domenica 16 febbraio 2014

Capsula del Tempo: "Oro alla Patria!" 1935, documenti scottanti e mappe del tesoro!

Come sai, caro fratello cercatore, non amo molto mostrare quello che trovo durante 
le mie ricerche.
Non ci sarebbe nulla di strano a far vedere il malloppo di Euro tirati su nella rete 
della Super-Drenella.
E nulla di strano anche nel mostrare i target recuperati con il metal-detector durante 
una gita nei boschi.
Preferisco comunque così.
Non vorrei dare false speranze a nessuno....
E lo ripeto: questo è solo un hobby, nessuno si arricchisce con il metal-detector!!

Ma nell'ultimo post ve lo avevo promesso, ed io le promesse le mantengo.
Ecco quindi la breve storia di un ritrovamento particolare, non mio comunque.
Il ritrovamento di una "capsula del tempo", interrata nei giorni frenetici della fine 
della II Guerra Mondiale.
Questa capsula del tempo è stata ritrovata da un mio amico, non tanto tempo fa, nei 
pressi di Roma, accanto ad un casolare oramai abbandonato da anni ed anni.

Ma lasciamo parlare l'autore di questo curioso ed insolito ritrovamento: Ettore, sporadico amico di cercate.

"Dino, come sai si tratta di un ritrovamento che parlando in soldoni, non è che sia 
nulla di trascendentale. 
E chiarisco subito che è stato pure da me segnalato alle Autorità competenti, che 
ne hanno preso atto.
L'importanza di questo ritrovamento è sicuramente la storia che ci gira intorno, immaginarsi cioè cosa ha spinto una, o più persone, a nascondere sotto quasi mezzo 
metro di terra, degli oggetti che comunque non avevano un valore intrinseco.
Ad eccezione di alcune antiche mappe del tesoro che, come sai, sono in corso di 
verifica da parte di esperti.

Ma andiamo per ordine.
Quel giorno saremmo dovuto andare insieme a cercare, ma tu all'ultimo momento hai deciso di andartene per conto tuo in spiaggia con la tua benedetta Super-Drenella.
Io, invece sono andato a cercare nei dintorni di un casolare che vedo ogni volta che 
torno a casa.
Sono anni che mi ripropongo di andarci, ma poi ci avevo sempre rinunciato pensandolo un posto già strabattuto da altri cercatori, proprio per il fatto che è di facile accessibilità.
Ma visto che non avevo molta voglia di fare tanti chilometri, quella domenica mi sono finalmente deciso a fare una cercatina nei dintorni di questa grande casa di campagna.

Ho iniziato subito a spazzolare accanto a degli alberi di ulivo.
La sorpresa è stata già grande quando in meno di mezz'ora sono uscite ben 5 devozionali!
Mi dicevo "ma allora il posto è ancora vergine!!".
Evidentemente tutti davano per scontato che altri ci avessero già cercato, ed invece 
non era così.
Alla fine della quarta ora di ricerca, il bottino era interessante: un totale di 8 devozionali 
e ben 11 Spighe.
Per non parlare dei tantissimi bossoli, e fibbie di zaini della II Guerra Mondiale, e dei molteplici attrezzi da contadino, quali roncole, falcetti, etc...

Decido di spostarmi vicino a quello che sembrava essere il capanno degli attrezzi.
Qui solo robaccia: latte e lattine di ogni tipo ed epoca.
Sto andandomene, perché le mie orecchie non sopporterebbero più un altro suono forte da lattina interrata.
Quando oscillando stancamente e senza convinzione la piastra del mio Soverign GT
sento un suono molto deciso.
Un segnale che non identifico come 'latta', ma immagino a qualcosa di grande ed interessante, magari un elmetto.

La sera prima, come sai, avevamo parlato dei cercatori di Militaria, e come facciano 
a capire se un segnale corrisponda ad un elmo, oppure a del ferraccio qualsiasi. 
E tu, caro Dino, mi ripetesti la frase fra le più storiche della ricerca: "Nel dubbio, scava!".
Ed io, nel dubbio, ho scavato. 
E più scavavo, più ero convinto di stare per tirar fuori un elmo.
Ed invece, dopo uno scavo non certo facile, vista la profondità di quasi 50 centimetri (misurati con la mia zappetta), ecco spuntar fuori un barattolone di vetro molto grande, 
di quelli con chiusura ermetica, quelli che si usavano una volta per conservare i cibi.
Piccole radici oscurano la vista del contenuto, ma io sono già comunque felice di aver recuperato un barattolo di vetro ancora intatto, seppur non antico.
Una volta fuori dal buco, prendo la bottiglia d'acqua che porto sempre con me, e la verso quasi completamente sul vaso di vetro.
Troppa la curiosità di capire cosa c'è all'interno, e comunque non voglio aprirlo subito senza prima capire che non si tratti di nulla di pericoloso, come veleni, o cose del genere.
In fondo sono vicino ad un capanno agricolo, ed il rischio che all'interno ci siano concimi velenosi, non è poi così remoto.
Appena il contenitore comincia a diventare trasparente, vedo nel fondo un ammasso di medaglie con catena, in oro!! 
Quasi piango dall'emozione, e comincio a saltellare come un mezzo matto.
Sopra le medaglie si intravedono altri monili stile Fascio Littorio, delle foto, 
e degli incartamenti.
Sopra questi fogli, vi è una scatolina di latta poggiata sopra.

Passata l'euforia cerco di fare mente locale e continuo a scrutare il contenuto del vaso 
di vetro, senza aprirlo, poiché nei primi tentativi quasi finivo per romperlo.
Decido quindi di scandagliare ancora un poco nei dintorni, senza incontrare altro,
richiudo per bene il buco, e me ne torno a casa.

Una volta ritornato a casa, sei la prima persona a cui telefono, ma non rispondi...
Aiutato da mia madre, metto il vaso con chiusura ermetica in acqua, senza però farla arrivare sino all'apertura, per timore che possa entrare.
Piano piano, aiutato da abbondante sapone per piatti, il vaso comincia a schiudersi.
Lo tolgo dall'acqua, e lo apro del tutto.

Per prima tiro fuori la scatolina di latta, ancora quasi del tutto integra, ed all'interno scopro un orologio da polso da uomo a carica manuale, non funzionate e un po' arrugginito in alcune parti.
Subito sotto dei plichi più grandi di una busta da lettera, in carta oliata con all'interno altre buste contenenti dei documenti.
Di questi documenti non posso specificarne i contenuti, perché come sai sono al vaglio 
di esperti.
Mentre la cosa interessante, dal nostro punto di vista cercatorio, sono 3 piccoli fogli
come fossero stati strappati da un antichissimo taccuino, in cui sopra vengono riportate delle coordinate per il ritrovamento di tesori nascosti, tutti nel Lazio.
Di difficile interpretazione, sia per la maniera come sono scritti, e sia perché molti toponimi non sembrano corrispondere a nulla di oggi esistente.

Sotto, ancora, documenti ed alcune foto.
Ed alla fine spunta fuori questo ammasso giallo di medaglie e catene, che purtroppo immediatamente capisco non essere oro, bensì ottone.
Decine e decine di medaglie con catene, molte rovinate dalla ruggine, ma altrettante quasi del tutto intatte!
Ed alcune fedi in ottone ed altro materiale di color chiaro.
Altri -pochi- monili, che presumo essere dei ciondoli (ma non ne sono sicuro), 
scoprirò più tardi essere in bronzo e argento.

Il giorno dopo, anche su consiglio tuo e di mia madre, decido di portare il tutto a 
chi di dovere, e dopo che hanno fatto delle foto e fotocopiato i documenti, mi viene 
tutto restituito, con la richiesta di custodire diligentemente, in attesa di ulteriori 
sviluppi eventuali.
Questo è tutto caro Dino, il resto puoi pure dirlo tu, che le cose le sai bene".

Ringrazio Ettore per il resoconto.
E specifico cosa effettivamente è saltato fuori da questa "capsula del tempo".
Le medaglie, dopo circa un mese di e-mail inviate a destra e a sinistra, sono risultate 
in maniera incontrovertibile essere quelle che accompagnavano le fedi "Oro alla Patria" 
nella cerimonia avvenuta nell'Altare della Patria in Roma, nel lontano 1935.
Solo in questa cerimonia, non in altre, avvenute in altri luoghi d'Italia.
Difatti, le fedi sono proprio quelle, e la catena ha anche un moschettone in cui si collocava la stessa fede nell'atto della consegna agli italiani che donavano il loro oro 
al paese.
Il materiale è ottone.
Le fedi numericamente di molto inferiori rispetto alle catene con medaglia.
Ma vediamo le foto, che spiegano meglio di tante parole.



Notare come si sono ben conservate, molte di esse.
Incredibile se pensiamo che stavano sotto terra da circa 70 anni.
Difatti, grazie ad un documento all'interno della capsula del tempo, si è compreso 
con esattezza che la data dell'interramento risale al 1943.
Senza dimenticare che gli oggetti stessi furono prodotti prima del 1943, cioè 
nel 1935.



Qui sopra in foto, i due tipi di fedi ritrovati all'interno della capsula: una in ottone, 
l'altra sembra essere in ferro.

Alcune di queste medaglie si trovano oggi già in vari musei del mondo.
Una donazione fatta dal mio amico per ringraziare i vari esperti che hanno contribuito 
al riconoscimento degli oggetti e dei documenti.

Le foto ritrovate sembrano raffigurare il nucleo famigliare che abitava in quel casolare, che si è scoperto essere stato abbandonato proprio alla fine della II Guerra  Mondiale.

E le mappe del tesoro (di cui a dir la verità stanno girando pure delle fotocopie!!), 
non hanno finora dato riscontri.
Questo perché non se ne viene  a capo addirittura di certe frasi, scritte in un italiano sconosciuto ed incomprensibile.
E va anche detto che i nascondigli si riferiscono a fontanili in mezzo a paesi, per esempio. 



(in foto: immagine presa in Rete)

Quindi, dopo tutti questi anni, anzi, secoli sembra, di certo il fontanile del paese non ci sarà più, ed al suo posto ci saranno delle palazzine.
Dopo un'iniziale euforia per queste mappe, quindi, diciamo che il realismo sta prendendo il sopravvento.

Interessante, naturalmente, è capire perché queste cose siano state nascoste sotto terra.
Credo sia plausibile che gli oggetti raffiguranti Benito Mussolini potessero essere troppo scottanti verso la fine del conflitto, e che il proprietario li riteneva comunque così importanti, da non volerli del tutto distruggere, e li avrà nascosti magari pensando ad 
un recupero postumo.




Stessa cosa vale per i documenti.
Non comprendo il motivo per cui sia stato messo pure un orologio, che era del tutto evidente si sarebbe deteriorato in fretta. 
Anzi, forse proprio l'orologio fa propendere più ad un interramento del tipo "capsula del tempo", piuttosto che un interramento di un piccolo tesoro.
Cioè, chi ha messo quelle cose nel vaso e poi sotto terra, sapeva bene di non poterle 
o volerle più recuperare, ed ha inserito ciò che non voleva più avere fra le mani, per 
vari motivi.

Di certo, non vi erano oggetti d'oro, niente di valore, se non i pochissimi ciondoli 
in argento, i Fasci Littori, quindi di "tesoro" non possiamo parlare, anche se questi ultimi oggetti sembrano essere molto rari (erano destinati a Gerarchi e personaggi in vista dell'epoca).



Mi sono davvero dilungato tanto, anzi, avrei voluto dire di più.
Ma in pratica sto scrivendo un libro, più che un post.
Magari se vedo molto interesse su questo post, scriverò dell'altro. 
Oppure se ci saranno sviluppi interessanti in questa vicenda, che ricordo essere 
del tutto cristallina e seguita da varie persone, ve lo comunicherò.

Nel post metto solo foto della medaglie con catena, non altro poiché 
non mi è stato permesso.
E lo capisco.
Ringrazio ancora, e di cuore, il mio amico Ettore per il suo contributo.

Alla prossima.

© 2014 by "Dino Conta"