ciotola in metallo-
é giunto purê un altro archeologo di una universitá del nord del Brasile.
La cosa non ci há resi particolamente felici, perché due galli nel pollaio non vanno mai bene.
Uno procede con gli scavi  del tipo anglosassone, cioé con uno scavo meno accurato, piú veloce.
L´altro con tipo italiano, quindi con uno scavo piú attento alla stratigrafia, etc. Uno, l´ultimo arrivato e quindi quello che non há neanche fatto nulla per questa spedizione,  é uno specialista della preistoria e crede di avere diritto di prioritá assoluta in tutto oramai.
Inoltre é veramente uno molto poco socievole, a differenza dell´altro, e  tutto questo rischia di minare il buon andamento della missione.
Comunque, questi piccoli o grandi screzi, spesso capitano in gruppi in cui molte persone si vedono magari per la prima volta.

Come dicevo nell´altro post, noi siamo alloggiati in un casolare in mezzo al nulla, solo enormi campi coltivati, eccettuato un piccolo grupo di rocce, vicino al luogo principale del sito.
Il vecchio casolare é a tutti gli effetti come un reef marino.
Sembra infatti essere il rifugio di ogni tipo di insetto o piccoli animali.
E la cosa non é simpatica per niente.
Gli insetti di queste latitudini o ti ammazzano o perlomeno ti fanno tanto,
ma tanto male.
Un esempio: l´insetto che vedete in foto qui sotto, e che assomiglia ad una vespa gigante, come in effetti é, quando ti punge, ti mette k.o.!


Questa 'bella' esperienza l´ho avuta due anni fa, in un altro posto del Brasile, sono stato punto da ben tre di questi Marinbondos, cosí si chiamano, ed esattamente mi hanno punto ai due alluci.
Be´, vi assicuro che é uno dei dolori peggiori che si possano provare! 
E parla uno che há súbito varie fratture e rogne varie.
Il dolore é cosí forte, che una persona, seppur robusta come potrei esser io, crolla al suolo senza fiato, contorcendosi negli spasmi.
Ebbene, uno di questi amabili insetti há pensato bene di pungere quello che di noi há allergia alle punture di insetto.
Fortunatamente nel mio portafoglio porto sempre una piccola pillola, ben conosciuta da noi in Itália, próprio per tali evenienze (anche se io non sono allergico), e quindi tutto si é risolto al meglio, o quasi.

Il peggio peró doveva venire.
Abituati alle tende, perlomeno quelli che come me hanno alle spalle altre simili esperienze, non pensavamo mai che dormire in un casolare potesse essere una soluzione poco piacevole.
Se difatti si há il conforto dello spazio e della soliditá, dall´altra, come dicevo appunto prima, il casolare é visto dagli insetti come un reef, un único rifugio sicuro in un mare verde di coltivazioni.
insomma, stanno tutti lí a farci compagnia.
E ce ne siamo accorti una notte in particolare, quando é scesa giú tanta di
quella pioggia che dalle nostre parti potremmo vedere in circa un
anno di seguito.
Gli insetti che si accampano sulle tegole e sulle assi del tetto, vuoi per cacciare
o per essere cacciati, grazie all´intensissima pioggia, sono scesi tutti giú,
verso le nostre brande o sacchi a pelo.
Io dormo in una branda tipo accampamento, il sacco a pelo é davvero sconsigliabile in queste occasioni, sia per il caldo che per il rischio di ritrovarsi un insetto velenoso od un serpente all´interno.
Ed ho ragione.
I saccopelisti si sono ritrovati decine e decine di insetti dentro il loro sacco, anche se era ben chiusi.
Tutti noi ci siamo ritrovati sotto assedio: ragni, vermi, enormi millepiedi, e tutti velenosi o comunque dolorosi.
E di seguito: ratti, qualche serpentello, piccoli mammiferi dal nome sconosciuto. Tutti infastiditi dalla grande quantitá di acqua che scendeva come dio la mandava e dal gran numero di tuoni e fulmini.
Alla fine nessuno há dormito, troppo intenti a difenderci con ciabatte, spray vari, bastoni...etc...
La cosa incredibile é che il giorno dopo, quando oramai sembrava che il pericolo fosse finito, uno di noi, il Gaucho come é chiamato, andando a prendere una vanga caduta per terra, é stato morso da un bruco velenoso,
il cosiddetto Lagarta.


 Per fortuna del tipo non letale.
Dopo pochi minuti há cominciato a sentirsi male ed é svenuto.
Lo abbiamo portato nella fazenda non molto distante dove una signora gli há fatto ben due flebo, curandolo del tutto. 
Comunque sia é dovuto strasene a letto per ben due giorni.

Questo fanno gli insetti di queste parti.
Altro che le zanzare nostrane!
Ora capisco perché anticamente non si facevano tanti problemi a sterminare ogni tipo di animale.
Erano visti come nemici, ed é la stessa sensazione che provo io stando qui ora. Una sensazione che in Itália di certo non ho mai sentito e né mai avuto.
Anzi.

Insomma, per farla beve, sarebbe stato meglio accamparsi nel clássico campo con tende, invece di questa cacchio di casa tráppola.
Personalmente dormo vestito, con calze, pantaloni, maglietta a maniche lunghe, tutto quello che posso mettermi.
Mi avvolgo con un lenzuolo lasciando fuori solo il naso e la bocca per respirare,
il tutto annaffiato da abbondanti dosi di repellente, che forse finiranno
per intossicarmi.
Ma tant´é.

Tornando al sito di scavo, nelle rocce, come giá vi dicevo, abbiamo trovato
dei dipinti preistorici. 
I piú interessanti sono quelli rappresentanti degli uomini con fattezze animalesche, ed altri con uomini attraversati da lance.
Inoltre vi sono dei buchi sulle rocce sicuramente prodotti da uomini, anche questi interessanti.
Il sito rimane molto interessante poiché si presume sia stato utilizzato per molti secoli, se non millenni; si trova in una zona dove non ve ne sono altri; e per la ciotola di metallo.
La ciotola e´in metallo scuro, il metallo é a strati, uno dopo l´altro.
Non uno sull´altro, ma uno dopo l´altro.
Tipo, per capirci, quelle ciotole tibetane che si percuotono prima e durante
le meditazioni, le cosidette campane tibetane.
Un peso specifico enorme, é davvero molto pesante.

Peccato che non ci siano stati altri ritrovamenti metallici, ma mentre si continuerá scavare e a cercare su quel sito, io ed un altro amico, giá da domani ci rechiamo in altri posti ad esplorare un po´con i metal-detector.
In fondo e´quello per cui sono venuto sin qui.

Scusate ancora le imprecisioni e la fretta con cui sto scrivendo.
Se riesco scrivo qualcosina solo fra pochi giorni, visto che dovró tornare
ancora qui.

Alla prossima.

lunedì 15 aprile 2013

Ancora dal Brasile.

Approfittando di una sosta prolungata per poter comprare delle provviste, scrivo due righe.
Abbiamo raggiunto il luogo delle ricerche gia´da alcuni giorni ed ora, visto che alcuni di noi, me compreso, sta soffrendo piu´del dovuto per la profilassi anti-malarica e visto che il paesello piu´vicino dista ''solo'' 400 Km. - poco per i canoni brasiliani-, eccoci qui per una pausa ristoratrice.
La profilassi anti-malarica e´d´obbligo per venire da queste parti, ma forse dovuto al caldo asfissiante, la conseguenza prima e´la temutissima 'cacarella'.
Scusate il termine,ma  questo e´!
L´unica cosa per tentare di recuperare le forze e´ bere molta acqua di cocco, e del
miele con riso.
Comunque, qui gia´ci ero venuto tanti anni fa, come dicevo in altro post, solo che le cose sono totalmente cambiate...per il peggio.
Perlomeno secondo me.
Va bene che nella bandeira brasiliana svetta la scritta "Ordine e Progresso", qui pero´
hanno esagerato!
Se prima era una vera e própria 'mata escura', una jungla cioe´, ora la cosiddetta civilizzazione avanza senza vergogna.
Al posto degli alberi e degli animali selvatici, campi immensi e senza fine di soia ed altre coltivazioni.
In maggioranza per essere trasformati in combustibile bio, tanto di moda da queste parti. Questo sta distruggendo il paese Brasile e aumentando i prezzi di tutto, soprattutto del cibo.

Mi avevano avvisato di questo, ma non potevo credere che la marea di verde che avevo visto anni fa, poteva essere stata annientata quasi del tutto.
Per chi non puo´fare il confronto, difficile da comprendere, ma immaginate solo che anni fa si faceva anche una settimana di cammino con i camion senza mai vedere null´altro che verde e verde.
E quando dico una settimana di cammino, intendo 24 ore su 24, dandosi il cambio al volante.
Ora si vedono, come dicevo appunto, solo campi coltivati senza fine.
La natura e´sempre predominante, d´accordo, ma e´un´altra storia.

Per noi cercatori, a dirla tutta, sarebbe purê meglio.
E lo e´!
Infatti, prima non era possibile approfittare delle nuove tecnologie tipo Google Map, ed
altre in uso nelle universita´brasiliane, questo perche´la marea verde era impenetrabile, anche dall´alto.
Ora, ed e´per questo che siamo di nuovo qui, le cose sono cambiate ed il paesaggio visto dall´alto rivela quello che doveva essere rivelato agli occhi esperti dell´archeologo che
guida la spedizione.
Diciamo che ora e´tutto molto símplice e facile.

Addirittura non si dorme neanche piu´in tenda, ma in um casolare concessoci da una fazenda del luogo.
Se prima dovevamo stare attenti alle 'onze' (giaguari) e i serpenti di ogni tipo, ora il pericolo maggiore sono le zanzare com la malária ed il dengue, ed insetti vari, molto letali, anche solo com una picada.

Gia´al secondo giorno abbiamo individuato la zona che nella precedente spedizione non avevano trovato in piu´di 75 giorni, per i motivi sopra descritti.
Il sito e´di sicuro interesse, e soprattutto sembra essere un sito molto piu´antico di quello che si immaginava. si parla addirittura di Preistoria!

La cosa che puo´interessare molti di voi, e´che il metal-detector questa volta sta facendo la parte del leone! 
O del giaguaro....he..eh...
Difatti, in um contesto di mata (giungla) chiusa, lú´uso del metal-detector e´quasi impossibile: radici enorme, arbusti, serpenti, erba tagliente (che taglia la carne umana
 come burro e neanche lo senti!!!), insetti del cavolo, formiche che bruciano
come il fuoco, etc.

Il sito ora e´un campo coltivato a soia, la precauzione e´quella di cacciar via i serpenti velenosi prima di iniziare, e per questo si usa la benzina!!!
D´accordo con il proprietário e le autorita´del luogo (che controllano anche um símplice focolaio da boy-scout), si e´deciso di abbrustolire per bene il campo, ogni volta che si
va in ricerca.
La decisione che puo´sembrare errata agli occhi di qualcuno, e difatti se ne e´discusso parecchio prima di prenderla, e´l´unica valida per poter procedere tranquillamente.
I reperti di ogni tipo si trovano a perlomeno 30 cm. sotto terra, ed il fuoco che passa ad una velocita´incredbile, non lascia segno in nulla.
Il sottoscritto sinora há trovato il reperto piu´interessante: uma ciotola in metallo!
Datazione incertíssima!
Gia´questo reperto há ripagato di tutto, secondo l´archeologo, ed há acceso um dibattito anche abbastanza accanito, perche´ con la qualifica di " impossibile!"  e´stato accolto dai suoi colleghi sentiti oggi per telefono. 

Per il resto abbiamo trovato i resti di um fuoco antico, forse rituale, visto i strani segni nelle rocce delle vicinanze.
E poi: tanti oggetti in selce che io francamente avrei purê non degnato di uno sguardo, ma che invece mi dicono essere usati nella Preistoria (o magari purê oggi dagli Índios) per conciare le pelli.
Punte di freccia, perline di um materiale ancora non classificato.
Io mi sono fermato alla ciotola, e ad um solo chiodo.
Un altro tizio con l´altro metal (ACE) há trovato solo del filo di ferro di ben due anni fa! eh..he..eh (sappiamo di quando perche´ce lo há detto il proprietário della fazenda).
Se vi sembra poco o nulla, vi sbagliate!
Questa spedizione oramai e´gia´un sucesso!

Potremmo purê andare a casa oggi e lo sarebbe comunque.
Di tutte le spedizioni e´l´unica che há dato qualcosa di concreto.
Dovuto allo sbancamento del paesaggio, della foresta.
Sarebbe come se in Antartide sparisse tutto il ghiaccio e si potesse iniziare a cercare.
Si´e´triste, ma di fatto questo depauperamento florestale sta aiutando gli archeo brasiliani nella loro ricerca di un passato che questo paese há voglia fortemente di ritrovare.

Personalmente sono contento, ma fino ad um certo punto.
Chi mi conosce sa bene che dei ritrovamenti in fondo me ne frego um po´, e che quello che mi spinge a cercare e´piu´lo spirito di avventura.
Quinid, nonostante il successo della spedizione, io in fondo sono meno contento
delle altre volte, dovuto al fatto che oramai sembra di essere in quei campi scuola archeo che si svolgono anche da noi in Itália.
Avventura zero insomma.
Ma non vorrei sembrare troppo lagnoso, va bene anche cosi´...per una volta!
Magari la ciotola la chiameranno con il mio nome....chissa´...no, non sara´cosi´!
Foto nulla, non sara´possibile divulgare le foto degli oggetti  e ne´tantomeno del
luogo esatto.
Sara´scritto un libro, fatti ancora degli studi, ancora spedizioni.
Diciamo che gia´scrivendo questo che sto scrivendo sto rompendo la consegna del
riserbo assoluto.
Tornato a casa, póstero´foto generiche del luogo, nulla di piu´.
Parlando della ricerca col metal-detector in se´(quasi dimenticavo), il suolo di qui e´incredibilmente mineralizzato.
Le piogge torrenziali (oggi per esempio sta piovendo da ore ed ore) dilavano il terreno facendo scivolare via sia i nutrienti basilari del terreno -ed e´per questo che qui e´difficile coltivare la terra- e fanno accumulare i piccoli minerali sulla superificie del terreno.
Il risultato e´per noi cercatori, desastroso!
Davvero difficile cercare nel concerto di suoni.
Il metal ogni tanto impazzisce e va spento per poter cominciare di nuovo.
L´ACE spesso e volentieri e´del tutto annichilito.
Forse con un metal che non risente per nulla dela mineralizzazione, troveremmo piu´cose. Ma questo metal non existe, altrimenti non sarebbe um metal-detector.
Va  anche detto che, visto il sito, del metal non se ne sentira´ poi una grande necessita
in futuro.
 La ciotola l´averbbero trovata comunque prima o poi.
Magari negli scavi che si avranno penso gia´nei prossimi mesi, da parte degli stúdenti di qualche universita´.
Pero´per ora, uno a zero per il metal e palla al centro!
Bene, ora vado a cercare un po´ nel campetto di uno che dice aver perso un anello d´oro solo 20 anni fa!!!! 
Mi scuso ancora per le imprecisioni dello scritto, dovute alla tastiera differente ed alla fretta. Ed anche al fatto che corregge automaticamente dele parole che per noi non sono errate: se scrivo 'dice' me lo corregge in ' disse'....boh?....

Alla prossima.

martedì 9 aprile 2013

Prima del tuffo!

Vabbe´, sono stato um po´ bugiardo.
Nel precedente post dicevo che mi sarei preso um período di 40 giorni per meditare sul discorso Patentino.
Ed in parte e´cosí´, ma a dirla tutta e´che sono partito per unáltra avventura cercatoria.
O di esplorazione se preferite.
Chi mi legge, sa bene che ogni tanto me ne vado in Sud América sulle tracce di antiche civilta´perdute.
Anzi, dela civilta´per antonomásia: quella antica Romana!
Ebbene, questa volta pensavo di non farcela, lo sponsor che aveva promesso di pagare tutte le spese a noi 22 intrepidi, allúltimo si era ritirato e ci aveva mandato a quel paese, senza tante spiegazioni.
Ma allímprovviso qualcuno di buon cuore há pensato bene di tirar fuori qualcosina per noi poveri esploratori, ed eccomi qui.
E´gia´da sabato scorso che sono qui in Brasile alla volta di uma parte del Mato Grosso do sul che gia´in precedenza mi há visto esploratore.
Lóbiettivo e´sempre lo stesso: cercare tracce di una antica citta´che trova testimonianza su um vecchio libro scritto da um prete al seguito dei primi esploratori europei.
tanti anni fa non avemmo fortuna, ma nuove testimonianza ci fanno sperare per il meglio.
Lárcheologo brasiliano che fa parte del nostro grupo (ma sarebbe piu´corretto dire che noi facciamo parte del suo..), disse di essere in possesso di vasellame dalle inconfutabili origini.
Non ci fermeremo a lungo come altre volte, allíncirca 35 giorni.
Ma se la Dea Fortuna ci sara´accanto, basteranno ed avanzeranno per dimostrare quello che e´ fuori di ogni dubbio, perlomeno per noi, e cioe´che il Sud América nel passato neanche poi cosi´remoto, e´stato colonizzato in parte da popoli europei, come per esempio gli antichi Romani.
Sinora i ritrovamenti sono stati scarsi, anche se rilevanti dal punto di vista intrínseco.
Oggi sono ancora nello stadio di preparazione prima di tuffarci nellóceano verde che ci aspetta.
Sempre imprevisti, uno su tutti: nessuno há pensato a portare um cavolo di GPS, contando lo portasse láltro! E´vero che per anni ne abbiamo fato a meno, visto che la prima esplorazione risale al lontano 1986, quando di GPS neanche se ne parlava, pero´ oggigiorno e´davvero impensabile, se non altro nel caso fortuito di riuscita dellímpresa. La segnalazione del luogo esatto e´dóbbligo.
Come avrete notato sto scrivendo com imprecisioni e strani accenti, e´ la tastiera di qui a cui non sono ancora abituato, e visto che sto di fretta, faccio quello che posso.
Da domani, giorno di partenza per il M. Grosso, penso di avere solo unúnica opportunita´di scrivere ancora qualcosa. Sempre che la profilassi anti-maalarica non mi abbia steso del tutto!
Poi se ne parla solo al ritrono....sempre che ci sai um retorno.
Li´fuori nel verde tutto cospira a farti fuori: gli animali, gli uomini, le malattie. Solo per dirne uma, ci sono strade in cui nelle vicinanze campano tribu´di veri e propri brigante pronti a tagliare la gola solo per rubarti il camion, scappare in Bolívia per rivenderselo e starsene nascosti li´per 2 o 3 anni, finche´le acque si calmano. Cosa gia´successa in altra esplorazione!!!! Purtroppo!

Vabbe´, poi vi racconto meglio dai.
Ultima cosa: com me ho il metal Adventis, buono per la forte mineralizzazione di li, ed un altro brasiliano há lÁCE 250, purê lui e´convinto di avere il top fra le mani...ma allora e´una malattia questa..eh..eh...Ma qui non cé´molta scelta di modelli, gli XP per esempio neanche li conoscono.
Lárcheologo há portato um amico dela sua univerista´armato di bacchetta biofprcuta, proveniente dallÍtalia: era del bisnonno, e disse che funziona! Ci sara´da divertirsi.....

Ciao ragazzi e alla prossima, e pregate per me!

giovedì 4 aprile 2013

Sul Patentino, e periodo di riflessione per voi cercatori.

Il post sul patentino, com'era prevedibile, ha avuto l'attenzione da parte di tutti coloro che
in qualche maniera sono coinvolti nel mondo cercatorio.
Questo è un bene, significa che i tempi sono maturi per compiere i passi successivi, per ottenere la libertà  a cui ognuno di noi anela.
Logicamente tutto da solo non potrò fare, e non cercando fama e né tantomeno gloria,
ogni aiuto sarà ben accetto.
Anche da parte di chi, eventualmente, si vorrà prendere la briga di autoproclamarsi capo
dei capi, e leader incontrastato dei cercatori italiani.
A buon diritto naturalmente.
Da parte mia sarò felice anche solo di aver iniziato a smuover le acque.




Nel frattempo, però, non sono rimasto fermo a guardare, ed oltre a leggere le interessanti e numerose mail pervenutemi, attinenti il discorso patentino per i cercatori, ho iniziato una specie di casting per aspiranti apostoli del metal-detecting, e per il metal-detecting.
Persone di comprovata onestà e conoscenza del mondo cercatorio, che abbiano voglia
di affiancarmi nel compito arduo.
A loro ho trasmesso il messaggio, in forma direi allegorico, ricevuto dal nostro Padre,
il Dio dei Cercatori, nel mentre alcuni notti fa ero impegnato in attività onirica.
"Non mosca che ovunque si posa, ma ape che sceglie solo il meglio"
così il messaggio diceva, ed io ho inteso che ognuno di noi, in qualità di cercatori, debba pretendere solo le cose migliori: nel cercare, ma anche con la nostra definitiva affrancazione, grazie al nostro futuro patentino.

Agli apostoli del patentino ho mostrato loro, quindi, quanto questo possa corrispondere al vero durante una ricerca col metal-detector, così da essere appreso e mutuato nel compito assegnatogli dal destino, dicendogli dunque di dimenticare le basse leghe,
i target inutili, e di concentrare l'attenzione solo sul nobile metallo, o similari.
L'avverarsi di tale evenienza, non fortuita ma fortissimamente voluta, ha accelerato consapevolmente il processo evolutivo al fine del raggiungimento che tutti noi oramai attendiamo: il Patentino dei Cercatori.




Nessun trucco da mago, ma consapevolezza e buona ricettività.
Facendo l'esempio di una buona cercata, e del come ottenerla, che forse è questo che interessa molti di voi, dopo avervi fatto partecipi del messaggio di cui sopra, operate 
quindi da api, e non da mosche che si posano anche sulla cacca. 
Condensate con consapevolezza tutte le vostre esperienze cercatorie e non, con il potere
della concentrazione.
Mettete a guardia della vostra testa, dei vostri irrequieti pensieri, un guardiano immaginario che sbarri il passo alla girandola di tutto ciò che vi passa nella mente.
Ora e qui, state cercando, ora e qui.
Niente altro, e siete api che cercano solo il meglio: biondo metallo, giallo come il miele,
e nettare zuccherino.
Non mosche che posano le loro immonde zampette su qualsiasi schifezza.
Questo vale nella vostra mente come nella pratica cercatoria, e vale nel raggiungimento dell'obiettivo finale.
Concentratevi, siate api, e poi nel silenzio assoluto chiedete al Dio dei Cercatori
-il Padre nostro- il potere divino per voi e per tutti quelli che vi sono intorno.
I risultati non tarderanno: il biondo metallo, ed altri nobili target, usciranno dall'oscurità
da soli.
Ma qualunque sia il risultato, non dubitate mai!
Potrebbe succedere che il meglio capiti a chi vi è accanto in quel  momento, o che il
target sia solo uno.
Ma perché lagnarsene?
Siete voi che lo avete voluto, non ricordate?
Avete chiesto voi al Padre nostro di trovare solo biondo metallo, e di farlo trovare non solo
a voi, ma a tutti coloro i quali vi seguono nell'impresa.
Se oggi avete ricevuto poco e perché domani riceverete tantissimo.
Mai e poi mai lagnarsi del risultato ottenuto, questo inficerebbe i futuri successi.

La sintonia l'avete creata, i risultati arriveranno, e delle volte potranno sorprendervi, 
poiché è proprio quello che mai avreste potuto credere prima.
Lo avete chiesto, ma non implorato come mendicanti, il Padre prima o poi darà quello a cui tanto anelate, se in conformità della legalità e della giustizia divina.
Male non fare, e neanche pensare!
Così funziona.




E così è il metodo che cercheremo di applicare per il raggiungimento dell'obiettivo finale:
il patentino.
Molti prima di noi si sono lasciati prendere dallo sconforto, ed hanno abbandonato il progetto.
Ma non avevano pensato di far uscire prima dall'ignoranza i cercatori, ignoranza intesa come non conoscenza del nostro spirito divino.
Ora lo sappiamo, non potete negarlo, questo Blog è letto da centinaia di persone 
ogni giorno.
Ora lo sapete!
Prima cercatori di noi stessi, in noi stessi, poi possiamo applicare la formula nelle nostre ricerche, e quindi nel sacro compito che il Dio dei Cercatori ci ha voluto assegnare:
il Patentino.

Bene, ora con calma, con somma concentrazione e condensazione delle mie esperienze, nonché grazie alla mia percezione intuitiva, procederò nella ricerca degli apostoli mancanti.
Ma prima però mi prenderò un periodo di 40 giorni in cui mi recherò in un luogo isolato in attesa dell'evolversi della situazione.
Ritornato, vedrò se i cercatori d'Italia hanno avuto l'illuminazione, se hanno deciso
per l'evoluzione.
Io ho fede in questo, ma se questo non avverrà dovrò rivolgere i miei sforzi verso altri lidi, 
ove altresì anelano all'affrancazione.

Quindi nei prossimi 40 giorni potrò continuare ogni tanto a leggere le vostre mail, che prego essere sempre attinenti ai temi trattati e non con richieste di aiuto o simili, ma non potrò rispondere a nessuno.
Tornando fra voi dopo il periodo dei 40 giorni, prenderemo insieme con chi lo ha voluto,
una decisione.

Siate quindi partecipi, attivi, non egoisti, ma soprattutto coscienziosi.

Alla prossima.


© 2013 by "Dino Conta